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Meteo, Uragano Melissa sempre più violento: Rischio Inondazioni Storiche per Giamaica, Cuba e Haiti

L’uragano Melissa minaccia di raggiungere categoria 5 con venti fino a 250 km/h, avanzando lentamente verso Giamaica, Haiti e Cuba con rischio di inondazioni catastrofiche e danni miliardari.

L’uragano Melissa sta attraversando i Caraibi con una forza devastante, minacciando di raggiungere la rara intensità di categoria 5 e rappresentando uno degli eventi meteorologici più pericolosi degli ultimi decenni per la regione. La tempesta, tredicesima dell’attuale stagione atlantica, sta subendo un’intensificazione rapida estrema che ha portato i suoi venti sostenuti a raggiungere i 220 chilometri orari, classificandola come uragano di categoria 4.

Secondo il National Hurricane Center degli Stati Uniti, Melissa ha registrato un aumento della propria intensità di oltre 90 chilometri orari nelle ultime ventiquattro ore, con la pressione centrale crollata a 944 millibar. Gli esperti meteorologici hanno definito questo fenomeno come “intensificazione rapida estrema”, un processo che vede i venti del ciclone aumentare di almeno 63 chilometri orari in un arco temporale di ventiquattro ore. Le previsioni indicano che l’uragano potrebbe raggiungere la categoria 5, con venti fino a 250 chilometri orari, entro lunedì 27 ottobre.

La caratteristica più pericolosa di Melissa è la sua velocità di spostamento estremamente ridotta. L’uragano si muove attualmente a circa cinque chilometri orari, una velocità inferiore a quella di una persona che cammina. Questa lentezza implica che le stesse aree saranno esposte per giorni interi a piogge torrenziali, venti distruttivi e mareggiate, amplificando drammaticamente i rischi di inondazioni catastrofiche e frane.

Le zone più a rischio sono la Giamaica, Haiti e Cuba orientale. Per la Giamaica, in particolare, gli esperti prevedono accumuli di pioggia compresi tra 380 e 760 millimetri, con punte locali che potrebbero superare i 900 millimetri nelle aree montuose. Il Primo Ministro giamaicano Andrew Holness ha esortato i cittadini a prendere sul serio la minaccia meteorologica e a proteggersi adeguatamente. Le autorità hanno attivato oltre 650 rifugi in tutto il paese e hanno chiuso gli aeroporti principali, tra cui il Norman Manley International Airport di Kingston.

Evan Thompson, direttore del Servizio Meteorologico giamaicano, ha avvertito che Melissa potrebbe superare per intensità e durata i precedenti uragani devastanti che hanno colpito l’isola, incluso l’uragano Wilma del 2005. Il confronto più preoccupante rimane però con l’uragano Gilbert del 1988, che rappresenta la tempesta più distruttiva nella storia della Giamaica. Gilbert causò circa quattro miliardi di dollari di danni, distrusse oltre centomila abitazioni e provocò quarantacinque vittime. Melissa, secondo le attuali proiezioni, potrebbe causare danni superiori ai dodici miliardi di dollari, pari al sessanta percento del prodotto interno lordo giamaicano.

Le mareggiate previste lungo la costa meridionale della Giamaica potrebbero raggiungere altezze comprese tra i tre e i quattro metri sopra il livello normale del mare. Zone come Port Royal rischiano di essere completamente sommerse, mentre aree come Portmore e Spanish Town potrebbero subire inondazioni estese a causa dell’incontro tra le piogge torrenziali e le mareggiate. Gli impianti petroliferi di Port Esquivel sono considerati ad alto rischio di distruzione.

Haiti, già devastata da tre vittime confermate a causa delle piogge prodotte dalle bande esterne di Melissa, si trova ad affrontare una situazione ancora più grave. Nella Repubblica Dominicana, dove sono state segnalate almeno una vittima e un disperso, la tempesta ha già danneggiato quasi duecento abitazioni e interrotto l’approvvigionamento idrico per oltre mezzo milione di persone. Le autorità haitiane hanno emanato allerte per la penisola sud-occidentale del paese, dove si prevedono accumuli pluviometrici fino a 890 millimetri.

Per Cuba orientale, il governo ha emesso allerte cicloniche per le province di Granma, Santiago de Cuba, Guantánamo e Holguín. Le previsioni indicano che Melissa raggiungerà la regione tra martedì e mercoledì prossimi, portando accumuli di pioggia compresi tra 150 e 300 millimetri, con picchi fino a 450 millimetri nelle zone montuose. La base navale statunitense di Guantánamo ha già iniziato l’evacuazione dei cittadini americani non essenziali per la missione.

