Jamie Lee Curtis è pronta a raccogliere l’eredità di Angela Lansbury e indossare i panni della celebre investigatrice Jessica Fletcher nel reboot cinematografico de «La Signora in giallo».
L’annuncio ufficiale è arrivato lo scorso 23 luglio durante il red carpet della première di «Freakier Friday», quando l’attrice ha confermato a Entertainment Tonight quella che fino ad allora era stata solo una voce insistente che circolava negli ambienti hollywoodiani da dicembre 2024. Con una drammatica pausa e un eloquente «Sì, sta succedendo», la Curtis ha ufficializzato il suo coinvolgimento nel progetto che porterà sul grande schermo l’iconica scrittrice di gialli resa immortale da Angela Lansbury in dodici stagioni televisive trasmesse dalla CBS dal 1984 al 1996.
«Manca poco Molto emozionata», ha dichiarato l’attrice sessantaseienne durante l’intervista, mantenendo tuttavia una certa cautela professionale: «Ma sto frenando l’entusiasmo finché non inizieremo le riprese. Ho un paio di altre cose da fare e poi potrò godermi quel lavoro». Questo riferimento ai suoi numerosi impegni attuali include il completamento di «Freakier Friday», il seguito del cult del 2003, e il suo coinvolgimento in «Ella McCay» di James L. Brooks, oltre alla serie televisiva «Scarpetta» per Prime Video che la vedrà recitare accanto a Nicole Kidman.
Il progetto, sviluppato da Universal Pictures, rappresenta un’operazione cinematografica di notevole rilevanza culturale e commerciale, considerando l’impatto che la serie originale ha avuto sul pubblico televisivo mondiale. La sceneggiatura è stata affidata a Lauren Schuker Blum e Rebecca Angelo, già autrici del film «Dumb Money» del 2023, mentre la produzione vede coinvolti nomi di primo piano come Phil Lord, Chris Miller e Amy Pascal, quest’ultima nota per aver prodotto successi come «Spider-Man: Un nuovo universo» e «Piccole donne» di Greta Gerwig.
La scelta di Jamie Lee Curtis per il ruolo di Jessica Fletcher non è casuale e riflette una strategia di casting che punta su un’interprete di comprovata esperienza e versatilità. L’attrice, figlia d’arte nata dal matrimonio tra Tony Curtis e Janet Leigh, ha costruito una carriera eclettica che spazia dall’horror – è diventata un’icona del genere grazie al ruolo di Laurie Strode nella saga di «Halloween» – alla commedia, fino al recente trionfo drammatico che le è valso l’Oscar come miglior attrice non protagonista nel 2023 per «Everything Everywhere All at Once».
Questo riconoscimento, arrivato dopo oltre quarant’anni di carriera, ha rappresentato una sorta di consacrazione definitiva per un’artista che aveva già dimostrato la sua versatilità interpretativa in film cult come «Una poltrona per due» del 1983 e «True Lies» del 1994, per il quale aveva vinto il Golden Globe come migliore attrice in un film commedia o musicale. La sua capacità di alternare registri diversi e di reinventarsi artisticamente la rende una candidata ideale per raccogliere l’eredità di un personaggio complesso come Jessica Fletcher.
La serie originale «Murder, She Wrote» ha rappresentato un fenomeno televisivo senza precedenti, raggiungendo punte di 40 milioni di spettatori a settimana durante i suoi anni d’oro e mantenendo una media di circa 25 milioni di telespettatori per episodio fino alla conclusione nel 1996. Il personaggio di Jessica Fletcher, vedova e insegnante di inglese in pensione diventata scrittrice di successo e investigatrice dilettante, ha conquistato generazioni di spettatori grazie alla sua combinazione unica di intelligenza, curiosità e umanità.
Angela Lansbury, scomparsa nel ottobre 2022 all’età di 96 anni, ha ricevuto per questo ruolo dieci candidature ai Golden Globe e dodici agli Emmy Awards – una per ogni stagione della serie – senza mai vincere la statuetta, un fatto che ha rappresentato una delle più clamorose ingiustizie nella storia dei premi televisivi. La sua interpretazione ha reso Jessica Fletcher un’icona culturale che trascende i confini della televisione, diventando simbolo di intelligenza femminile e autonomia in un’epoca in cui tali rappresentazioni erano meno comuni nel panorama mediatico.
