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Viterbo, sventato attentato alla Macchina di Santa Rosa: Digos ferma due turchi armati

La Digos arresta due turchi armati di mitra ed esplosivi in un b&b lungo il percorso della Macchina di Santa Rosa, sventando un possibile attentato durante la celebrazione UNESCO del 3 settembre a Viterbo.

La tradizionale celebrazione del 3 settembre che onora Santa Rosa patrona di Viterbo ha rischiato di trasformarsi in una tragedia senza precedenti. Nel pomeriggio di ieri, intorno alle ore 18, gli agenti della Digos hanno arrestato due uomini di origine turca sospettati di aver pianificato un attentato durante il trasporto della celebre Macchina, patrimonio immateriale dell’umanità riconosciuto dall’UNESCO dal 2013.

I due sospetti sono stati fermati all’interno di un bed and breakfast situato in via di Santa Rosa, nella parte alta del centro storico, lungo il percorso processionale che culmina davanti al santuario dove la Macchina conclude il suo viaggio simbolico. La posizione strategica della struttura ricettiva, secondo le ricostruzioni investigative, non sarebbe casuale: da quella postazione sarebbe stato possibile dominare visivamente il punto finale del trasporto, dove tradizionalmente si concentrano migliaia di fedeli e spettatori.

Durante la perquisizione, le forze dell’ordine hanno rinvenuto un vero e proprio arsenale composto da una mitragliatrice, due pistole, numerosi caricatori e munizioni, tutti carichi e pronti all’uso. Secondo alcune fonti investigative, sarebbero stati sequestrati anche componenti riconducibili a possibili ordigni esplosivi, particolare che ha contribuito ad elevare ulteriormente il livello di allerta delle autorità competenti. L’operazione, coordinata dalla Digos sotto la supervisione della Direzione distrettuale antimafia, ha evidenziato la natura premeditata dell’azione criminale.

Le indagini hanno rivelato che il commando era composto da tre persone, ma durante l’irruzione degli agenti uno dei componenti è riuscito a dileguarsi prima dell’arresto. I due fermati, trasferiti immediatamente negli uffici della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Viterbo, si sono trincerati dietro un silenzio ostinato durante l’interrogatorio condotto dal pubblico ministero Massimiliano Siddi, rifiutando di fornire qualsiasi spiegazione sui loro movimenti e sulle loro intenzioni.

Gli inquirenti stanno valutando un possibile collegamento con la criminalità organizzata turca, in particolare con la rete criminale riconducibile a Baris Boyun, il presunto boss della mafia turca arrestato nel maggio 2024 proprio a Viterbo, nella frazione di Bagnaia. L’organizzazione criminale guidata da Boyun, secondo le ricostruzioni investigative, sarebbe stata responsabile di numerosi attentati e omicidi sia in Turchia che in Europa, configurandosi come una struttura con finalità terroristiche oltre che criminali.

La scoperta del piano criminale ha determinato una mobilitazione senza precedenti delle forze di sicurezza. La Prefettura ha immediatamente convocato il comitato per la sicurezza pubblica, disponendo l’intervento dei Nuclei operativi di contrasto al crimine organizzato (Nocs), cecchini posizionati strategicamente sui tetti degli edifici prospicienti il percorso, unità cinofile antisabotaggio e personale in borghese infiltrato tra la folla dei quarantamila spettatori presenti nel centro storico.

Per garantire la massima sicurezza possibile, le autorità hanno preso una decisione senza precedenti nella storia recente dell’evento: mantenere accesa l’illuminazione pubblica durante buona parte del percorso del trasporto. Questa scelta ha rappresentato una rottura radicale con la tradizione centenaria che prevede lo spegnimento completo delle luci cittadine per esaltare l’effetto scenografico della torre illuminata, alta trenta metri e pesante oltre cinquanta quintali, che avanza nelle tenebre portata a spalla dai cento facchini vestiti di bianco con la fascia rossa.

