Un nuovo fronte nord-atlantico varcherà le Alpi in serata, innescando una sfuriata temporalesca destinata a investire tutto il Settentrione tra la tarda serata di lunedì 7 luglio e le prime ore di martedì 8. Le strutture di Protezione civile hanno già diramato una Allerta Meteo ARANCIO per rischio temporali su Lombardia, Veneto e Friuli Venezia Giulia e una Allerta Meteo GIALLA su Piemonte, Liguria, Emilia-Romagna, Trentino-Alto Adige e Toscana settentrionale.
Il quadro sinottico vede l’affondo di una saccatura atlantica che, scorrendo sull’arco alpino, trova carburante nell’aria caldo-umida accumulata durante l’ultima ondata africana. L’interazione fra la vorticità in quota e il richiamo prefrontale al suolo favorirà lo sviluppo di supercelle e segmenti lineari forieri di grandinate di medie-grosse dimensioni, downburst e nubifragi localmente intensi. L’aria più secca che seguirà il passaggio frontale determinerà un calo termico generalizzato già entro domani mattina.
A che ora arriverà il maltempo?
I primi temporali organizzati sono attesi intorno alle 18:00 sul Piemonte occidentale, in rapida estensione alle pianure torinesi e alle colline dell’Alessandrino. Entro le 20:00 la linea convettiva correrà verso la Lombardia, dove il transito notturno interesserà la Valpadana centro-occidentale, il Nodo Idraulico di Milano e, via via, la bassa pianura orientale.
Tra le 00:00 e le 03:00 il clou della perturbazione si sposterà sull’Emilia occidentale, sul basso Veneto e quindi su Trentino, Alto Adige e Friuli, con il rischio di nuclei grandinigeni di notevole energia. L’esaurimento dei fenomeni più severi è atteso entro le prime luci di martedì sul Nord-Est, lasciando spazio a residue rovesciate e a forti venti settentrionali in quota.

Dove ci sarà il maltempo?
In Piemonte i temporali attraverseranno la Pianura Torinese e le Colline, la bassa Valsusa, le valli Orco, Lanzo, Sangone, Chisone, Pellice e Po, quindi il settore Toce, Belbo e Bormida sino al Cuneese e al Biellese. Nel quadrante lombardo saranno esposte la Valchiavenna, l’Alta e la Media-bassa Valtellina, le Orobie bergamasche, il Lario con le Prealpi occidentali e l’intero arco di pianura dal pavese al mantovano, compresi il Nodo Idraulico di Milano e la bassa pianura centro-orientale. In Veneto i bacini Adige-Garda e monti Lessini, Alto e Basso Brenta-Bacchiglione, le pianure Piave e Livenza-Lemene-Tagliamento fino al Po di Venezia entreranno nella fase più instabile fra le 02:00 e le 05:00. Nel Trentino-Alto Adige il settore più esposto sarà la provincia autonoma di Bolzano, mentre in Friuli il fronte valicherà il Bacino dell’Isonzo, la pianura udinese e il Bacino di Levante-Carso.

Il probabile aggancio marittimo all’avanguardia del fronte potrebbe innescare temporali autorigeneranti sul medio-Levante ligure, in special modo sui versanti padani delle Cinque Terre, e successivi nuclei convettivi sull’alta Toscana, tra Lunigiana, Apuane e Versilia. L’interazione con il Mar Ligure, ancora caldo per il periodo, potrà amplificare la convezione favorendo grandine con diametri superiori ai 3 cm.
Il principale pericolo sarà rappresentato dalle raffiche di outflow: i modelli indicano downburst localmente superiori a 90 km/h fino ad arrivare a sfiorare i 112 km/h in Friuli con capacità di abbattere alberi e danneggiare coperture leggere. Le grandinate potranno raggiungere diametri di 4-5 cm sulle pedemontane lombarde e venete, con inevitabili impatti su colture, vetri e carrozzerie. Non si escludono nubifragi lampo con accumuli oltre i 40 mm in 30 minuti, specie sulle zone di convergenza padano-alpina.

Il peggioramento in arrivo rappresenta un classico break estivo, reso però più insidioso dalle elevate temperature marine e dalla forte energia disponibile in bassa troposfera. La tempestiva adozione delle misure di prevenzione da parte di enti locali e cittadinanza si rivelerà decisiva per ridurre i potenziali danni di una notte che si preannuncia tra le più turbolente di questa estate 2025. Per restare sempre aggiornato scarica GRATIS la nostra App!