Il successo della serie ha generato anche quattro film televisivi trasmessi tra il 1997 e il 2003, oltre a una serie di romanzi scritti da Donald Bain e un videogioco per PC distribuito nel 2009. L’ambientazione principale, la cittadina fittizia di Cabot Cove nel Maine, è stata girata nella reale località di Mendocino in California, dove la casa vittoriana di Jessica è diventata un’attrazione turistica per i fan della serie.
Non è la prima volta che Hollywood tenta di riportare in vita «La Signora in giallo». Nel 2013, NBC aveva pianificato un reboot televisivo con Octavia Spencer nel ruolo principale, un progetto che prevedeva una rivisitazione moderna del personaggio in veste di amministratrice ospedaliera e investigatrice dilettante. All’epoca, la stessa Angela Lansbury aveva espresso pubblicamente il suo dissenso, dichiarando: «Credo sia sbagliato usare lo stesso titolo, perché ‘La signora in giallo’ sarà sempre legata a Cabot Cove e al suo meraviglioso gruppo di persone che raccontavano storie belle insieme a Jessica Fletcher, che è un personaggio davvero raro e con un’individualità veramente singolare».
Il progetto con Spencer non si concretizzò mai, venendo cancellato nel gennaio 2014 prima ancora di entrare in produzione. Questa precedente esperienza fallimentare ha probabilmente influenzato l’approccio di Universal al nuovo film, che sembra puntare su una strategia più rispettosa dell’eredità originale, affidandosi a professionisti esperti sia nella scrittura che nella produzione.
Le sceneggiatrici Lauren Schuker Blum e Rebecca Angelo hanno già dimostrato la loro competenza nel gestire materiale complesso con «Dumb Money», il film del 2023 che raccontava la controversia finanziaria legata alle azioni di GameStop. In precedenti interviste, le due autrici hanno sottolineato il loro approccio rispettoso verso il personaggio originale, affermando di aver visionato ogni episodio della serie più volte per comprenderne appieno le sfumature.
«Non disonoreremmo mai Jessica Fletcher», aveva dichiarato Angelo durante una presentazione al Toronto International Film Festival. «L’idea è quella di renderla tridimensionale, degna degli schermi cinematografici, prendendo un personaggio che era condizionato dai limiti della televisione tradizionale degli anni Ottanta e Novanta e immaginando, nel 2023, le possibilità di quel personaggio».
La produzione del film beneficia dell’esperienza di Amy Pascal, che ha dimostrato la sua capacità di bilanciare rispetto per il materiale originale e necessità di modernizzazione in progetti come il recente «Spider-Man: Un nuovo universo». La sua partecipazione al progetto garantisce un livello di professionalità e attenzione ai dettagli che potrebbero fare la differenza nel trasformare un amato classico televisivo in un successo cinematografico contemporaneo.
Il timing dell’annuncio di Curtis coincide con un momento particolarmente prolifico della sua carriera. Oltre al successo di «Everything Everywhere All at Once», l’attrice ha recentemente ricevuto una candidatura agli Emmy Awards per la sua partecipazione come guest star nella serie «The Bear», dimostrando ancora una volta la sua capacità di adattarsi a contesti narrativi diversi e di conquistare sia la critica che il pubblico.
La sfida che attende Jamie Lee Curtis è considerevole: deve riuscire a onorare l’eredità di Angela Lansbury senza limitarsi a una mera imitazione, creando una versione di Jessica Fletcher che sia fedele allo spirito originale ma sufficientemente moderna da coinvolgere le nuove generazioni. Il personaggio dovrà mantenere quella combinazione unica di saggezza, curiosità e umanità che lo ha reso così amato, adattandola alle sensibilità e alle aspettative del pubblico contemporaneo.
I dettagli della trama rimangono avvolti nel riserbo più assoluto, con Universal che mantiene un approccio cauto nella comunicazione del progetto. Non sono ancora stati rivelati altri membri del cast, né è stata annunciata una data di inizio riprese o di distribuzione. Quello che è certo è che il film rappresenta una scommessa importante per lo studio, che punta a capitalizzare la nostalgia per un classico della televisione e l’appeal di un’attrice all’apice della sua maturità artistica.
Il ritorno di Jessica Fletcher al centro dell’attenzione mediatica testimonia la duratura influenza culturale di un personaggio che ha saputo attraversare decenni rimanendo rilevante. In un’epoca di reboot e revival, «La Signora in giallo» si presenta come un progetto che ha il potenziale per andare oltre la semplice operazione nostalgica, offrendo una reinterpretazione intelligente di temi universali come la giustizia, la verità e il potere dell’intuizione umana nel risolvere i misteri più complessi.Per restare sempre aggiornato scarica GRATIS la nostra App!