Una violenta ondata di maltempo ha colpito il Centro Italia nelle prime ore del weekend, concentrando i suoi effetti devastanti su Toscana e Umbria. I dati della Protezione Civile toscana parlano di 27.000 fulmini scaricati in appena 12 ore, un fenomeno meteorologico di eccezionale intensità che ha trasformato il paesaggio dalle temperature torride dei giorni precedenti a una situazione di emergenza diffusa.
L’epicentro del fenomeno temporalesco si è concentrato inizialmente nelle province di Pisa, Livorno, Firenze e Siena, per poi estendersi rapidamente verso l’interno. San Gimignano si è rivelata una delle località più duramente colpite, dove si è abbattuto un nubifragio che ha scaricato oltre 60 millimetri di pioggia in una sola ora, una quantità superiore a quella normalmente registrata in un intero mese estivo. Gli operatori meteorologici hanno descritto il fenomeno come "eccezionale" per intensità e concentrazione temporale.
Le zone limitrofe hanno registrato precipitazioni altrettanto significative: Gambassi Terme ha ricevuto 61 millimetri in un’ora, mentre Montespertoli ha subito 60 millimetri nello stesso arco temporale. In quest’ultima località, la violenza del maltempo si è manifestata in modo particolarmente drammatico quando un fulmine ha colpito un cipresso secolare, spezzandolo letteralmente in due parti. L’albero, indebolito dalle settimane di caldo torrido precedenti, non ha resistito alla scarica elettrica, creando una situazione di pericolo immediato per la viabilità locale.
Il capoluogo toscano non è stato risparmiato dall’ondata di maltempo. A Firenze, la stazione meteorologica dell’Orto Botanico ha registrato 18,6 millimetri di pioggia in un’ora, accompagnati da raffiche di vento che hanno raggiunto i 23 chilometri orari. La "bomba d’acqua" ha provocato allagamenti in diverse arterie cittadine, particolarmente in via di Ripoli, viale Fanti e via Nicolosi, dove l’intensità delle precipitazioni ha reso difficoltosa la circolazione veicolare.
Le conseguenze del maltempo si sono manifestate immediatamente attraverso la caduta di numerosi alberi e rami. In viale Fanti, zona stadio, una pianta è crollata su due autovetture parcheggiate, mentre in viale Duse le forti raffiche di vento hanno sollevato la zolla di un pino, costringendo gli operatori del verde urbano a intervenire con urgenza per la rimozione dell’albero e garantire la sicurezza della circolazione. Il fenomeno meteorologico ha evidenziato la vulnerabilità del patrimonio arboreo urbano dopo le settimane di stress idrico causate dalle temperature elevate.
I Vigili del Fuoco della provincia di Pisa hanno effettuato decine di interventi durante la notte, concentrandosi principalmente sui comuni di Pisa, Vecchiano, Vicopisano, Palaia, San Miniato, Castelfranco di Sotto, Montopoli in Val d’Arno, Crespina-Lorenzana e Montescudaio. Le tipologie di intervento hanno riguardato principalmente la rimozione di rami pericolanti, alberi su strada e dissesti statici, con il personale impegnato a mettere in sicurezza i luoghi interessati dai danni.
L’Umbria ha vissuto una notte altrettanto drammatica, con Orvieto che ha subito i danni più significativi. Il violento temporale che si è abbattuto sulla città della Rupe tra il 6 e il 7 luglio ha provocato danni ingenti al patrimonio cittadino. Il cimitero monumentale di Orvieto è stato particolarmente colpito: il forte vento ha causato la caduta di un albero nel piazzale esterno, bloccando completamente l’ingresso alla struttura.
All’interno del cimitero, la situazione si è rivelata ancora più grave con la copertura impermeabile di alcuni loculi divelta dal vento, che è poi crollata sulle tombe vicine causando danni al patrimonio funerario. L’ufficio del custode è stato completamente allagato, mentre le verifiche su altre alberature hanno rivelato la caduta di numerosi rami. Per garantire la sicurezza dei visitatori e permettere gli interventi di ripristino, l’amministrazione comunale ha disposto la chiusura del cimitero per tre giorni consecutivi.
