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Garlasco, Chiara Poggi tentò di chiedere aiuto: una traccia di sangue cambia la scena del delitto

Una traccia di sangue sotto la cornetta del telefono fisso di casa Poggi, già repertata nel 2007 ma mai pienamente analizzata, cambia la ricostruzione del delitto: secondo la nuova indagine, Chiara tentò di chiedere aiuto durante l’aggressione prima che l’assassino riagganciasse la cornetta.

Una traccia di sangue sotto la cornetta del telefono fisso della villetta di via Pascoli a Garlasco assume oggi un significato completamente diverso rispetto a diciotto anni fa. Secondo la nuova ricostruzione della Procura di Pavia, emerge uno scenario drammatico che ridefinisce gli ultimi momenti di vita di Chiara Poggi: la giovane avrebbe tentato di chiedere aiuto durante l’aggressione, sollevando la cornetta del telefono prima che l’assassino, o uno degli assassini, la rimettesse al proprio posto.

La scoperta di questa traccia ematica, già repertata nel 2007 ma mai pienamente analizzata, rappresenta un elemento determinante per comprendere la dinamica del delitto del 13 agosto 2007. La nuova indagine, che ha portato all’iscrizione nel registro degli indagati di Andrea Sempio per omicidio in concorso con ignoti o con lo stesso Alberto Stasi, ha infatti riacceso i riflettori su dettagli apparentemente secondari che oggi assumono una rilevanza probatoria fondamentale.

Il mistero della cornetta insanguinata

L’elemento che ha catturato l’attenzione degli investigatori è la presenza di una macchia di sangue sotto la cornetta del telefono fisso Sirio 187 Basic. Nonostante quel telefono non avesse effettuato alcuna chiamata il giorno dell’omicidio, la traccia ematica è stata fotografata e documentata durante le prime indagini, rimanendo però senza una spiegazione convincente per oltre un decennio.

Il consulente tecnico Enrico Manieri ha condotto esperimenti specifici per ricreare quella stessa macchia sotto la cornetta, ma i suoi tentativi si sono rivelati infruttuosi. Come ha spiegato in un’intervista rilasciata al programma Chi l’ha visto?, “una goccia di sangue non può raggiungere quel punto senza che qualcuno abbia sollevato il ricevitore”. Questa osservazione ha portato alla conclusione che qualcuno dovette necessariamente alzare e riagganciare la cornetta durante l’aggressione.

La configurazione delle tracce ematiche e la posizione della macchia suggeriscono, secondo l’esperto, la presenza di almeno due persone nella stanza al momento del delitto. Un elemento che, se confermato, potrebbe ribaltare completamente la lettura dell’intera dinamica e aprire alla possibilità di un complice o di più aggressori.

Una nuova dinamica del delitto

Secondo la ricostruzione attuale degli inquirenti, la mattina del 13 agosto 2007 Chiara avrebbe aperto la porta in pigiama a una o più persone, disattivando l’allarme alle 9:12. Successivamente, qualcosa l’avrebbe terrorizzata al punto da spingerla a cercare aiuto al telefono. È proprio in quel momento che si sarebbe consumata la prima aggressione, davanti all’apparecchio telefonico e non nell’ingresso come sostenuto nella sentenza che ha condannato Alberto Stasi.

La presenza della traccia di sangue sotto la cornetta supporterebbe l’ipotesi che Chiara abbia effettivamente tentato di chiedere aiuto. Uno degli aggressori avrebbe cercato di tapparle la bocca per impedirle di gridare, e proprio questo gesto potrebbe spiegare la presenza di una traccia biologica sconosciuta rilevata sulla lingua durante l’incidente probatorio dalla perita Denise Albani.

La criminologa Flaminia Bolzan ha offerto una diversa interpretazione degli eventi, suggerendo che la cornetta potrebbe essersi spostata durante un’azione aggressiva vicino al mobiletto e che “qualcuno può averla rimessa al suo posto”, senza necessariamente essere l’assassino. Tuttavia, questa spiegazione non elimina completamente l’ipotesi della presenza di più persone sulla scena del crimine.

Le prove scientifiche emergenti

Le nuove indagini hanno portato alla luce elementi che ridefiniscono completamente lo scenario del delitto. Durante l’incidente probatorio avviato nel giugno 2025, sono emerse tracce di DNA maschile nella bocca di Chiara Poggi che non appartengono né ad Alberto Stasi né ad Andrea Sempio. Questo profilo genetico, identificato come “Ignoto 3”, potrebbe appartenere a un complice di Sempio o a una terza persona presente sulla scena del crimine.

