Una ricerca pubblicata sulla prestigiosa rivista Cell Reports Physical Science ha lanciato un allarme preoccupante per la salute pubblica: l’odore caratteristico delle automobili nuove, tanto apprezzato dagli automobilisti, cela sostanze chimiche potenzialmente cancerogene che possono rappresentare un rischio significativo per conducenti e passeggeri.
La ricerca condotta da studiosi del Beijing Institute of Technology e di altre istituzioni scientifiche ha analizzato per dodici giorni un SUV ibrido plug-in di medie dimensioni, appena uscito dalla fabbrica da meno di un mese. Il veicolo, caratterizzato da interni realizzati con plastica, tessuti intrecciati ed ecopelle, è stato sottoposto a test rigorosi per monitorare la presenza di venti diversi composti organici volatili (VOC) nell’abitacolo.
L’approccio metodologico ha previsto l’utilizzo di una cabina di veicolo simulata di 3 metri cubi, rivestita con materiali tipici degli interni automobilistici, validando il modello multi-sorgente in condizioni controllate di temperatura, umidità e aerazione. I ricercatori hanno testato il comportamento di questi composti a diverse temperature della superficie interna: 25°C, 40°C e 65°C.
Le sostanze pericolose identificate
I risultati della ricerca hanno evidenziato la presenza di otto sostanze chimiche principali responsabili dell’odore di auto nuova, tutte classificate come composti organici volatili (VOC): acetaldeide, acroleina, benzene, etilbenzene, formaldeide, stirene, toluene e xilene. Tre di queste hanno destato particolare preoccupazione per i livelli rilevati:
Formaldeide: rilevata a concentrazioni che superano del 35% gli standard di sicurezza nazionali cinesi. Questa sostanza, utilizzata nei tessuti e nelle resine, è classificata come cancerogeno di Gruppo 1 dall’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC).
Acetaldeide: trovata in concentrazioni del 61% superiori ai limiti di sicurezza. Anch’essa considerata un probabile cancerogeno di classe II.
Benzene: presente a livelli considerati pericolosi. Il benzene, utilizzato nelle vernici, nella benzina e nei materiali plastici, è un noto cancerogeno di Gruppo 1.
Il caratteristico odore di auto nuova deriva da un processo chiamato degassificazione, attraverso il quale migliaia di miliardi di molecole di plastiche, adesivi, sigillanti, tessuti e altri materiali sintetici vengono rilasciate nell’aria dell’abitacolo. Questi composti volatili si sprigionano più facilmente quando le temperature aumentano, situazione che si verifica frequentemente quando l’auto è parcheggiata al sole.
La ricerca ha calcolato il rischio cumulativo incrementale nel corso della vita (ILCR) per il cancro causato dai VOC presenti nell’auto analizzata, risultato sufficientemente elevato da implicare un “alto rischio per la salute dei conducenti”. Secondo i parametri scientifici, un ILCR superiore a 10⁻⁴ indica un alto potenziale rischio per la salute.
I soggetti più esposti sono i tassisti e i conducenti professionali, che possono trascorrere fino a 11 ore al giorno in auto, ma anche i passeggeri regolari (in media 1,5 ore quotidiane) risultano a rischio. Particolarmente vulnerabili sono i bambini, che respirano mediamente più aria per peso corporeo rispetto agli adulti.
Sintomi e effetti sulla salute
L’esposizione prolungata a questi composti chimici può provocare diversi disturbi. Secondo il professor Oliver Jones dell’Università di Melbourne, che ha commentato lo studio, alcune persone possono sviluppare vertigini, nausea, mal di testa e dispnea.
Altri studi hanno documentato irritazioni agli occhi, reazioni allergiche, mal di gola, affaticamento e, in casi di esposizione prolungata, potenziali danni al sistema nervoso, al fegato e ai reni. Una ricerca condotta in Corea del Sud nel 2005 su 800 acquirenti di auto nuove ha rivelato che il 51,5% ha sperimentato almeno una sensazione della cosiddetta “sindrome legata alle auto di nuova immatricolazione”.
La risposta dell’industria automobilistica
L’industria automobilistica sta iniziando a prendere seriamente questo problema. Ford, ad esempio, ha brevettato un sistema automatico per eliminare l’odore di auto nuova, sviluppato principalmente per soddisfare le esigenze del mercato cinese, dove i consumatori sono particolarmente sensibili a questi odori. Il sistema prevede l’utilizzo di sensori per valutare posizione e condizioni atmosferiche, attivando riscaldamento e ventilazione con finestrini leggermente abbassati per accelerare il processo di degassificazione.
Altri costruttori stanno investendo nello sviluppo di materiali a basse emissioni di VOC. Aziende come Avery Dennison Performance Polymers hanno sviluppato adesivi acrilici specificamente progettati per ridurre le emissioni di composti organici volatili negli interni automobilistici. Volvo ha lanciato progetti per auto “ecologiche” con interni realizzati in materiali naturali e componenti che rilasciano meno gas.
Normative e standard di sicurezza
La Commissione Economica per l’Europa delle Nazioni Unite (UNECE) monitora la questione dal novembre 2014 e ha aggiornato le linee guida sugli standard di qualità dell’aria interna nel giugno 2018. Sebbene queste linee guida non siano ancora state adottate in alcun paese, è probabile che nel tempo i costruttori si atterranno a queste disposizioni, obbligandoli ad adottare alternative meno tossiche.
In Germania, la Commissione degli Ingegneri Tedeschi (VDI) e l’Associazione Tedesca del Commercio Automobilistico (ZDK) hanno emesso la nuova linea guida 6032 che regolamenta i requisiti igienici per la tecnologia di ventilazione nelle autovetture.
Raccomandazioni per i consumatori
Gli esperti suggeriscono diverse misure preventive per ridurre l’esposizione ai composti volatili:
Ventilazione frequente: tenere i finestrini aperti durante la guida quando possibile, per diluire la concentrazione delle sostanze chimiche.
Parcheggio strategico: evitare di lasciare l’auto al sole per periodi prolungati, poiché il calore accelera il rilascio dei VOC.
Utilizzo del climatizzatore: l’aria condizionata può ridurre gli inquinanti del 20-34% grazie al sistema di filtrazione.
Sostituzione regolare del filtro abitacolo: un filtro pulito ed efficiente può trattenere molte particelle nocive.
Il tempo necessario perché l’odore di auto nuova scompaia naturalmente varia generalmente tra i tre e i sei mesi, periodo durante il quale la concentrazione dei composti volatili diminuisce gradualmente.
Questa ricerca solleva interrogativi importanti sulla qualità dell’aria negli abitacoli e sulla necessità di standard più rigorosi per i materiali utilizzati nell’industria automobilistica. Con l’aumento della consapevolezza sui rischi per la salute, è probabile che vedremo una maggiore spinta verso l’utilizzo di materiali più sicuri e sistemi di purificazione dell’aria più avanzati nelle automobili del futuro.
La questione assume particolare rilevanza considerando che l’automobilista medio trascorre circa un’ora al giorno in auto, rendendo questo un problema significativo di salute pubblica che richiede l’attenzione tanto dei costruttori quanto delle autorità regolatorie.