Si è spenta a 101 anni Pia Velsi, nome d’arte di Elpidia Sorbo, attrice e cantante che ha attraversato oltre ottant’anni di spettacolo italiano con la tenacia delle seconde linee: quelle che non fanno mai rumore, ma restano nella memoria collettiva. Volto inconfondibile del cinema e della televisione, divenne celebre al grande pubblico per il ruolo della “nonna Trieste” nel film cult Parenti Serpenti (1992) di Mario Monicelli, una commedia nera che ha fatto epoca, e dove la sua interpretazione accanto a Paolo Panelli resta ancora oggi uno dei punti più alti del suo percorso artistico.
Nata a L’Aquila nel 1924, ma cresciuta a Napoli, Pia Velsi aveva iniziato a calcare le scene già negli anni Quaranta come cantante e ballerina, usando il nome d’arte “Nuovo Fiore”. Il teatro di varietà, l’Ambra Jovinelli, le prime sostituzioni importanti al Petruzzelli di Bari, poi il passaggio alla recitazione vera, a fianco di grandi nomi della scena partenopea. Con l’arrivo a Roma la sua carriera si diversifica: al cinema lavora con registi come Nanni Loy, Luciano De Crescenzo e Renato Castellani, spesso in ruoli brevi ma carichi di personalità. Memorabili le sue apparizioni in Così parlò Bellavista e 32 dicembre, dove De Crescenzo le affida due cammei che diventano piccoli cult nel cult.
Ma è con Monicelli che Velsi entra definitivamente nella storia del cinema italiano: la sua “nonna Trieste” è tanto dolce quanto inquietante, una figura tragicamente comica che incarna le contraddizioni della famiglia italiana con una profondità che va ben oltre il cliché. Un’interpretazione che, a rivederla oggi, regala ancora brividi per la sua precisione drammatica e ironica.

La televisione, negli anni Duemila, le regala una nuova popolarità: Don Matteo, Le ali della vita, Tutti pazzi per amore, fino alla pubblicità delle acque minerali Uliveto e Rocchetta, dove vestiva i panni di una suora accanto a Del Piero e Cristina Chiabotto. Eppure, dietro la simpatia dei ruoli e la lunga carriera, si nascondeva una realtà dura: Pia Velsi viveva da anni in una condizione di profonda indigenza nel suo appartamento nel quartiere Esquilino a Roma, un dettaglio emerso solo nel 2015 durante un’apparizione al programma La vita in diretta. Una parabola amara, troppo simile a quella di tanti altri artisti dimenticati dopo una vita dedicata all’arte.
Fino all’ultimo aveva mantenuto una dignità silenziosa, quella di chi ha dato tutto senza mai chiedere nulla in cambio. Con la sua scomparsa, il cinema italiano perde una testimone preziosa del suo Novecento, una di quelle attrici capaci di illuminare anche i ruoli minori, portando in scena l’umanità, la fatica e l’umorismo di un’intera generazione.Per restare sempre aggiornato scarica GRATIS la nostra App!