Dopo settimana dominata da valori prossimi o superiori a 42 °C sulle aree interne di Puglia, Basilicata, Calabria e Sicilia, la circolazione atmosferica sull’Europa centro-occidentale innesca un rapido mutamento che nelle prossime 48 ore porrà fine alla terza e più intensa ondata di calore dell’estate.
L’anticiclone nord-africano, che ha imposto scarti termici fino a 8–10 °C rispetto alle medie del trentennio di riferimento, viene eroso sul suo bordo settentrionale dall’approfondimento di una saccatura atlantica associata al ciclone Circe; il contrasto fra le masse d’aria determina i primi temporali violenti sul Nord e prepara il terreno all’ingresso di aria più fresca anche sulle regioni meridionali.
Il fronte d’esordio, in transito fra venerdì e sabato, risulta tuttavia solo parzialmente efficace nel ricambio delle masse d’aria al Mezzogiorno, dove fino a sabato pomeriggio i termometri continueranno a sfiorare i 40 °C in particolare nelle conche interne della Sicilia orientale e nel Salento. È la seconda perturbazione, attesa fra la sera di sabato e le prime ore di domenica, a segnare la svolta definitiva: il nucleo depressionario scivola rapidamente verso i Balcani pilotando intense correnti nord-occidentali che investono l’intera penisola sotto forma di Maestrale, con raffiche fino a 70 km/h sui litorali sardi, sullo Stretto di Sicilia e sul basso Tirreno.
Le mappe termiche elaborate dai centri di calcolo mostrano una flessione compresa fra 10 e 15 °C sul comparto ionico, sulla Calabria meridionale e sull’entroterra lucano fra la notte di domenica e l’alba di lunedì, con valori massimi diurni che si riporteranno fra 30 e 34 °C, localmente inferiori nelle aree soggette a ventilazione persistente.

Il Maestrale, considerato il principe dei venti mediterranei per la sua capacità di spazzare l’afa e di generare mareggiate sulle coste esposte, nasce dall’incanalamento di aria polare lungo la valle del Rodano e raggiunge il Tirreno dopo aver attraversato Corsica e Sardegna; raffiche superiori a 60 km/h non sono rare e, nei casi più intensi, possono sfiorare i 120 km/h sulle Bocche di Bonifacio.
Sabato 26 luglio la linea temporalesca principale interesserà ancora il Nord, con fenomeni localmente forti su Liguria, Lombardia, Triveneto ed Emilia occidentale; isolati rovesci potranno sconfinare verso il medio Adriatico e la dorsale appenninica centrale, mentre al Sud prevarranno condizioni di variabilità con cieli lattiginosi e afa persistente nelle ore centrali.
La notte successiva vedrà l’attivazione di venti tesi di Maestrale su tutta la fascia tirrenica: il rapido calo dell’umidità relativa, unito alla diminuzione delle temperature, renderà finalmente più respirabile l’aria nelle aree urbane di Napoli, Bari, Reggio Calabria e Palermo. Contestualmente, i mari compresi fra Sardegna e Sicilia registreranno un rapido incremento del moto ondoso con onde fino a 2–3 m e condizioni di agitato sul Canale di Sardegna e sul Tirreno meridionale; la burrasca, pur destinata a durare meno di 36 ore, richiede particolare attenzione per la navigazione da diporto e per gli scali commerciali di Cagliari, Palermo e Catania.
Lunedì 28 luglio un secondo impulso perturbato, pilotato da correnti nord-occidentali di origine artica, attraverserà velocemente il Mediterraneo centrale innescando una nuova fase di instabilità soprattutto lungo l’Adriatico centro-meridionale e sui versanti appenninici, con rovesci a carattere sparso e occasionali grandinate.
Le tendenze a medio termine dell’Aeronautica Militare indicano per la prima settimana di agosto un regime moderatamente anticiclonico di matrice azzorriana, capace di riportare i valori diurni fra 32 e 35 °C sulle regioni meridionali senza riproporre però le punte estreme di fine luglio. In prospettiva sinottica, la dinamica di questi giorni evidenzia la fragilità delle strutture subtropicali nel Mediterraneo quando l’onda atlantica sfonda verso sud, confermando la crescente incidenza di scambi meridiani pronunciati che alternano fasi roventi e interludi freschi in un arco temporale sempre più breve.
Se, da un lato, il repentino abbattimento delle temperature allevia lo stress termico per la popolazione e riduce il rischio sanitario, dall’altro la violenta contrazione termica crea notevoli gradienti di pressione che favoriscono fenomeni localmente severi, quali nubifragi, grandinate e trombe marine, con inevitabili ripercussioni su agricoltura, infrastrutture e sistemi di gestione delle emergenze.
Alla luce di queste considerazioni, il passaggio atteso tra sabato e domenica segna dunque la conclusione del periodo più caldo dell’estate meridionale e inaugura una fase climatica più temperata, seppur ancora punteggiata da episodi instabili: un epilogo che conferma la natura estremamente dinamica dell’estate 2025 e la necessità di strategie di adattamento sempre più tempestive e puntuali.

Le implicazioni di questa svolta meteorologica andranno oltre il semplice sollievo termico. Il calo delle temperature comporterà una significativa riduzione del disagio fisico legato al caldo estremo, con benefici diretti per la salute pubblica e per le attività lavorative all’aperto. Inoltre, l’arrivo delle precipitazioni associate al fronte instabile potrà portare sollievo alle campagne e alle risorse idriche, dopo settimane caratterizzate da condizioni di siccità estrema.
La ventilazione associata al Maestrale contribuirà inoltre a migliorare la qualità dell’aria, disperdendo l’afa e l’umidità accumulate durante i giorni di caldo intenso. Questo vento, tipico delle fasi di transizione estive nel Mediterraneo, garantirà anche un miglioramento delle condizioni marine, con mari che torneranno a condizioni di agitazione moderata dopo giorni di calma e surriscaldamento delle acque superficiali.

L’evoluzione successiva a questa fase di refrigerio rimane ancora oggetto di valutazione da parte dei meteorologi. Mentre alcuni scenari ipotizzano un possibile ritorno dell’anticiclone africano dopo la prima decade di agosto, le proiezioni attuali suggeriscono che non si dovrebbero raggiungere nuovamente i livelli di caldo estremo registrati in questi giorni. L’estate 2025 potrebbe quindi proseguire con un regime termico più vicino alle medie stagionali, senza i picchi eccezionali che hanno caratterizzato questa fase.Per restare sempre aggiornato scarica GRATIS la nostra App!