Dopo due anni di assenza dal piccolo schermo, Barbara d’Urso ha confermato ufficialmente il suo ritorno in televisione attraverso un’intervista al Corriere della Sera, rivelando i dettagli dell’incontro con i vertici Rai che potrebbe segnare una svolta nella sua carriera
La conduttrice ha dichiarato di aver incontrato William Di Liberatore, direttore dell’Intrattenimento Prime Time Rai, accompagnata dal CEO di Fremantle Italia, la casa di produzione che dovrebbe realizzare il nuovo programma. Durante il colloquio, Di Liberatore avrebbe espresso grande apprezzamento per il percorso professionale della d’Urso, sottolineando non solo i risultati in termini di share ma anche l’impatto significativo sulla raccolta pubblicitaria ottenuto durante gli anni a Mediaset
Il progetto che dovrebbe vedere la luce nel gennaio 2025 rappresenta una novità assoluta nel panorama televisivo italiano. Si tratta di un formato di “emotainment”, termine che la stessa d’Urso ha utilizzato per descrivere una trasmissione che promette di essere “bello, elegante, popolare, commovente e divertente”. La conduttrice ha chiarito che non si tratta di una riedizione di Carràmba! Che Sorpresa, come inizialmente ipotizzato da alcune indiscrezioni, né di un progetto dalle dimensioni eccessive, ma di un programma compatto e mirato
La collocazione del nuovo show dovrebbe essere il venerdì sera in prima serata su Rai Uno, con una programmazione limitata a quattro o cinque puntate che andrebbero in onda per circa un mese. Questa strategia permetterebbe di testare il gradimento del pubblico senza impegnare eccessivamente il palinsesto della rete ammiraglia del servizio pubblico. La d’Urso ha osservato che la tempistica si incastra perfettamente con i movimenti previsti nel palinsesto, considerando che il programma di Antonella Clerici dovrebbe traslocare dal venerdì al sabato, liberando così lo slot necessario per il nuovo progetto
William Di Liberatore, nominato alla direzione dell’Intrattenimento Prime Time nel marzo 2025, rappresenta una figura chiave in questa operazione. Il dirigente, considerato vicino alla Lega e pupillo di Antonio Marano, membro del consiglio di amministrazione Rai in quota Carroccio, avrebbe mostrato grande entusiasmo per il progetto della d’Urso. La sua posizione strategica nell’azienda pubblica e la sua esperienza nel mondo pubblicitario, maturata negli anni trascorsi a Rai Pubblicità, potrebbero essere elementi determinanti per il successo dell’operazione
Il ritorno della d’Urso in televisione ha generato numerose speculazioni sui presunti veti politici che avrebbero ostacolato il suo approdo in Rai. Secondo alcune ricostruzioni giornalistiche, esponenti di Fratelli d’Italia e Forza Italia avrebbero manifestato perplessità sulla sua presenza nel servizio pubblico per non creare tensioni con Mediaset, l’azienda che due anni fa aveva deciso di interrompere il rapporto professionale con la conduttrice. La d’Urso ha respinto categoricamente queste ipotesi, definendo “orribile” la possibilità che l’azienda culturale pubblica più importante del Paese possa accettare veti esterni
Particolarmente significativa è stata la sua dichiarazione riguardo ai rapporti con la famiglia Berlusconi, con la quale ha sempre mantenuto “un rapporto di stima e affetto”. La conduttrice ha ricordato di aver iniziato la sua carriera a Mediaset nel 1977, quando l’azienda si chiamava ancora Telemilano 58, e di aver conosciuto Pier Silvio Berlusconi quando era bambino. Nonostante l’interruzione del rapporto lavorativo, la d’Urso ha espresso gratitudine verso la famiglia che l’ha accompagnata per gran parte della sua carriera televisiva
Il supporto di Matteo Salvini al progetto della d’Urso è stato oggetto di numerose speculazioni nei mesi scorsi. Il leader della Lega, già protagonista del trasferimento in Rai di Massimo Giletti, sarebbe nuovamente intervenuto per favorire il ritorno in televisione di una figura capace di generare ascolti e interesse mediatico. La d’Urso ha tuttavia chiarito che “mai, e sottolineo mai, nessuno ha interceduto nella mia sfera professionale”, rivendicando l’autonomia delle trattative basate esclusivamente sui risultati professionali ottenuti nel corso della carriera
La produzione del programma dovrebbe essere affidata a Fremantle Italia, società leader mondiale nell’ideazione, produzione e distribuzione di programmi d’intrattenimento e serie televisive. L’azienda, parte del gruppo RTL controllato da Bertelsmann, vanta un portfolio di format di successo internazionale e una significativa esperienza nel mercato italiano. La collaborazione con Fremantle potrebbe garantire al progetto della d’Urso standard qualitativi elevati e una dimensione produttiva all’altezza delle aspettative del prime time di Rai Uno
Il possibile spostamento di Antonella Clerici con The Voice Kids dal venerdì al sabato sera, previsto per il 2026, rappresenterebbe una manovra strategica della Rai per riorganizzare il palinsesto del fine settimana. Questo cambiamento metterebbe la Clerici in diretta competizione con Maria De Filippi e C’è Posta per Te, una sfida che finora pochi conduttori Rai sono riusciti a sostenere con successo. La decisione di spostare The Voice Kids, attualmente in onda il venerdì, libererebbe lo spazio necessario per il progetto della d’Urso nel gennaio 2025
La strategia della Rai di puntare su personalità televisive di comprovata esperienza e capacità di attrazione del pubblico riflette la necessità di competere efficacemente con le reti commerciali in un mercato televisivo sempre più competitivo. Il ritorno della d’Urso, dopo il successo ottenuto negli anni a Mediaset con programmi come Pomeriggio Cinque, Domenica Live e Live Non è la d’Urso, potrebbe rappresentare un’operazione vincente per aumentare gli ascolti e la visibilità della rete pubblica