In seguito a un dibattito acceso sulle implicazioni etiche degli algoritmi conversazionali, OpenAI ha ufficializzato che ChatGPT smetterà di fornire indicazioni dirette sulla sfera affettiva degli utenti. La decisione, comunicata attraverso un post sul blog ufficiale dell’azienda, risponde alla preoccupazione secondo cui suggerimenti come “lascia il tuo ragazzo” o “chiedile scusa” possano influenzare in modo inappropriato dinamiche di coppia e scelte personali di natura estremamente intima.
La mossa riflette un allineamento con i più recenti orientamenti in materia di responsabilità digitale e tutela della privacy emotiva. Secondo fonti vicine al progetto, il team di ricercatori e ingegneri ha valutato che, pur avendo ChatGPT la capacità di analizzare il linguaggio e offrire suggerimenti, la parola definitiva sulla sfera sentimentale debba restare sempre di competenza dell’utente e, se del caso, di professionisti del settore come psicologi o counsellor.
Limitare i consigli affettivi appare come una misura preventiva contro i rischi associati all’eccessiva dipendenza da soluzioni automatizzate per problemi umani complessi. Esperti di etica dell’intelligenza artificiale sottolineano che un algoritmo non possiede la sensibilità, il contesto di vita e la capacità di empatia necessarie per comprendere appieno la natura di relazioni personali, e per questo motivo ogni suggerimento potrebbe risultare inadatto, fuorviante o addirittura dannoso.
Gli sviluppatori di OpenAI hanno spiegato che, già nella versione GPT-4, era stata inserita una linea guida interna per evitare consigli troppo direttivi sulle relazioni sentimentali. Tuttavia, con l’ampia diffusione dell’interfaccia conversazionale di ChatGPT, è emersa l’esigenza di rendere esplicito il divieto di quel tipo di raccomandazioni. La nuova policy entrerà in vigore con l’aggiornamento 5.1, previsto nelle prossime settimane.
La modifica normativa passerà attraverso un sistema di filtri e prompt secondari che intercetteranno ogni richiesta di natura affettiva, restituendo risposte generiche volte a preservare il principio di autonomia decisionale. Ad esempio, nel caso in cui un utente chieda quale scelta fare in una relazione, ChatGPT fornirà solo informazioni sul tema della comunicazione o suggerirà risorse esterne, senza esprimere una preferenza o un’istruzione operativa diretta.
Un portavoce di OpenAI ha dichiarato: “Riteniamo fondamentale che le persone mantengano il controllo sulle proprie vite affettive. Gli algoritmi possono supportare la riflessione, ma non sostituire il giudizio e l’esperienza umana”.
L’annuncio arriva in un momento in cui la società è sempre più consapevole dei limiti delle intelligenze artificiali e delle possibili ricadute psicologiche derivanti da un affidamento eccessivo sui consigli digitali. Proprio in questi mesi, diverse ricerche avevano messo in luce come gli utenti che chiedevano supporto a chatbot soffrissero di un distacco dalla realtà emotiva, manifestando un senso di dipendenza e di svalutazione delle proprie capacità decisionali.
La nuova impostazione di ChatGPT rappresenta un precedente significativo nel panorama delle piattaforme di conversazione basate su IA, ponendosi all’avanguardia per rigore etico. Finora infatti molti assistenti virtuali di grandi aziende avevano introdotto limitazioni per argomenti sensibili, ma raramente era stata prevista una clausola specifica dedicata alle relazioni affettive.
La scelta di OpenAI potrebbe innescare un effetto a catena nel settore, spingendo altre realtà a rivedere le proprie policy interne. Diverse startup attive nel campo del “coaching digitale” avevano già annunciato di voler integrare sistemi di supervisione umana per limitare i suggerimenti che potessero interferire con la vita privata degli utenti.
Non mancano tuttavia critiche alla decisione. Alcuni sostenitori della regolamentazione minima sostengono che tagliare i consigli affettivi possa privare gli utenti di un servizio di supporto accessibile, soprattutto per chi non ha mezzi economici per rivolgersi a un professionista. A loro avviso, sarebbe invece preferibile potenziare i modelli con dati clinici validati e collaborare con psicologi per offrire risposte calibrate.
Gli analisti di settore rilevano inoltre che la mossa di OpenAI arriva in un periodo di contrazione degli introiti pubblicitari e di crescente competitività, con aziende come Google e Microsoft pronte a rilanciare le proprie tecnologie conversazionali. Adottare standard etici più rigidi potrebbe quindi costituire un elemento distintivo, rafforzando la reputazione del marchio in termini di affidabilità e responsabilità.
In prospettiva, la rinuncia ai consigli affettivi rientra in un quadro più ampio di revisione delle linee guida sui contenuti generati automaticamente, che include limiti su tematiche politiche, finanziarie, sanitarie e legali. OpenAI ha già annunciato la creazione di un comitato indipendente di esperti di etica, diritto e psicologia, incaricato di supervisionare eventuali aggiornamenti futuri.
L’attenzione verso la dimensione emotiva e psicologica degli utenti continua a crescere, e la decisione di ChatGPT segna un passo ulteriore verso un utilizzo più consapevole delle tecnologie basate sull’intelligenza artificiale. Resta da vedere se il bilanciamento tra automazione e autonomia individuale saprà evolvere in modo armonico, garantendo al tempo stesso accesso, tutela e qualità delle interazioni digitali.Per restare sempre aggiornato scarica GRATIS la nostra App!