È stato approvato in Commissione Bilancio al Senato un emendamento alla manovra che segna un passaggio simbolicamente rilevante nella gestione del patrimonio nazionale: le riserve auree della Banca d’Italia sono dichiarate di proprietà del popolo italiano. L’annuncio è arrivato dal relatore della Lega, Claudio Borghi, che da anni porta avanti una battaglia politica e culturale su questo tema.
Il testo approvato rappresenta una mediazione tra l’originaria proposta di Fratelli d’Italia, firmata dal capogruppo Lucio Malan, e le esigenze di coerenza con il diritto europeo. Nella versione finale, frutto della riformulazione da parte del governo, è stato infatti esplicitamente richiamato il Trattato sul funzionamento dell’Unione Europea, in particolare gli articoli che sanciscono l’indipendenza delle banche centrali e il ruolo del Sistema europeo delle banche centrali (SEBC). L’emendamento, pur senza incidere operativamente sulla gestione o disponibilità delle riserve, assume un valore politico e simbolico forte, riaffermando la titolarità pubblica del patrimonio aureo detenuto dalla Banca centrale.
Il dibattito resta aperto su quali possano essere le implicazioni concrete di questa affermazione di principio, soprattutto alla luce dei vincoli europei e della necessità di salvaguardare l’autonomia della Banca d’Italia, elemento cardine dell’architettura istituzionale monetaria dell’UE. Per restare sempre aggiornato scarica GRATIS la nostra App!
