Scarica l'App NewsRoom.
Non perderti le ULTIME notizie e le ALLERTA METEO in tempo reale.

Scarica GRATIS

Uragano Melissa, in Giamaica venti fino a 300 km/h: si teme un catastrofe -DIRETTA VIDEO-

L’uragano Melissa devasta la Giamaica con venti a 300 km/h e piogge torrenziali. È il ciclone più potente del secolo nel Paese. Almeno 7 morti, si temono danni incalcolabili.

L’uragano Melissa ha toccato terra sulla costa meridionale della Giamaica, presso la località di New Hope, come tempesta di categoria 5 sulla scala Saffir-Simpson, la massima prevista nella classificazione degli uragani. Secondo il National Hurricane Center (NHC) degli Stati Uniti, al momento dell’impatto, i venti sostenuti hanno raggiunto i 295 km/h, con raffiche che hanno superato la soglia critica dei 300 km/h, ponendo Melissa tra i cicloni tropicali più intensi mai registrati nel bacino atlantico.

Con una pressione centrale stimata a 910 hPa al momento dell’approdo, Melissa è il quinto uragano più intenso in assoluto nell’Atlantico per valori barici e il più potente ad aver colpito direttamente un’area emersa dai tempi dell’uragano Dorian (2019). L’analisi delle immagini satellitari, corroborata dai dati radar e dalle rilevazioni degli aerei da ricognizione NOAA, conferma una struttura compatta e simmetrica, con un occhio ben definito e un eyewall estremamente attivo. Le bande spiraliformi che avvolgono il nucleo del sistema stanno scaricando precipitazioni torrenziali, con accumuli attesi superiori ai 500 mm in alcune aree montuose dell’entroterra.

Lo storm surge, ovvero l’innalzamento anomalo del livello del mare causato dalla spinta dei venti ciclonici e dalla bassa pressione centrale, è già in corso lungo l’intera fascia costiera meridionale della Giamaica. Il NHC stima un innalzamento del livello marino fino a 4,5 metri sopra la media, una soglia sufficiente a inondare gravemente zone costiere e portuali. Il rischio idrogeologico è elevatissimo: si prevedono frane estese, esondazioni dei bacini fluviali interni e blackout prolungati.

Le autorità giamaicane hanno attivato il massimo livello di allerta e dichiarato lo stato di emergenza nazionale. Il governo ha disposto evacuazioni obbligatorie nei distretti meridionali, ma la rapidità con cui la tempesta ha intensificato ha lasciato poco margine operativo. Secondo fonti ufficiali, almeno tre persone hanno perso la vita sull’isola, ma si teme che il bilancio possa salire drasticamente nelle prossime ore. L’uragano ha già causato vittime anche ad Haiti (3 morti) e nella Repubblica Dominicana (1 morto e 1 disperso).

Il movimento della tempesta, attualmente diretto verso nord-nordest a una velocità di 14 km/h, manterrà Melissa sul territorio giamaicano per diverse ore, aggravando l’impatto idrologico e strutturale. I modelli numerici indicano che il ciclone dovrebbe successivamente lambire la parte orientale di Cuba nella tarda serata di oggi, con possibili impatti anche sulle Bahamas sudorientali. Non si prevedono effetti diretti per gli Stati Uniti continentali, ma si raccomanda cautela per le attività marittime in tutta la regione caraibica.

Il meteorologo statunitense Michael Lowry, esperto di uragani e dinamiche costiere, ha definito la situazione in atto come “lo scenario peggiore che si possa immaginare per la Giamaica”, sottolineando la combinazione eccezionale di venti estremi, precipitazioni e innalzamento del mare.

Nelle prossime ore sarà essenziale monitorare costantemente le comunicazioni ufficiali, i bollettini meteorologici e gli aggiornamenti del NHC, poiché Melissa resta una minaccia concreta e in evoluzione, con potenziale distruttivo ancora elevato. Per restare sempre aggiornato scarica GRATIS la nostra App!