La lettura del testamento di Giuseppe Baudo, avvenuta il 9 settembre nello studio del notaio Renato Carraffa a Bracciano, ha rivelato le ultime volontà del conduttore scomparso il 16 agosto scorso all’età di 89 anni presso il Campus Biomedico di Roma. Un patrimonio complessivo stimato in circa 10 milioni di euro che il leggendario presentatore televisivo ha disposto di dividere in tre parti sostanzialmente equivalenti, riservando quote pressoché identiche ai due figli Alessandro e Tiziana e alla storica collaboratrice Dina Minna.
La decisione di includere la segretaria nell’eredità con una quota paritetica rispetto ai figli biologici rappresenta il riconoscimento formale di un legame che ha superato i confini della mera collaborazione professionale, trasformandosi in un rapporto familiare a tutti gli effetti. Durante la camera ardente allestita al Teatro delle Vittorie di Roma, Minna aveva dichiarato con evidente commozione di aver perduto non un datore di lavoro, bensì una figura paterna, sintetizzando così trentasei anni di dedizione incondizionata accanto al conduttore siciliano.
Il patrimonio di Baudo, accumulato durante una carriera televisiva che ha attraversato oltre quarant’anni di storia del piccolo schermo italiano, comprende una componente liquida derivante dai compensi ottenuti per le tredici edizioni del Festival di Sanremo – ciascuna delle quali avrebbe fruttato al presentatore circa 800.000 euro – oltre ai contratti televisivi, ai diritti d’immagine e ai guadagni provenienti dalle campagne pubblicitarie che lo hanno visto protagonista dagli anni del Carosello fino alle sponsorizzazioni più recenti.
La componente immobiliare dell’eredità riveste particolare rilevanza economica e comprende cinque appartamenti ubicati nella Capitale, di cui uno situato nel prestigioso quartiere Prati e gli altri quattro concentrati nel centro storico, in particolare in via della Vite. Quest’ultimo complesso immobiliare presenta una storia peculiare, essendo stato acquisito dal conduttore non tramite acquisto diretto, bensì attraverso un sequestro conservativo disposto dal tribunale civile di Roma nel 1985 a seguito di una controversia legale con l’ex compagna Alida Chelli, con la quale aveva condiviso sette anni di relazione prima delle nozze con Katia Ricciarelli.
Il valore complessivo degli immobili romani supera i 5 milioni di euro, con l’appartamento di Prati che da solo raggiunge una valutazione di poco superiore al milione di euro grazie alla sua composizione di sette vani in una delle zone più ambite della città. Il patrimonio immobiliare si estende anche alla Sicilia natale, dove Baudo possedeva terreni agricoli distribuiti tra Noto e Siracusa: dieci appezzamenti nel primo comune, compresi due vigneti, un mandorleto e diversi terreni seminativi, mentre sei proprietà si trovano nelle campagne siracusane, caratterizzate però da un valore catastale simbolico essendo attualmente incolte.
La presenza all’apertura del testamento dei due avvocati che hanno seguito per anni gli affari del conduttore lascia ipotizzare possibili donazioni anche nei loro confronti, sebbene questa circostanza non sia stata ufficialmente confermata. La procedura, durata circa due ore, ha visto la partecipazione esclusiva degli eredi diretti e della collaboratrice Minna, mentre è risultato assente l’avvocato Giorgio Assumma, storico amico del presentatore che pure aveva seguito alcune delle sue questioni legali più delicate.
Dina Minna, oggi cinquantaquattrenne, aveva iniziato la propria collaborazione con Baudo negli anni Ottanta, assumendo progressivamente responsabilità sempre maggiori nella gestione della vita professionale e privata del conduttore. Oltre a coordinare l’agenda degli impegni e filtrare le innumerevoli richieste di interviste e apparizioni, negli ultimi anni si era trasformata in una vera e propria assistente personale, recandosi quotidianamente presso l’abitazione del presentatore per sovrintendere alle terapie farmacologiche necessarie a causa dell’età avanzata.
Il rapporto di fiducia e affetto reciproco tra Baudo e la sua storica collaboratrice aveva già suscitato tensioni durante il matrimonio con Katia Ricciarelli, la quale nel 2003 aveva manifestato contrarietà alla decisione del marito di intestare due immobili alla segretaria. Tale gesto, più che per il valore economico – considerando che i coniugi erano in regime di separazione dei beni – aveva irritato la soprano per la dimostrazione tangibile dell’importanza rivestita da Minna nella vita del conduttore, evidenziando un legame di complicità e fiducia che andava ben oltre i rapporti professionali ordinari.
Alessandro Baudo, primogenito nato nel 1962 dalla relazione con Mirella Adinolfi, rappresenta una delle pagine più delicate della vita privata del conduttore. Cresciuto senza conoscere l’identità del padre biologico a causa della situazione coniugale della madre, all’epoca sposata con il dirigente Rai Tullio Formosa, Alessandro aveva sempre considerato Pippo come una figura quasi fraterna, chiamandolo affettuosamente “zio” durante l’infanzia. La rivelazione della vera paternità è avvenuta solo negli anni Novanta, quando Formosa, in punto di morte, ha deciso di svelare la verità, conducendo successivamente al riconoscimento ufficiale tramite test del DNA nel 1996 e alla formalizzazione legale nel 2000.