Dal punto di vista storico, Melissa rappresenta un evento meteorologico eccezionale per diverse ragioni. Si tratta della prima tempesta nominata a formarsi nei Caraibi durante la stagione 2025 e il suo potenziale di raggiungere la categoria 5 così tardi nella stagione è estremamente raro. Dal 1921, soltanto dieci tempeste hanno registrato venti sostenuti di almeno 209 chilometri orari durante l’ultima settimana di ottobre o in novembre. Gli esempi più recenti sono stati gli uragani Eta e Iota del 2020, che colpirono gravemente il Nicaragua.

L’intensificazione rapida di Melissa è favorita dalle acque eccezionalmente calde del Mar dei Caraibi, che presentano temperature superficiali tra le più elevate mai registrate per questo periodo dell’anno. L’uragano sta attraversando alcune delle acque più calde mai documentate così tardi nella stagione atlantica. Questo fenomeno è attribuito in larga parte ai cambiamenti climatici causati dall’attività umana, in particolare dal consumo di combustibili fossili.

Gli esperti meteorologici di AccuWeather hanno definito Melissa come una “catastrofe al rallentatore”, evidenziando come milioni di persone siano a rischio di effetti devastanti. L’esperto meteorologico Alex DaSilva ha espresso crescente preoccupazione per la possibilità che si sviluppi una crisi umanitaria nella regione. Le organizzazioni internazionali, tra cui la Croce Rossa Giamaicana e il World Food Programme, hanno attivato misure di azione anticipatoria, pre-posizionando forniture di emergenza e aprendo centri di accoglienza.

Il governo giamaicano ha stanziato oltre quattrocento milioni di dollari giamaicani per rafforzare gli sforzi di mitigazione e risposta all’emergenza nelle parrocchie più vulnerabili. La National Works Agency ha ricevuto istruzioni dal Primo Ministro per allocare inizialmente duecento milioni di dollari per interventi di mitigazione, concentrati sulle zone orientali e meridionali dell’isola, con un’allocazione aggiuntiva di duecento milioni per la preparazione ai disastri.

Le previsioni meteorologiche indicano che dopo aver attraversato la Giamaica, l’uragano dovrebbe spostarsi verso Cuba sud-orientale tra martedì sera e mercoledì mattina, mantenendo l’intensità di uragano maggiore. Successivamente, Melissa dovrebbe attraversare le Bahamas sud-orientali mercoledì e potenzialmente avvicinarsi alle Bermuda entro venerdì. Secondo le proiezioni attuali, l’uragano non dovrebbe colpire direttamente gli Stati Uniti continentali, anche se potrebbe causare condizioni di mare agitato e mareggiate pericolose lungo la costa orientale americana nella prossima settimana.

Le autorità di tutti i paesi coinvolti hanno esortato la popolazione a completare urgentemente i preparativi e a seguire le indicazioni delle autorità locali di gestione delle emergenze. I residenti delle aree soggette a inondazioni e delle zone costiere basse sono stati invitati a evacuare, con il Ministro del Governo Locale giamaicano Desmond McKenzie che ha disposto evacuazioni obbligatorie per le aree vulnerabili. Migliaia di persone hanno già iniziato a rifornirsi di acqua, cibo e forniture di emergenza, con molti negozi che segnalano scorte esaurite di prodotti essenziali come il pane.

La traiettoria precisa di Melissa rimane soggetta a incertezza, poiché il suo movimento dipende da fattori atmosferici su larga scala, tra cui una depressione prevista sulla costa orientale degli Stati Uniti all’inizio della prossima settimana. Tuttavia, secondo il National Hurricane Center, esiste una probabilità compresa tra il sessanta e il settanta percento che il centro del ciclone rimanga all’interno del cono di previsione a cinque giorni. Gli esperti sottolineano che le principali cause di mortalità associate agli uragani nei Caraibi sono storicamente legate alle precipitazioni e alle conseguenti inondazioni improvvise e frane, piuttosto che ai venti diretti. Per questo motivo, anche eventuali variazioni nella traiettoria prevista non ridurrebbero significativamente il rischio per le popolazioni della regione, considerando che Melissa continuerà a produrre piogge torrenziali su vaste aree per diversi giorni.

Le previsioni meteo vengono elaborate a partire dai dati forniti dai modelli internazionali ECMWF e GFS, successivamente verificati e interpretati dalla redazione di www.newsroomitalia.it - Per restare sempre aggiornato scarica GRATIS la nostra App!