Le analisi condotte dalla genetista Denise Albani hanno rivelato due profili di DNA “Y” (maschile) nel tampone orofaringeo di Chiara Poggi, mai analizzato nel 2007. Una delle tracce è stata attribuita a un assistente del medico legale Marco Ballardini, mentre l’altra, più consistente e ritrovata nella parte centrale della bocca, rimane senza identificazione.

La revisione dell’autopsia

La rilettura dell’autopsia condotta dal dottor Marco Ballardini nel 2007 ha fornito ulteriori elementi a sostegno della nuova ricostruzione. Il referto segnala “ferite da taglio e lesioni compatibili con pugni”, elementi che conducono gli inquirenti a ipotizzare la presenza di più aggressori e l’utilizzo di diverse armi.

Il medico legale aveva scritto: “Ove non si voglia ipotizzare l’impiego di più strumenti, si deve altresì riconoscere che lo strumento in discussione è stato talvolta impiegato in modo non contusivo”. Il riferimento è particolare alle lesioni riscontrate nelle palpebre superiori, che “evocano una superficiale violenza con un mezzo dotato di un filo piuttosto tagliente e/o di una punta acuminata”.

Le reazioni degli esperti

L’ex generale dei carabinieri Luciano Garofano, oggi consulente della difesa di Andrea Sempio, ha espresso perplessità riguardo alle nuove attribuzioni probatorie. In particolare, ha contestato l’identificazione dell’impronta palmare 33 attribuita a Sempio, definendo “errata” la consulenza tecnica dattiloscopica della Procura. Secondo Garofano, il metodo seguito “non è stato rispettoso dei protocolli” e le 15 minuzie per le quali l’impronta viene attribuita a Sempio “non sono documentate” e “non esistono”.

Nonostante queste contestazioni, Garofano ha ribadito la sua convinzione sull’innocenza di Sempio, dichiarando: “Credo all’innocenza di Andrea Sempio e credo nella sentenza definitiva”. L’ex comandante del Ris di Parma ha inoltre sottolineato che “l’assassino è uno solo” e che se negli approfondimenti futuri dovesse avere un dubbio su Andrea, sarebbe “il primo a dirlo agli avvocati”.

Il quadro probatorio attuale

L’incidente probatorio avviato in giugno 2025 presso la Questura di Milano ha coinvolto 11 consulenti tra periti del Tribunale di Pavia e rappresentanti di Procura e difese. Le analisi si sono concentrate su campioni biologici e reperti mai analizzati o dai risultati dubbi, conservati per diciotto anni dall’omicidio.

Le prime attività hanno riguardato la verifica della catena di custodia dei reperti, inclusi frammenti di un tappetino del bagno, confezioni di tè, cereali, biscotti, yogurt e sacchetti della spazzatura. Tuttavia, le analisi sui rifiuti non hanno fornito elementi utili per l’identificazione di nuovi responsabili.

L’avvocato Giada Bocellari, rappresentante di Alberto Stasi, ha sottolineato che “ogni tassello è importante” per “colmare le lacune” dell’inchiesta originale. La difesa di Stasi mantiene la posizione che le “quattro impronte sul pigiamino di Chiara avrebbero consentito di risolvere il caso in poche ore”.

Le prospettive future

La nuova indagine della Procura di Pavia si concentra ora sull’identificazione del misterioso “Ignoto 3” e sulla verifica dell’eventuale coinvolgimento di complici di Andrea Sempio. Gli investigatori stanno esaminando la cerchia delle vecchie amicizie di Sempio, dai compagni di scuola alle conoscenze di Garlasco.

L’attenzione si è focalizzata anche su Michele Bertani, amico di Sempio morto suicida nel 2016, il cui corpo è stato cremato ma per il quale gli investigatori potrebbero comunque risalire al DNA. La strada delle indagini appare ancora lunga e complessa, ma la traccia di sangue sotto la cornetta del telefono ha certamente aperto nuovi scenari investigativi che potrebbero finalmente fare luce su uno dei delitti più controversi della cronaca italiana. Per restare sempre aggiornato scarica GRATIS la nostra App!

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