La modifica al rituale tradizionale ha suscitato reazioni contrastanti tra la popolazione viterbese. Molti cittadini hanno espresso inizialmente disappunto e protesta per quello che hanno percepito come uno stravolgimento di una tradizione secolare, parlando sui social network di “tradizione tradita” e di “fede oscurata dalla paura”. Tuttavia, man mano che sono emersi i dettagli dell’operazione di polizia e della reale minaccia rappresentata dai sospetti arrestati, l’atteggiamento generale è gradualmente cambiato verso una maggiore comprensione delle ragioni di sicurezza.

All’evento erano presenti numrose autorità istituzionali, tra cui il ministro della Cultura Alessandro Giuli, il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani, la vicepresidente del Parlamento Europeo Antonella Sberna, i senatori Maurizio Gasparri e Stefania Craxi, oltre a rappresentanti regionali e locali. Tutte le personalità presenti sono state immediatamente messe in sicurezza e trasferite in strutture protette non appena sono emersi i primi elementi dell’indagine.

Il trasporto della Macchina di Santa Rosa, riconosciuto dall’UNESCO nel 2013 come patrimonio culturale immateriale dell’umanità insieme alle altre “Grandi Macchine a spalla italiane”, rappresenta uno degli eventi più significativi del calendario religioso e civile nazionale. La manifestazione, che si svolge ogni anno il 3 settembre per commemorare la traslazione del corpo di Santa Rosa avvenuta nel 1258, attira decine di migliaia di visitatori da tutta Italia e dall’estero, configurandosi come momento di profonda identità comunitaria per la città di Viterbo.

L’edizione 2025 era stata simbolicamente dedicata al tema della pace, come aveva sottolineato il presidente del Sodalizio dei Facchini Massimo Mecarini, auspicando che Santa Rosa potesse “illuminare la mente di coloro che hanno nelle mani il destino di questo pianeta” con un pensiero particolare rivolto alle aree di crisi mondiale. L’ironia della situazione non è sfuggita a osservatori e cronisti: proprio in un’edizione dedicata alla pace, la città ha rischiato di essere teatro di un attentato di matmatrice criminale.

Nonostante le tensioni e le modifiche imposte dalle esigenze di sicurezza, il trasporto si è svolto regolarmente con la partecipazione commossa di cittadini e visitatori. I facchini, guidati dal capofacchino Luigi Aspromonte, hanno portato a termine il loro compito tra gli applausi della folla, mantenendo viva una tradizione che affonda le radici nel XIII secolo. La Macchina “Dies Natalis”, progettata per il quinquennio 2024-2028, ha così compiuto il suo percorso simbolico dalle mura medievali fino al santuario, attraversando le vie storiche del centro in un’atmosfera sospesa tra devozione religiosa e preoccupazione per la sicurezza.

Le indagini proseguono su tutti i fronti per ricostruire i movimenti dei sospetti nei giorni precedenti l’arresto, verificare eventuali complicità locali, identificare il terzo componente del gruppo fuggito durante l’operazione e chiarire i reali obiettivi dell’azione criminale pianificata. Gli investigatori stanno analizzando le comunicazioni intercettate, i dispositivi elettronici sequestrati e le testimonianze raccolte per definire il quadro completo della minaccia sventata.

L’episodio ha riacceso il dibattito nazionale sulla sicurezza degli eventi di massa e sulla necessità di bilanciare la tutela delle tradizioni con le esigenze di protezione dei cittadini. Esperti di sicurezza sottolineano come manifestazioni di grande richiamo come il trasporto della Macchina di Santa Rosa rappresentino potenziali bersagli per organizzazioni criminali che intendono colpire l’opinione pubblica attraverso azioni eclatanti in contesti simbolicamente rilevanti.

La comunità viterbese, dopo ore di tensione e preoccupazione, cerca ora di ritrovare serenità e di elaborare quanto accaduto, consapevole che l’intervento tempestivo delle forze dell’ordine ha probabilmente evitato conseguenze drammatiche. Le autorità locali hanno annunciato che verranno riviste le procedure di sicurezza per le future edizioni dell’evento, mantenendo l’equilibrio tra la salvaguardia della tradizione e la protezione dei partecipanti, mentre l’attenzione rimane alta per le prossime manifestazioni religiose e civili previste nel calendario cittadino.Per restare sempre aggiornato scarica GRATIS la nostra App!