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Furti con pos portatili, ecco come fanno a svuotarvi il conto e come potete proteggervi

Emerge il “pickpocketing 2.0”: criminale utilizza POS portatili per rubare da carte contactless, ma limitazioni tecniche e tracciabilità rendono i furti complessi.
Credit © Unsplash

La tecnologia dei pagamenti contactless, strumento ormai ubiquitario nelle transazioni quotidiane degli italiani, si trova al centro di una nuova forma di criminalità urbana che sta destando crescente preoccupazione tra consumatori e autorità. I recenti episodi registrati in diverse città italiane, culminati con l’arresto di una donna a Sorrento in possesso di un dispositivo POS portatile utilizzato per frodi, hanno portato alla ribalta il fenomeno del cosiddetto “pickpocketing 2.0”, una forma evoluta di borseggio che sfrutta la tecnologia NFC (Near Field Communication) per sottrarre denaro dalle carte contactless delle vittime.

Il meccanismo alla base di questi furti rappresenta un’evoluzione sofisticata delle tradizionali tecniche criminali. I malviventi utilizzano terminali POS portatili, dispositivi legittimi nel loro uso commerciale ma modificati o configurati per scopi illeciti, per effettuare transazioni non autorizzate semplicemente avvicinandoli a pochi centimetri dalle carte contactless delle vittime. La tecnica sfrutta il fatto che i pagamenti contactless per importi inferiori a 50 euro, secondo la normativa europea PSD2, non richiedono l’inserimento del codice PIN, rendendo possibile l’esecuzione di micro-transazioni senza che il proprietario della carta se ne accorga immediatamente.

La sofisticazione di questi dispositivi fraudolenti varia considerevolmente. Nel caso di Sorrento, il POS rinvenuto nella borsa della donna arrestata era collegato a un conto presumibilmente intestato a un prestanome e configurato per attivare pagamenti contactless senza autorizzazione del titolare della carta. Le indagini hanno rivelato che la stessa persona potrebbe essere responsabile di un episodio avvenuto a Roma, dove un turista ha subito un addebito non autorizzato di 9.000 euro, cifra che supera di gran lunga i limiti standard delle transazioni contactless e suggerisce l’utilizzo di dispositivi particolarmente avanzati o modificati.

La dinamica operativa di questi furti è studiata per sfruttare le debolezze del sistema contactless in ambienti favorevoli ai criminali. Gli episodi si verificano tipicamente in luoghi affollati come stazioni ferroviarie, metropolitane, autobus, mercati o centri commerciali, dove la vicinanza fisica tra le persone è naturale e non desta sospetti. Il ladro attiva il terminale con un importo predeterminato, spesso compreso tra 9,90 e 20 euro per rimanere sotto la soglia di attenzione, quindi si avvicina alla vittima fingendo casualità nel contatto. Bastano pochi secondi di prossimità per completare la transazione, accompagnata da un segnale acustico appena percettibile che spesso viene mascherato dal rumore ambientale.

Nonostante l’apparente semplicità concettuale, l’esecuzione pratica di questi furti presenta numerose complessità tecniche che ne limitano l’efficacia. I dispositivi POS richiedono l’inserimento manuale dell’importo prima della lettura e mantengono una finestra di attivazione molto breve, generalmente limitata a 30 secondi. La portata effettiva della tecnologia NFC è inoltre estremamente ridotta, operando efficacemente solo entro 1-2 centimetri dalla carta target. La presenza di più carte NFC nella stessa area, situazione comune nei portafogli moderni, può causare interferenze che rendono nullo il tentativo di pagamento. Inoltre, barriere fisiche come portafogli di pelle spessa, borse chiuse o custodie metalliche possono impedire completamente la comunicazione tra il dispositivo fraudolento e la carta.

La natura tracciabile di queste transazioni rappresenta un elemento di vulnerabilità significativo per i criminali. Ogni terminale POS deve essere associato a un conto bancario con dati fiscali registrati, movimenti tracciati e identificazione biometrica del titolare, rendendo estremamente rischioso per i malviventi incassare i proventi senza essere identificati dalle autorità. Questa caratteristica spiega perché molti episodi vengono scoperti relativamente in fretta e perché i criminali tendono a operare utilizzando identità false o prestanome, complicando ulteriormente le loro operazioni.

Le carte americane risultano particolarmente vulnerabili a questo tipo di attacchi, essendo spesso meno protette dai sistemi di sicurezza adottati dagli istituti bancari europei. Questa vulnerabilità specifica potrebbe spiegare il caso romano dove è stato sottratto un importo così elevato, suggerendo che alcuni dispositivi pirata possano aggirare i limiti standard delle transazioni contactless implementati per le carte europee.

La prevenzione di questi furti richiede un approccio multilaterale che combini accorgimenti tecnologici, comportamentali e normativi. L’utilizzo di protafogli schermati con protezione RFID rappresenta una delle soluzioni più efficaci, grazie all’inserimento di materiali metallici che bloccano le onde elettromagnetiche impedendo la comunicazione non autorizzata. Questi prodotti, disponibili sotto forma di portafogli, porta carte o bustine protettive, creano una gabbia di Faraday che isola completamente le carte dall’ambiente esterno.

