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Meteo, possibile svolta in arrivo per la prossima settimana: la tendenza

Forti contrasti tra anticiclone africano e correnti atlantiche caratterizzeranno la fine di giugno e l’inizio di luglio, con primi temporali al Nord e possibile svolta instabile attorno al 3-4 luglio.

Le prime indicazioni per la prossima settimana evidenziano uno scontro tra due figure atmosferiche di rilievo sul Vecchio Continente. Da un lato il robusto anticiclone nordafricano continuerà a inviare masse d’aria calda e secca fino alle regioni più meridionali, dall’altro un flusso di correnti in discesa dal Nord Atlantico porterà aria più fresca e instabile verso il cuore dell’Europa. Questo contrasto determinerà l’evoluzione meteorologica tra la fine di giugno e i primi giorni di luglio.

Già a partire da lunedì 30 giugno la componente atlantica comincerà a farsi sentire sui rilievi del Nord Italia, incontrando resistenza da parte dell’anticiclone africano. Le mappe del Centro Europeo mostrano una netta linea di demarcazione: le correnti fresche lambiranno le Alpi e le Prealpi, favorendo la nascita dei primi nuclei temporaleschi. Martedì 1 luglio e mercoledì 2 luglio saranno caratterizzati da rovesci irregolari, concentrati soprattutto nelle ore pomeridiane, con fenomeni localmente intensi.

L’instabilità, per ora circoscritta alle aree montuose e alle alte pianure settentrionali, potrà sconfinare soltanto in modo occasionale verso le zone di pianura. Al contempo l’alta pressione persisterà sulle restanti regioni, garantendo giornate soleggiate e temperature che continueranno a mantenersi ben superiori alle medie stagionali. Le massime in molte località del Centro e del Sud potranno oscillare tra 33 e 38 °C, condizione tipica di un’ondata di calore ancora in pieno svolgimento.

Un’evoluzione più significativa è attesa intorno al 3 e 4 luglio, quando gli ultimi aggiornamenti dei modelli del Centro Europeo ipotizzano una vasta depressione posizionata tra le Isole Britanniche e la Scandinavia. Quest’area di bassa pressione dovrebbe convogliare sull’Italia settentrionale correnti instabili di estrazione artica marittima, accompagnate da un deciso raffreddamento delle temperature in quota. Si potranno allora innescare fenomeni temporaleschi improvvisi, capaci di sviluppare celle convettive anche di forte intensità.

Le regioni maggiormente esposte saranno quelle alpine e prealpine, dove i contrasti termici tra l’aria fredda in arrivo e l’aria calda presente al suolo potranno favorire la genesi di temporali violenti, talvolta accompagnati da grandinate e raffiche di vento. Il rapido accumulo di precipitazione in aree limitate potrà comportare fenomeni di ruscellamento superficiale e brevi criticità idrauliche. Tuttavia la componente instabile potrebbe attenuarsi già nella seconda parte della giornata, lasciando presto spazio a schiarite.

Per il resto del Paese, compreso il Centro e il Sud, il predominio anticiclonico continuerà a prevalere, almeno fino a nuovo potenziale cedimento dell’alta pressione. Le temperature si manterranno elevate, con giornate caratterizzate da cielo sereno e caldo afoso. Le condizioni rimarranno pertanto a tratti sgradevoli per la popolazione, con punte di calore che potranno accentuare il disagio termico specie nelle ore centrali e serali.

Va sottolineato che la distanza temporale e la naturale incertezza dei modelli a medio termine impongono cautela nell’interpretazione delle proiezioni. Sarà necessario aggiornare le previsioni nei prossimi giorni per definire con maggiore precisione l’asse di scorrimento della depressione atlantica e l’entità della discesa d’aria fresca. Solo allora si potrà stabilire con sicurezza l’estensione dei fenomeni instabili e l’entità del calo termico.

Qualora confermata, la svolta rappresenterebbe un primo segnale di interruzione del lungo periodo di caldo intenso, sebbene limitata alle regioni settentrionali. Questo tipo di pattern, con ondate di calore estreme alternate a fasi di maltempo, potrebbe configurarsi come tendenza predominante anche per il prosieguo dell’estate, rendendo più spezzettati i capitoli anticiclonici e introducendo fasi di instabilità convettiva.

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