Un episodio di violenza inaudita ha sconvolto la tranquilla località turistica di Sperlonga, dove un uomo di sessanta anni residente in provincia di Napoli è stato denunciato in stato di libertà dai carabinieri della stazione locale per una serie di gravi reati che hanno terrorizzato i gestori di un ristorante e i loro clienti. L’uomo dovrà rispondere di minacce, lesioni, danneggiamento a seguito di incendio e calunnia al termine di un’indagine condotta dai militari dell’Arma che ha ricostruito nei minimi dettagli una sequenza di eventi drammatici iniziati lo scorso 18 luglio.
La ricostruzione effettuata dai carabinieri di Sperlonga, coordinata dalla Compagnia di Terracina, ha fatto emergere un quadro allarmante che ha preso avvio quando il sessantenne, in evidente stato di alterazione psicofisica, si è presentato presso il ristorante con la pretesa di cenare nonostante la cucina fosse già chiusa per la serata. L’attività investigativa, scaturita dalle querele presentate dai due titolari dell’esercizio commerciale e dalla moglie di uno di essi, ha potuto beneficiare delle immagini registrate dalle telecamere di videosorveglianza installate nel locale e dell’escussione di numerosi testimoni che hanno assistito ai fatti, elementi probatori che si sono rivelati determinanti per l’identificazione del responsabile.
La prima fase dell’aggressione si è consumata all’interno del locale, dove l’uomo ha inizialmente infastidito i clienti presenti con atteggiamenti molesti e comportamenti inappropriati che hanno creato un clima di tensione palpabile. La situazione è rapidamente degenerata quando il sessantenne ha rivolto la propria furia contro i titolari del ristorante, tentando di colpirli con una bottiglia di vetro mentre proferiva nei loro confronti esplicite minacce di morte, un gesto che ha scatenato il panico tra i presenti e ha costretto i gestori a richiedere l’immediato allontanamento dell’aggressore. Una volta espulso dal locale, l’uomo non ha cessato la propria condotta violenta, ma ha dato sfogo alla propria rabbia lanciando sassi all’interno del ristorante attraverso le finestre e la porta d’ingresso, provocando danni alle suppellettili e aumentando ulteriormente il livello di terrore tra i clienti e il personale.
La serata di follia non si è conclusa con l’allontanamento dal ristorante, poiché al termine dell’orario di lavoro l’indagato ha messo in atto un’altra azione criminosa di particolare gravità. L’uomo ha infatti tagliato deliberatamente la strada alla moglie di uno dei due titolari mentre questa stava percorrendo la via a bordo della propria bicicletta, causandole la perdita del controllo del mezzo e il conseguente impatto contro il marciapiede che le ha procurato lievi lesioni fisiche. Questo episodio ha dimostrato come la condotta dell’aggressore non fosse limitata a un momento di collera improvvisa, ma si caratterizzasse per una precisa volontà di vendetta nei confronti delle vittime, estendendo la propria azione criminosa anche ai familiari dei gestori del locale.
Dopo circa due giorni di apparente calma, il sessantenne ha dato prova della propria persistente pericolosità sociale presentandosi nuovamente nei pressi del ristorante per mettere in atto l’azione più grave dell’intera sequenza criminosa. L’uomo ha appiccato il fuoco a della carta per poi gettarla sui mastelli posizionati all’esterno del locale, provocando un piccolo incendio che avrebbe potuto avere conseguenze devastanti se non fosse stato immediatamente spento dai relativi gestori. Questo episodio ha configurato il reato di danneggiamento seguito da incendio, una fattispecie particolarmente grave che evidenzia l’escalation della condotta criminosa dell’indagato e la sua totale mancanza di controllo degli impulsi aggressivi.
La vicenda ha assunto contorni ancora più inquietanti quando il sessantenne, nel tentativo di ribaltare la propria posizione da aggressore a vittima, si è presentato presso gli uffici della Stazione Carabinieri di Sperlonga per denunciare una presunta aggressione fisica subita da parte dei titolari del ristorante e dei loro dipendenti. L’uomo ha sostenuto di essere stato vittima di percosse che gli avrebbero causato diverse fratture, fornendo ai militari una versione dei fatti completamente distorta e finalizzata a scagionarsi dalle proprie responsabilità. Le indagini condotte dai carabinieri hanno tuttavia smascherato la totale infondatezza delle accuse mosse dall’indagato, dimostrando attraverso riscontri oggettivi che l’aggressione denunciata non si era mai verificata e che le presunte lesioni erano del tutto inesistenti.
L’attività investigativa svolta dai carabinieri di Sperlonga si è contraddistinta per la meticolosità e la professionalità con cui sono stati raccolti e analizzati tutti gli elementi probatori disponibili. Le immagini delle telecamere di videosorveglianza hanno fornito una documentazione visiva inequivocabile degli episodi di violenza, mentre le testimonianze raccolte tra i clienti del ristorante, i passanti e altri soggetti informati sui fatti hanno permesso di ricostruire con precisione la dinamica degli eventi e di confermare la responsabilità dell’indagato. I militari hanno inoltre effettuato tutti gli accertamenti necessari per verificare l’attendibilità delle dichiarazioni rese dalle vittime, escludendo qualsiasi possibilità di strumentalizzazione o di falsa rappresentazione dei fatti.
La denuncia a piede libero formulata nei confronti del sessantenne napoletano rappresenta il primo atto formale di un procedimento penale che dovrà ora essere valutato dall’autorità giudiziaria competente. I quattro reati contestati all’indagato configurano un quadro di particolare gravità che evidenzia la pericolosità sociale del soggetto e la necessità di interventi adeguati per prevenire ulteriori episodi di violenza. Le minacce di morte proferite nei confronti dei titolari del ristorante, il tentativo di aggressione con la bottiglia di vetro, il danneggiamento del locale attraverso il lancio di sassi e l’appiccamento dell’incendio costituiscono una sequenza criminosa che dimostra un’escalation di violenza particolarmente preoccupante.
Il caso ha suscitato allarme e preoccupazione nella comunità di Sperlonga, località turistica del litorale pontino che basa la propria economia sull’accoglienza e sulla tranquillità offerta ai visitatori. Gli episodi di violenza che hanno coinvolto un esercizio commerciale del centro storico hanno infatti messo in evidenza come anche le destinazioni turistiche più rinomate possano essere teatro di episodi di criminalità che minacciano la sicurezza dei cittadini e degli operatori economici. I titolari del ristorante, oltre ai danni materiali subiti, hanno dovuto affrontare il trauma psicologico derivante dalle minacce di morte e dalla paura per la propria incolumità, un aspetto che spesso viene sottovalutato nella valutazione delle conseguenze di simili episodi criminosi.
L’indagine condotta dai carabinieri di Sperlonga si inserisce nel più ampio contesto delle attività di controllo del territorio svolte dalla stazione locale, che negli ultimi mesi ha dovuto fronteggiare diversi episodi di violenza e di disturbo dell’ordine pubblico nella località del sud pontino. La professionalità dimostrata dai militari dell’Arma nella risoluzione di questo caso rappresenta un segnale importante per la comunità locale, che può contare su un presidio di legalità efficace e determinato nel contrastare ogni forma di criminalità e di comportamento antisociale. Il procedimento si trova attualmente nella fase delle indagini preliminari e per l’indagato vale il principio di non colpevolezza sino alla sentenza definitiva, come stabilito dall’articolo 27 della Costituzione italiana.Per restare sempre aggiornato scarica GRATIS la nostra App!