Campari Group ha ufficializzato la cessione del business vermouth e sparkling wine Cinzano al Gruppo Caffo 1915, la storica distilleria calabrese proprietaria del marchio Vecchio Amaro del Capo, per un corrispettivo totale di 100 milioni di euro. L’operazione, annunciata il 26 giugno, rappresenta una svolta strategica significativa nel processo di razionalizzazione del portafoglio del colosso milanese delle bevande alcoliche e segna l’inizio di una nuova fase per uno dei marchi più iconici dell’aperitivo italiano.
La transazione include non soltanto il celebre marchio Cinzano, fondato nel 1757 e diventato simbolo del vermouth italiano nel mondo, ma anche il business di grappa e sparkling wine Frattina, consolidando un pacchetto di attività che nel 2024 ha generato vendite nette per 75 milioni di euro, corrispondenti al 2% del fatturato complessivo di Campari Group. Il margine di contribuzione di questi brand si è attestato a 21 milioni, evidenziando una redditività contenuta all’interno del portafoglio del gruppo.
Secondo quanto comunicato dal CEO di Campari Group Simon Hunt, “la vendita dei vermouth e sparkling wine Cinzano e Frattina segna un passo fondamentale nella strategia di razionalizzazione del portafoglio attraverso la cessione di brand, consentendo di aumentare il focus commerciale e di marketing sui brand principali”. L’operazione si inserisce perfettamente nella nuova strategia del gruppo, che ha scelto di sospendere le attività di fusioni e acquisizioni per concentrarsi sulla riduzione dell’indebitamento e sull’ottimizzazione delle attività core nel settore degli spirits.
Il gruppo milanese ha infatti dichiarato a marzo scorso l’intenzione di mettere in pausa le operazioni di M&A, dopo aver registrato un debito netto pari a circa 3,2 volte l’utile operativo lordo a fine 2024. “Il motivo principale per cui ho deciso di sospendere l’M&A per ora è il nostro debito netto… dobbiamo continuare a ridurlo”, aveva spiegato Hunt, sottolineando come le priorità per i prossimi anni siano la riduzione della leva finanziaria e la focalizzazione sul portafoglio principale.
Per il Gruppo Caffo 1915, invece, l’acquisizione rappresenta un’opportunità strategica di crescita internazionale. “Questa acquisizione segna un importante passo verso il nostro percorso di crescita internazionale”, ha dichiarato Sebastiano Caffo, CEO dell’azienda calabrese. “Grazie al grande successo che abbiamo registrato in Italia con Vecchio Amaro del Capo, leader nazionale nella sua categoria, abbiamo rafforzato la nostra posizione nel mercato interno ma abbiamo ancora tanto spazio e strada da fare all’estero”.
Il Gruppo Caffo 1915, azienda familiare giunta alla quarta generazione, vanta una storia ultracentenaria che risale al 1915 quando Giuseppe Caffo rilevò una distilleria a Santa Venerina, alle falde dell’Etna. Oggi l’azienda, con sede a Limbadi in provincia di Vibo Valentia, ha raggiunto un fatturato superiore ai 95 milioni di euro nel 2021 e distribuisce i propri prodotti in oltre 60 paesi nel mondo. Il Vecchio Amaro del Capo, prodotto di punta dell’azienda realizzato con 29 erbe calabresi, rappresenta da solo il 70% del fatturato e ha contribuito significativamente al riconoscimento internazionale del gruppo.
La struttura dell’operazione prevede la creazione di una nuova società alla quale verranno trasferiti i business di Cinzano e Frattina, compresi la proprietà intellettuale, il magazzino di prodotti finiti, alcuni dipendenti, determinati macchinari produttivi in Italia, gli accordi contrattuali e altri asset correlati. Gli stabilimenti produttivi di Campari in Italia e Argentina, dove vengono prodotti anche altri brand del gruppo, non rientrano nel perimetro della cessione, evidenziando la natura selettiva dell’operazione.
Il closing dell’operazione è previsto entro la fine del 2025 e sarà accompagnato da un contratto di distribuzione che garantirà continuità nelle relazioni commerciali tra i due gruppi. La cessione permetterà a Campari di liberare risorse finanziarie da reinvestire nelle attività core, mentre per Caffo rappresenta l’occasione di acquisire un brand storico e iconico come Cinzano, che costituirà “la chiave per accelerare” la crescita internazionale del gruppo calabrese.
Cinzano, il cui nome deriva dalla famiglia di produttori torinesi attiva già nel XVI secolo, ha attraversato diverse fasi proprietarie nel corso della sua storia pluricentenaria. Dopo essere stato acquisito dalla famiglia Agnelli negli anni Trenta e successivamente passato attraverso varie transizioni societarie, il marchio era entrato nel portafoglio Campari come parte delle strategie di espansione del gruppo milanese nel settore degli aperitivi e spirits premium.
L’operazione si colloca in un contesto di crescente consolidamento del mercato italiano delle bevande alcoliche, dove i grandi gruppi internazionali stanno ridefinendo i propri portafogli per concentrarsi sui brand a maggiore marginalità e potenziale di crescita globale. Per Campari, che negli ultimi anni ha realizzato diverse cessioni di asset non strategici per un valore complessivo superiore ai 40 milioni di euro, la vendita di Cinzano e Frattina conferma l’impegno verso una strategia focalizzata sui spirits premium e sui mercati a maggiore crescita.
Il titolo Campari ha reagito positivamente all’annuncio dell’operazione, registrando un incremento dello 0,8% a 5,60 euro per azione nella seduta del 26 giugno, segnalando l’apprezzamento del mercato per una strategia che privilegia la generazione di cassa e la riduzione dell’indebitamento rispetto alla crescita dimensionale. L’operazione rappresenta inoltre un esempio significativo di come le aziende familiari italiane di successo possano rappresentare partner ideali per il rilancio di brand storici, garantendo continuità imprenditoriale e ambizioni di sviluppo internazionale.