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Neve al Passo dello Stelvio? Un evento normale per luglio secondo la climatologia

La nevicata dell’8 luglio 2025 al Passo dello Stelvio rappresenta un evento climaticamente normale per le quote elevate alpine, con precedenti storici documentati e caratteristiche ricorrenti tipiche della variabilità meteorologica estiva.

La nevicata che ha imbiancato il Passo dello Stelvio nella notte tra lunedì 7 e martedì 8 luglio 2025 ha riportato scenari invernali in piena estate, ma secondo gli esperti meteorologi non si tratta di un evento eccezionale o fuori dalla norma per le quote elevate delle Alpi. La perturbazione che ha attraversato l’Alto Adige ha provocato un brusco abbassamento delle temperature, portando il limite delle nevicate a scendere fino a 2.400 metri, con conseguente imbiancamento del valico che si trova a 2.758 metri di altitudine.

Le condizioni meteorologiche che hanno determinato questo episodio sono state caratterizzate dal passaggio di un fronte freddo che ha investito il Trentino nelle scorse ore, portando non solo neve in quota ma anche pioggia, raffiche di vento e grandinate nelle vallate. Il fenomeno ha causato un drastico calo delle temperature, con Bolzano che si è svegliata con 14 gradi dopo settimane di notti tropicali, mentre nelle località di montagna le temperature minime sono scese poco sopra lo zero.

La climatologia dello Stelvio conferma che le precipitazioni nevose nei mesi estivi rappresentano un fenomeno tutt’altro che raro. Secondo i dati storici, al Passo dello Stelvio nevica mediamente 11 centimetri all’anno con una media di 2 giorni di neve. I dati della stazione meteorologica del Canin a 2.203 metri di quota mostrano come nelle Alpi orientali gli eventi nevosi estivi siano ricorrenti, con particolare frequenza negli anni caratterizzati da temperature più fresche.

Gli archivi meteorologici documentano numerosi episodi di nevicate estive al Passo dello Stelvio negli anni recenti. Nel giugno 2024, sono caduti oltre 10 centimetri di neve fresca, trasformando il paesaggio alpino in uno scenario invernale a causa di un vortice quasi autunnale. L’anno precedente, nel maggio 2023, erano caduti 45 centimetri di neve fresca sulla strada che conduce al ghiacciaio dello Stelvio.

Anche nel 2022, durante un’estate particolarmente calda, si registrarono comunque episodi nevosi estivi, seppur limitati. I dati nivologici del Centro Nivometeorologico di ARPA Lombardia mostrano come negli ultimi dieci anni di rilevamenti sul Ghiacciaio dello Stelvio, il periodo compreso tra l’ultima decade di luglio e la metà di settembre sia caratterizzato dalla presenza minima di copertura nevosa, ma non dalla sua completa assenza.

Il Passo dello Stelvio rappresenta una peculiarità unica nel panorama alpino, essendo l’unico comprensorio sciistico in Italia che opera esclusivamente durante i mesi estivi. Gli impianti rimangono aperti dalla fine di maggio fino ai primi di novembre, sfruttando il ghiacciaio del Livrio che si estende da 2.800 a 3.450 metri di quota. Questa caratteristica rende il sito particolarmente sensibile alle variazioni meteorologiche estive.

La presenza del ghiacciaio garantisce condizioni di innevamento anche durante i mesi più caldi, anche se negli ultimi anni si è registrata una progressiva riduzione dello spessore glaciale, stimata in 25-30 metri negli ultimi vent’anni. Le precipitazioni nevose estive, come quella del 7-8 luglio 2025, svolgono una funzione protettiva importante per la conservazione del manto nevoso, riflettendo la radiazione solare e attenuando l’apporto termico diretto.

L’evento del luglio 2025 si inserisce in un contesto più ampio di variabilità climatica alpina. Le nevicate estive sono considerate “tipiche del clima delle Alpi svizzere” secondo MeteoSvizzera, che ha documentato accumuli fino a 50 centimetri sopra i 1.800 metri anche nei Grigioni durante lo stesso periodo. Il limite delle nevicate si è attestato tra i 1.800 e i 2.100 metri di quota, con l’isoterma dello zero termico che, dopo aver superato i 5.100 metri in giugno, è sceso attorno ai 2.900 metri.

La situazione meteorologica ha interessato un’ampia porzione delle Alpi centro-orientali, con precipitazioni nevose registrate anche in Valtellina, dove gli operatori del Passo dello Stelvio hanno trovato la statale 38 imbiancata nella mattinata dell’8 luglio. Le temperature massime sono precipitate di almeno dieci gradi nel giro di pochissimi giorni, passando dai 34 gradi della settimana precedente ai 23 gradi di Sondrio.

Le proiezioni climatiche indicano che, nonostante il riscaldamento globale, le nevicate estive ad alta quota potrebbero persistere, anche se con minore frequenza. Secondo il Club Alpino Svizzero, l’altezza massima della neve per ogni inverno sarà solo la metà di quella attuale entro la fine del secolo, ma le quote superiori ai 2.800 metri potrebbero mantenere ancora per decenni condizioni favorevoli alle precipitazioni nevose occasionali.

Il fenomeno del 7-8 luglio 2025 rappresenta quindi un esempio di normale variabilità climatica alpina, piuttosto che un evento eccezionale. Le nevicate estive al Passo dello Stelvio continueranno probabilmente a verificarsi, seppur con intensità e frequenza influenzate dalle tendenze climatiche globali. La capacità del ghiacciaio di mantenere condizioni invernali anche in piena estate rimane uno degli aspetti più affascinanti di questo ambiente alpino d’alta quota. Per restare sempre aggiornato scarica GRATIS la nostra App!

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