L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) ha inflitto una sanzione di 3 milioni di euro a Virgin Active Italia, società attiva nel settore del fitness con 40 centri sparsi nelle principali città italiane. L’istruttoria, avviata nel dicembre 2024 a seguito di numerose segnalazioni da parte dei consumatori, ha portato alla luce una serie di pratiche commerciali ritenute scorrette, tutte legate alla gestione degli abbonamenti. Secondo quanto emerso dall’indagine dell’Autorità guidata da Roberto Rustichelli, Virgin Active Italia ha violato il Codice del Consumo fornendo ai clienti informazioni inadeguate sui termini e sulle condizioni di adesione, di rinnovo automatico, di disdetta e di recesso anticipato dall’abbonamento.
In particolare, l’azienda non avrebbe comunicato in modo trasparente la scadenza entro cui era possibile interrompere l’abbonamento, né gli aumenti di prezzo applicati nel corso del 2024. Inoltre, sarebbero stati posti ostacoli all’esercizio del diritto di risoluzione del contratto in caso di sopravvenuta impossibilità a usufruire del servizio. L’AGCM ha rilevato che queste condotte, pur articolandosi in diverse modalità, costituiscono un’unica pratica commerciale scorretta, in violazione di numerosi articoli del Codice del consumo (in particolare gli articoli 20, 21, 22, 24, 25, 26 lett. f e 65-bis).
Il risultato di queste pratiche, secondo l’Autorità, è che i consumatori si sono trovati vincolati a contratti non pienamente compresi, con l’addebito di costi per servizi non effettivamente richiesti o non desiderati, venendo così privati della possibilità di scegliere consapevolmente. I clienti di Virgin Active Italia non sono stati messi in condizione di poter decidere in modo consapevole se aderire ai servizi offerti o se disdire il contratto oppure esercitare il diritto di recesso, finendo per essere vincolati contrattualmente alla società per un servizio di fatto non richiesto, con conseguente addebito dei relativi costi.
Nel 2024 Virgin Active ha superato i 100.000 abbonamenti attivi, un dato che rende ancora più rilevante la portata delle irregolarità contestate. La sanzione rappresenta quindi un importante segnale dell’AGCM in tema di tutela dei diritti dei consumatori e trasparenza nei rapporti contrattuali.
Virgin Active Italia, presente nel nostro paese dal 2004, gestisce 40 impianti per servizi di fitness e benessere fisico nelle principali città italiane. La società fa parte del gruppo Virgin fondato da Richard Branson e ha una presenza significativa soprattutto a Milano (14 club) e Roma (8 club). I centri Virgin Active offrono palestre con oltre 200 attrezzature di ultima generazione, piscine, aree relax e numerosi corsi di fitness. L’azienda impiega circa 3.000 persone, tra cui oltre 1.000 dipendenti, 1.200 group trainer e 700 personal trainer.
La società non ha ancora rilasciato dichiarazioni ufficiali in merito alla decisione dell’Autorità, ma la sanzione rappresenta un duro colpo per l’immagine del brand, che dovrà necessariamente rivedere le proprie pratiche commerciali per evitare ulteriori contestazioni.