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Lo spread Btp-Bund chiude a 88 punti, minimi da aprile 2010

Il differenziale Btp-Bund tocca quota 88, il minimo da oltre 15 anni: segnale di fiducia dei mercati nel debito italiano e contesto favorevole per il Tesoro.

Lo spread tra Btp e Bund tedeschi chiude in netto calo a 88 punti base, il livello più basso registrato dal mese di aprile del 2010. Un dato che segna un passaggio rilevante nel contesto del debito sovrano italiano, riflettendo un clima di maggiore fiducia da parte degli investitori nei confronti dell’Italia e del suo profilo creditizio. Il rendimento del Btp decennale è sceso di oltre due punti base, attestandosi al 3,449%, confermando un trend ribassista che si è rafforzato nelle ultime settimane in un contesto di minore volatilità sui mercati obbligazionari dell’eurozona.

A sostenere la discesa dello spread contribuiscono diversi fattori: da una parte, le aspettative su un possibile ciclo di allentamento monetario da parte della Banca Centrale Europea, che ha già iniziato a ridurre i tassi a giugno; dall’altra, un miglioramento della percezione sul rischio Paese italiano, anche alla luce della recente stabilità politica e dell’andamento positivo dei conti pubblici. La compressione dei rendimenti interessa l’intero comparto europeo, ma è particolarmente evidente per l’Italia, tradizionalmente soggetta a maggiori pressioni a causa dell’alto livello di debito pubblico.

Il differenziale tra i titoli decennali italiani e tedeschi era tornato sotto quota 100 punti base all’inizio del mese, ma il raggiungimento degli 88 punti segna una soglia psicologica che mancava da oltre quindici anni. Una dinamica che potrebbe avere ripercussioni positive anche sul costo del credito per famiglie e imprese, oltre che sulle prospettive di bilancio del governo. Resta tuttavia da verificare quanto durerà questa fase favorevole, anche alla luce delle future mosse della BCE e dei rischi geopolitici ancora presenti sullo scenario internazionale.

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