Il maltempo ha causato anche l’allagamento dei locali tecnici del parcheggio interrato di Campo della Fiera-Foro Boario, mandando in tilt l’impianto elettrico e causando disagi alla mobilità cittadina. Gli ascensori e le scale mobili di collegamento con il centro storico sono rimasti fuori servizio per diverse ore, creando difficoltà di accesso alla parte alta della città.
La rete viaria del territorio orvietano ha subito danni significativi con frane registrate sulle strade tra la Torretta e il laghetto di Sugano, in località La Cacciata e a Torre San Severo. Le precipitazioni concentrate hanno causato smottamenti che hanno reso necessari interventi di ripristino della viabilità. Numerose segnalazioni di alberi e rami caduti sono giunte dalla frazione di Canale, dalle località Tamburino e San Valentino, dove gli operatori del Centro Servizi Manutentivi del Comune stanno intervenendo per mettere in sicurezza le zone colpite.
L’intervento più rilevante dei Vigili del Fuoco nella provincia di Terni ha riguardato la caduta di una grossa pianta sull’Autostrada del Sole, che ha bloccato completamente la carreggiata sud prima dell’uscita di Attigliano. L’albero, abbattuto dalle raffiche di vento, ha creato una situazione di pericolo per il traffico autostradale, fortunatamente senza causare feriti. L’intervento di rimozione, effettuato in collaborazione con la Polizia Stradale e il personale ANAS, ha permesso di ripristinare la viabilità dopo alcune ore di interruzione.
La Protezione Civile ha mantenuto attivo lo stato di allerta gialla per la giornata del 7 luglio, estendendo l’avviso a dodici regioni italiane. Il bollettino meteorologico ha evidenziato la persistenza di condizioni atmosferiche avverse, con precipitazioni da sparse a diffuse a carattere temporalesco, accompagnate da rovesci di forte intensità, frequente attività elettrica, grandinate localizzate e raffiche di vento.
Il fenomeno meteorologico ha rappresentato un’interruzione drastica dell’ondata di calore che aveva caratterizzato la prima settimana di luglio, con temperature che avevano raggiunto i 40 gradi in diverse località toscane. Il contrasto termico ha favorito lo sviluppo di celle temporalesche particolarmente intense, caratterizzate da un’elevata attività elettrica e da precipitazioni concentrate in brevi periodi.
Gli esperti meteorologi hanno sottolineato come gli eventi estremi di questo tipo stiano diventando sempre più frequenti nel bacino del Mediterraneo, conseguenza dei cambiamenti climatici che rendono più instabile l’atmosfera e favoriscono la formazione di fenomeni meteorologici intensi. La successione di periodi di caldo estremo seguiti da violenti temporali rappresenta una caratteristica sempre più marcata del clima mediterraneo contemporaneo.
Le autorità locali hanno raccomandato massima prudenza alla popolazione, particolare attenzione nelle aree prossime ai corsi d’acqua a regime torrentizio, che potrebbero subire improvvisi innalzamenti del livello delle acque. I Centri Operativi Comunali sono stati attivati per monitorare l’evoluzione della situazione e coordinare gli interventi di emergenza.
L’impatto economico del maltempo si sta rivelando significativo, con danni al patrimonio pubblico e privato che richiederanno interventi di ripristino nelle prossime settimane. Il settore agricolo ha subito perdite considerevoli, con colture danneggiate dalla grandine e dall’intensità delle precipitazioni, mentre il comparto turistico ha registrato disagi per l’interruzione temporanea di servizi e attrazioni.
Le previsioni meteorologiche per i prossimi giorni indicano un graduale miglioramento delle condizioni atmosferiche, con l’attenuazione dei fenomeni temporaleschi e un progressivo ritorno a condizioni di stabilità. Tuttavia, gli esperti mantengono alta l’attenzione per possibili episodi di instabilità localizzata, caratteristica tipica del periodo estivo in presenza di elevate temperature al suolo.
L’evento meteorologico del 6-7 luglio ha evidenziato la necessità di implementare sistemi di monitoraggio e allerta sempre più efficaci, capaci di fornire informazioni tempestive alla popolazione e alle autorità competenti. La rapidità con cui si sono sviluppati i fenomeni ha dimostrato l’importanza di mantenere costantemente operativi i sistemi di protezione civile e di coordinamento tra i diversi enti coinvolti nella gestione dell’emergenza.