Dopo aver attraversato la Giamaica con una potenza senza precedenti nella storia meteorologica dell’isola, l’uragano Melissa ha lasciato l’arcipelago caraibico dirigendosi verso la parte orientale di Cuba, dove è atteso nelle prossime ore. Secondo le rilevazioni più aggiornate del National Hurricane Center (NHC) degli Stati Uniti, il sistema ha subito un lieve indebolimento, passando dalla categoria 5 alla categoria 4 sulla scala Saffir-Simpson, con venti sostenuti attualmente attestati attorno ai 250 km/h. La pressione centrale del ciclone si mantiene comunque estremamente bassa, al di sotto dei 920 hPa, segnale di una struttura ancora estremamente intensa e potenzialmente distruttiva.
L’impatto sulla Giamaica è stato catastrofico. Melissa ha toccato terra nella zona sudoccidentale del Paese, nei pressi della località di New Hope, con venti che hanno raggiunto i 300 km/h, classificandolo come il ciclone più potente mai registrato sull’isola dal 1851, anno d’inizio delle osservazioni meteorologiche sistematiche nell’Atlantico. Le autorità giamaicane hanno dichiarato lo stato d’emergenza nazionale. La rete elettrica è stata gravemente compromessa: oltre 530.000 persone sono senza corrente, mentre intere infrastrutture risultano danneggiate o completamente distrutte. Numerosi i casi di frane e inondazioni diffuse, con accumuli pluviometrici eccezionali che in alcune aree hanno superato i 500 mm in meno di 24 ore.
Il bilancio provvisorio è tragico: almeno sette vittime sono state confermate tra Giamaica, Haiti e Repubblica Dominicana, mentre il numero dei dispersi rimane incerto. Le operazioni di soccorso sono rese estremamente difficili dalle condizioni del territorio e dall’accessibilità limitata in molte aree interne.
In Cuba orientale, intanto, le autorità si stanno preparando all’impatto. Il quotidiano ufficiale Granma riporta che sono già state evacuate oltre 700.000 persone in via precauzionale, in particolare nelle province di Guantánamo, Santiago de Cuba e Holguín. I modelli di previsione mostrano una traiettoria che dovrebbe condurre Melissa a un landfall diretto entro le prossime 12 ore, con effetti già avvertibili sotto forma di forti mareggiate e piogge torrenziali lungo la costa sud-orientale.
Gli esperti sottolineano che, pur declassato a categoria 4, l’uragano Melissa conserva caratteristiche tipiche dei grandi cicloni tropicali annulari, con un nucleo molto compatto e un’estesa area di venti distruttivi. Si temono soprattutto le onde di tempesta (storm surge), che potrebbero superare i 4 metri in alcune baie cubane esposte, aggravando ulteriormente il rischio di inondazioni costiere.
L’intero bacino caraibico resta in allerta massima, mentre gli occhi dei meteorologi restano puntati su questo ciclone eccezionale, capace di riscrivere la climatologia recente dell’area atlantica. Per restare sempre aggiornato scarica GRATIS la nostra App!
