Scarica l'App NewsRoom.
Non perderti le ULTIME notizie e le ALLERTA METEO in tempo reale.

Scarica GRATIS

Mozzarella Fiordilatte ritirata dal mercato per rischio Escherichia coli, il Ministero: “Non consumare”

Il Ministero della Salute richiama mozzarella fiordilatte dell’azienda abruzzese Fattoria dei Calanchi per contaminazione da Escherichia coli STEC: ecco i lotti interessati.

Il Ministero della Salute ha disposto il richiamo immediato di quattro lotti di mozzarella fiordilatte a marchio Cerniero – Fattoria dei Calanchi, prodotta dall’azienda agricola omonima con sede ad Atri, in provincia di Teramo, per rischio di contaminazione microbiologica da Escherichia coli produttore di Shiga tossina.

Il provvedimento, pubblicato il 22 agosto scorso sul portale ministeriale dedicato agli avvisi di sicurezza alimentare, interessa le confezioni sottovuoto da 380 a 650 grammi identificate dai numeri di lotto 092, 093, 094 e 095, con date di scadenza comprese tra il 19 e il 26 agosto 2025. Lo stabilimento di produzione, situato in via S. Martinello 11 ad Atri, si caratterizza per la lavorazione artigianale di formaggi freschi a latte crudo utilizzando il latte proveniente da un allevamento di 80 vacche di razza Bruna Alpina, certificato ad alta qualità dal 1985.

La famiglia Cerniero, che gestisce l’attività da quasi quarant’anni, aveva avviato nel 2009 la trasformazione casearia sotto la guida di Davide Cerniero, laureato in scienze e tecnologie alimentari, specializzandosi nella produzione di paste filate secondo la tradizione pugliese. La realtà aziendale, incastonata nel suggestivo scenario dei Calanchi di Atri, rappresenta un esempio di filiera corta con produzione a chilometro zero, dalla mungitura al prodotto finito.

Le autorità sanitarie raccomandano categoricamente di non consumare i prodotti appartenenti ai lotti indicati e di restituirli presso il punto vendita di acquisto per ottenere il rimborso o la sostituzione. La gravità dell’allerta è determinata dalla natura del patogeno coinvolto: gli Escherichia coli STEC (Shiga toxin-producing E. coli) rappresentano infatti ceppi particolarmente virulenti in grado di produrre potenti tossine che possono causare gravi infezioni gastrointestinali.

L’infezione da STEC si manifesta inizialmente con sintomi gastrointestinali che includono diarrea acquosa, successivamente emorragica, accompagnata da crampi addominali intensi, nausea, vomito e febbre. La sintomatologia può evolvere verso complicanze severe, specialmente nei soggetti più vulnerabili come bambini sotto i cinque anni, anziani e persone immunocompromesse. La complicanza più temibile è rappresentata dalla sindrome emolitico-uremica, una condizione acuta caratterizzata da anemia emolitica, trombocitopenia e insufficienza renale acuta.

La sindrome emolitico-uremica costituisce la principale causa di insufficienza renale acuta in età pediatrica, con un tasso di incidenza annuale in Italia pari a 0,7 casi per 100.000 nella fascia di età 0-15 anni, che raggiunge i 2,0 casi per 100.000 nei bambini da 0 a 4 anni. Sebbene oltre il 70 per cento dei casi evolva verso la guarigione completa senza sequele renali, la patologia può risultare fatale nel 3-5 per cento dei casi e una percentuale analoga può sviluppare insufficienza renale cronica permanente.

La contaminazione da STEC nei prodotti lattiero-caseari rappresenta una problematica particolarmente rilevante per i formaggi freschi a latte crudo, categoria alla quale appartiene la mozzarella fiordilatte richiamata. I bovini costituiscono il principale serbatoio naturale di questi patogeni, spesso presenti nell’intestino degli animali senza manifestare sintomi clinici evidenti. La trasmissione può avvenire durante le fasi di mungitura, trasformazione e confezionamento attraverso contaminazioni crociate o pratiche igieniche inadeguate.

La produzione di formaggi freschi senza trattamento termico del latte, pur rappresentando un patrimonio gastronomico di inestimabile valore con oltre 400 varietà riconosciute in Italia, comporta rischi microbiologici intrinseci che richiedono l’adozione di protocolli di sicurezza alimentare rigorosi. Il sistema HACCP (Hazard Analysis and Critical Control Points) assume particolare rilevanza in questi contesti produttivi, dove l’assenza della pastorizzazione elimina un punto critico di controllo fondamentale per l’abbattimento della carica microbica patogena.

Le autorità competenti sottolineano l’importanza dei controlli lungo tutta la filiera produttiva, dalla qualità del latte di partenza alle condizioni igieniche degli ambienti di lavorazione, fino alla conservazione e distribuzione del prodotto finito. La tracciabilità completa rappresenta uno strumento essenziale per identificare rapidamente l’origine delle contaminazioni e limitare l’esposizione dei consumatori attraverso richiami tempestivi.

Il caso della Fattoria dei Calanchi evidenzia come anche le realtà artigianali di piccole dimensioni, caratterizzate da una produzione tradizionale e di qualità, non siano esenti dai rischi microbiologici che possono compromettere la sicurezza alimentare. La vigilanza costante da parte degli operatori del settore e il monitoraggio sistematico da parte delle autorità sanitarie rappresentano elementi imprescindibili per tutelare la salute pubblica mantenendo al contempo la ricchezza del patrimonio caseario nazionale.

I consumatori che avessero acquistato i lotti interessati dal richiamo e presentassero sintomi gastrointestinali compatibili con un’infezione da STEC sono invitati a consultare tempestivamente il proprio medico curante, segnalando il possibile consumo del prodotto contaminato. La diagnosi precoce e il trattamento supportivo appropriato risultano fondamentali per prevenire l’evoluzione verso le complicanze più severe, particolarmente nei soggetti appartenenti alle categorie a rischio.Per restare sempre aggiornato scarica GRATIS la nostra App!