Il dominio incontrastato dell’anticiclone nord-africano che ha caratterizzato l’Italia nelle ultime settimane inizia finalmente a mostrare i primi segnali di cedimento. Il Dipartimento della Protezione Civile ha diramato per sabato 5 luglio 2025 un bollettino di allerta meteo gialla per piogge e temporali in diverse regioni del Nord, segnando l’inizio di una fase di instabilità atmosferica che porterà il primo sollievo dopo settimane di caldo torrido.
La perturbazione atlantica che si sta avvicinando al nostro Paese rappresenta il primo vero tentativo di spezzare l’assedio del caldo africano che ha portato le temperature fino a 40°C in diverse località italiane. L’indebolimento dell’anticiclone creerà le condizioni ideali per lo sviluppo di fenomeni temporaleschi intensi, alimentati dall’enorme quantità di energia accumulata nell’atmosfera durante i giorni di caldo estremo.
Le regioni del Nord Italia saranno le prime a sperimentare questo cambiamento radicale delle condizioni meteorologiche. L’allerta gialla emessa dalla Protezione Civile riguarda specificamente Lombardia, Emilia-Romagna e Marche, dove sono previsti temporali anche intensi con possibili grandinate. La Lombardia risulta particolarmente esposta con l’interessamento di numerose zone: dalla Bassa pianura centro-occidentale all’Alta pianura orientale, dalla Pianura centrale ai Laghi e Prealpi Varesine, dalla Valchiavenna alla Media-bassa Valtellina.
In Emilia-Romagna l’allerta gialla è stata emessa per la Montagna emiliana centrale, la Montagna piacentino-parmense, l’Alta collina piacentino-parmense, la Collina emiliana centrale, la Montagna bolognese e la Collina bolognese. Anche le Marche saranno interessate dal maltempo con particolare attenzione alle zone interne dell’Appennino, dove si concentreranno i fenomeni più intensi.
Il quadro meteorologico prevede un’evoluzione temporale ben definita dei fenomeni. Già dalle prime ore del mattino di sabato sono attese precipitazioni sparse sul Piemonte orientale, Lombardia, Trentino Alto Adige e sui settori occidentali di Veneto ed Emilia. La peculiarità di questa fase temporalesca risiede nel fatto che i fenomeni non si limiteranno alle consuete ore pomeridiane, ma si manifesteranno sin dalle prime ore della giornata sulla Pianura Padana centro-occidentale, dove l’ambiente sarà particolarmente favorevole allo sviluppo di sistemi temporaleschi organizzati.

La giornata di sabato vedrà un progressivo aumento dell’instabilità atmosferica. Nel pomeriggio i temporali si estenderanno all’arco alpino, lungo la dorsale appenninica e sui rilievi interni, con particolare intensità nelle zone interne della Toscana, Marche e Abruzzo. I fenomeni saranno caratterizzati da rovesci di forte intensità, frequente attività elettrica, possibili grandinate e forti raffiche di vento, elementi tipici delle supercelle temporalesche che si formano in condizioni di elevata instabilità.
Le temperature subiranno un primo calo significativo nelle regioni settentrionali, con riduzioni che potranno raggiungere i 6-8°C rispetto ai valori precedenti. Questo raffreddamento sarà particolarmente marcato nelle zone interessate dai temporali, dove il contrasto termico contribuirà ad alimentare l’intensità dei fenomeni. Al Nord le massime scenderanno dai 35-40°C degli ultimi giorni a valori compresi tra i 27°C di Aosta e i 33°C di Milano e Bologna.
Le province maggiormente a rischio per fenomeni violenti includono il torinese, biellese, alessandrino, vercellese e astigiano in Piemonte, mentre in Lombardia saranno particolarmente esposte le province di Varese, Monza e Brianza, Milano e i settori alpini e prealpini. Il Trentino Alto Adige, Veneto orientale e Friuli Venezia Giulia completano il quadro delle aree maggiormente a rischio, dove la presenza delle Alpi e delle Prealpi fornirà il sollevamento orografico necessario per innescare i nuclei convettivi.
Uno degli aspetti più preoccupanti di questa situazione meteorologica è rappresentato dal rischio di grandinate, anche di grosse dimensioni. L’energia potenziale accumulata nell’atmosfera durante i giorni di caldo estremo fornirà il carburante perfetto per lo sviluppo di sistemi temporaleschi di eccezionale violenza, caratterizzati dalla presenza di correnti ascensionali particolarmente intense. Questi fenomeni, alimentati dal contrasto tra l’aria calda e umida presente negli strati bassi dell’atmosfera e l’arrivo di masse d’aria più fresche in quota, possono generare chicchi di grandine di dimensioni considerevoli.