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Triangolo delle Bermuda, Risolto il mistero? Nuova teoria spiega le sparizioni

Una nuova teoria dell’oceanografo Simon Boxall attribuisce le sparizioni nel Triangolo delle Bermuda a onde anomale, fenomeni marini straordinariamente alti e distruttivi, dimostrati in laboratorio con un modello della USS Cyclops.

Per oltre un secolo il Triangolo delle Bermuda ha alimentato racconti suggestivi e teorie straordinarie, ma l’ultimo studio condotto dall’oceanografo britannico Simon Boxall dell’Università di Southampton propone una spiegazione basata esclusivamente su fenomeni naturali e comprovati, privando il leggendario tratto di Oceano Atlantico settentrionale di buona parte del suo alone mistico.

La regione compresa tra la punta meridionale della Florida, l’isola di Bermuda e Porto Rico è al centro di un numero sorprendente di incidenti marittimi e aerei sin dai primi anni del Novecento, epoca in cui la USS Cyclops scomparve senza lasciare traccia con 306 membri dell’equipaggio a bordo. Le ipotesi formulate nel corso dei decenni spaziano dall’intervento di forze extraterrestri alla presenza di anomalie dimensionali, passando per correnti magnetiche alterate; tuttavia, l’approccio di Boxall si concentra su un fenomeno ben documentato dai meteorologi e dagli ingegneri navali: le onde anomale, o “rogue waves”.

Le onde anomale sono perturbazioni improvvise del mare che possono raggiungere un’altezza eccezionale, talvolta superiore ai trenta metri, e colpire imbarcazioni e navi da direzioni imprevedibili, lasciando agli equipaggi pochissimo tempo per reagire o inviare segnali di soccorso. In un’intervista rilasciata al documentario “The Bermuda Triangle Enigma” trasmesso da Channel 5, Boxall ha illustrato come la convergenza di masse d’aria fredda provenienti dall’Atlantico settentrionale, sistemi di bassa pressione in avvicinamento dal Mar dei Caraibi e venti caldi provenienti dalla Florida possa creare una sorta di “tempesta perfetta” per il formarsi di questi colossi liquidi.

Per fornire una prova empirica della sua teoria, il professor Boxall ha allestito un modello in scala della USS Cyclops in un bacino di prova presso il laboratorio di Southampton, ricreando le condizioni atmosferiche e oceaniche tipiche del Triangolo delle Bermuda. La simulazione ha dimostrato che un’unica onda anomala, con un fronte sufficientemente ripido e una direzione sfavorevole, è in grado di spezzare la struttura portante di una nave di quelle dimensioni e farla affondare in pochi minuti, senza lasciare tempo per un Mayday o per l’attivazione dei sistemi di comunicazione d’emergenza.

La mancanza di relitti rimasti a galla, un dettaglio che alimentò le speculazioni magiche attorno al destino della Cyclops, trova così una spiegazione razionale nella forza distruttiva di un’onda di picco estremo. Anche il fatto che la nave trasportasse un carico pesante di carbone, un materiale suscettibile a spostamenti bruschi sotto l’effetto dell’acqua, potrebbe aver contribuito a compromettere l’equilibrio complessivo, accelerando il collasso strutturale.

Sebbene la NOAA (National Oceanic and Atmospheric Administration) non abbia mai riscontrato un tasso di incidenti significativamente superiore a quello di altre rotte marittime ad alta frequentazione, l’agenzia riconosce che fattori naturali quali le correnti del Golfo, la presenza di secche e basso fondale nei Caraibi e le tempeste tropicali possano aumentare il rischio di naufragi e collisioni, soprattutto quando alla dinamica dell’oceano si somma la variabilità meteorologica improvvisa tipica dei tropici occidentali.

Il lavoro di Boxall non intende negare l’esistenza di fenomeni ancora poco studiati, ma riafferma il valore della ricerca scientifica nel demistificare eventi che più di ogni altra cosa sottolineano la potenza inaspettata degli elementi naturali. Le rogue waves, una volta considerate mere leggende dei naviganti, sono oggi monitorate da sistemi satellitari e boe oceanografiche in grado di misurare in tempo reale l’altezza delle onde e la direzione dei venti, contribuendo a migliorare la sicurezza nelle principali vie di navigazione transatlantica.

Il Triangolo delle Bermuda conserva il suo fascino letterario e la sua carica evocativa, ma la teoria delle onde anomale rappresenta un passo avanti verso una comprensione più accurata di un teatro marino dove convogliano correnti, venti e tempeste da direzioni opposte. Il mito lascia spazio a un racconto basato su dati sperimentali e modelli numerici, confermando che la realtà scientifica, pur priva di epifanie soprannaturali, offre risposte talvolta più inquietanti della fantasia.Per restare sempre aggiornato scarica GRATIS la nostra App!