Musico affermato nel panorama soul e blues australiano con sette album all’attivo, Alessandro aveva vissuto gran parte della propria esistenza tra Canada e Australia, mantenendo contatti saltuari con il padre biologico. Nel 2022 aveva però preso la decisione di trasferirsi definitivamente in Italia, stabilendosi a Terni per essere più vicino a Baudo negli ultimi anni di vita, dimostrando così la solidità del rapporto costruito nonostante le difficoltà iniziali e la distanza geografica che li aveva separati per decenni.
Tiziana Baudo, secondogenita nata nel 1970 dal matrimonio con Angela Lippi – sorella del celebre conduttore Claudio Lippi – ha sempre mantenuto un profilo discreto, lontano dai riflettori mediatici. Dopo aver lavorato per anni come assistente personale del padre, ha sviluppato una carriera professionale nel settore delle pubbliche relazioni e dell’organizzazione eventi, collaborando stabilmente con RTL 102.5. Sposata con lo speaker radiofonico Mirko Mengozzi, nel 2010 è diventata madre dei gemelli Nicholas e Nicole, regalando a Pippo Baudo la gioia di diventare nonno.
La scoperta del legame fraterno tra Alessandro e Tiziana è avvenuta solo quando il primo aveva raggiunto i trentaquattro anni, in coincidenza con la morte di Tullio Formosa, momento in cui si è resa necessaria la rivelazione della vera paternità. Fino a quel momento, i due non erano consapevoli di condividere lo stesso padre biologico, pur avendo occasionalmente incontrato Pippo in contesti familiari dove questi manteneva il ruolo di “zio acquisito” senza rivelare la propria identità paterna.
Il patrimonio del conduttore comprende anche partecipazioni societarie in due aziende edili attive nel settore della costruzione di edifici residenziali e commerciali, con sede a Mascalucia in provincia di Catania, testimoniando gli investimenti imprenditoriali compiuti nella terra natale. Oltre alla componente immobiliare e societaria, l’eredità include i diritti sulle composizioni musicali scritte dal presentatore, tra cui “Donna Rosa” e “W le donne”, che continuano a generare royalties periodiche.
Nonostante l’imponenza del patrimonio accumulato, risulta paradossale che la pensione statale percepita da Baudo si aggirasse intorno ai 900-1000 euro mensili, cifra particolarmente modesta se rapportata ai contributi versati durante una carriera che ha segnato la storia della televisione italiana. Questo dato evidenzia le peculiarità del sistema previdenziale per i lavoratori dello spettacolo e le modalità di calcolo degli assegni pensionistici per chi ha operato prevalentemente con contratti atipici.
La decisione di Baudo di equiparare Dina Minna ai figli nell’eredità rappresenta un gesto di riconoscenza che trascende i confini convenzionali dei rapporti di lavoro, certificando ufficialmente un legame che si era consolidato attraverso tre decenni e mezzo di collaborazione quotidiana. Tale scelta riflette la personalità generosa del conduttore, sempre descritto da colleghi e amici come persona “discreta, pronta ad aiutare senza clamore”, caratteristiche che hanno contraddistinto non solo la sua carriera professionale ma anche i rapporti umani più intimi.
Non è escluso che il testamento possa prevedere anche destinazioni benefiche per una parte del patrimonio, considerando la nota propensione del presentatore verso iniziative di solidarietà e il suo impegno discreto a favore di cause sociali. La riservatezza che ha sempre caratterizzato la gestione dei propri affari privati rende tuttavia difficile quantificare l’eventuale portata di tali disposizioni filantropiche, che potrebbero emergere solo successivamente attraverso l’attività degli esecutori testamentari.
L’eredità di Pippo Baudo chiude simbolicamente un’epoca della televisione italiana, quella dei grandi mattatori capaci di dominare il palcoscenico con carisma e professionalità acquisite sul campo. Il patrimonio economico, per quanto rilevante, rappresenta soltanto la componente materiale di un lascito ben più ampio che comprende il rinnovamento del linguaggio televisivo, l’introduzione di format innovativi e la creazione di uno stile comunicativo che ha influenzato generazioni di conduttori.
La suddivisione tripartita dell’eredità, con l’inclusione di Dina Minna accanto ai figli biologici, testimonia come anche nelle dinamiche patrimoniali più private Baudo abbia saputo mantenere coerenza con i propri principi di lealtà e riconoscenza verso chi lo ha accompagnato nel percorso professionale e umano. Una scelta che, al di là del valore economico, rappresenta il sigillo finale su una carriera costruita sui rapporti umani autentici e sulla capacità di trasformare la collaborazione professionale in legami familiari duraturi.Per restare sempre aggiornato scarica GRATIS la nostra App!