Un’alternativa semplice ed economica consiste nel mantenere più carte contactless vicine nel portafoglio, creando interferenze naturali che confondono i segnali NFC e rendono inefficace qualsiasi tentativo di lettura non autorizzata. Questa soluzione, seppur non infallibile, sfrutta le limitazioni tecniche della comunicazione a radiofrequenza per fornire un primo livello di protezione.

La disattivazione della funzione contactless rappresenta l’opzione più sicura per chi desidera eliminare completamente il rischio. La maggior parte degli istituti bancari italiani offre questa possibilità attraverso le proprie applicazioni mobili o piattaforme di home banking. Il processo richiede generalmente l’accesso alla sezione carte, la selezione del dispositivo di pagamento specifico e la disattivazione dell’opzione “pagamenti contactless”. La modifica diventa operativa immediatamente, obbligando il titolare a inserire fisicamente la carta nel terminale POS e digitare il codice PIN per ogni transazione.

L’attivazione di notifiche push o SMS per ogni transazione costituisce un sistema di allarme precoce fondamentale per identificare immediatamente addebiti sospetti. La maggior parte delle banche italiane offre questo servizio gratuitamente attraverso le proprie applicazioni, mentre le notifiche SMS possono comportare costi variabili secondo le tariffe dell’operatore telefonico. L’impostazione di soglie personalizzate per gli alert permette di essere avvisati anche per importi molto bassi, intercettando potenziali micro-furti prima che diventino significativi.

I pagamenti tramite smartphone offrono un livello di sicurezza superiore rispetto alle carte fisiche, richiedendo sempre un’autenticazione biometrica o l’inserimento di un PIN prima di ogni transazione, indipendentemente dall’importo. Sistemi come Apple Pay, Google Pay e Samsung Pay utilizzano inoltre tecnologie di tokenizzazione che non trasmettono mai i dati reali della carta, sostituendoli con codici temporanei univoci per ogni transazione.

La vigilanza comportamentale rimane un elemento cruciale nella prevenzione. È importante prestare attenzione a comportamenti sospetti in luoghi affollati, diffidare di persone che si avvicinano troppo manipolando dispositivi elettronici nascosti, evitare raccolte fondi improvvisate o vendite ambulanti in contesti non regolamentati, e verificare sempre che durante i pagamenti legittimi l’importo mostrato sul terminale corrisponda a quello richiesto.

La monitorizzazione regolare degli estratti conto e dei movimenti bancari attraverso le applicazioni mobili permette di identificare rapidamente transazioni non autorizzate. In caso di addebiti sospetti, è essenziale contattare immediatamente la propria banca per bloccare la carta e richiedere il rimborso, che generalmente viene accordato se la denuncia avviene tempestivamente e non sussistono negligenze da parte del titolare.

Le istituzioni bancarie stanno implementando sistemi di protezione sempre più sofisticati per contrastare questo fenomeno. Molti istituti hanno attivato meccanismi di auto-protezione che impediscono pagamenti ricorsivi in tempi brevi dalla stessa carta verso lo stesso terminale, limitando significativamente le possibilità di furti multipli. I sistemi di intelligenza artificiale monitora costantemente i pattern di spesa per identificare comportamenti anomali e bloccare automaticamente transazioni sospette.

L’evoluzione normativa a livello europeo sta introducendo ulteriori salvaguardie. La direttiva PSD2 prevede l’implementazione di sistemi di autenticazione forte per transazioni considerate a rischio, mentre i limiti per i pagamenti contactless senza PIN possono essere ridotti dinamicamente in presenza di attività sospette. Gli aggiornamenti dei microchip delle carte di nuova generazione includono protezioni avanzate contro le tecniche di power-glitch e altri metodi di intercettazione.

La collaborazione tra forze dell’ordine, istituti bancari e circuiti di pagamento ha portato allo sviluppo di protocolli di rilevamento precoce che permettono di identificare rapidamente terminali POS utilizzati in modo fraudolento. La Polizia Postale ha intensificato i controlli nei luoghi più a rischio e sviluppato tecniche investigative specifiche per tracciare i dispositivi modificati e i relativi circuiti finanziari.

Nonostante l’attenzione mediatica e la preoccupazione diffusa, gli esperti sottolineano che il rischio effettivo rimane statisticamente limitato. La combinazione di limitazioni tecniche, tracciabilità delle transazioni, sistemi di protezione bancari e crescente consapevolezza dei consumatori rende questi furti complessi da eseguire e facili da scoprire. Tuttavia, la prudenza e l’adozione di misure preventive rimangono consigliate per tutti gli utilizzatori di sistemi di pagamento contactless.

L’educazione finanziaria rappresenta l’arma più efficace contro queste nuove forme di criminalità. La comprensione del funzionamento dei sistemi contactless, la conoscenza delle misure di protezione disponibili e l’adozione di comportamenti prudenti possono rendere estremamente difficile per i criminali il successo delle loro operazioni, preservando i vantaggi di comodità e velocità che rendono questa tecnologia così apprezzata nel panorama dei pagamenti moderni.Per restare sempre aggiornato scarica GRATIS la nostra App!

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