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Allufione ad Alcamo, notte di terrore con strade trasformate in torrenti e auto trascinate via -VIDEO-

Un violento nubifragio ha colpito Alcamo nella notte del 10 settembre con 35mm di pioggia, trasformando le strade in torrenti e danneggiando gravemente il Santuario della Madonna dei Miracoli.

La cittadina trapanese di Alcamo ha vissuto ore drammatiche nella notte tra mercoledì 10 e giovedì 11 settembre, quando un violento nubifragio si è abbattuto sul territorio scaricando circa 35 millimetri di pioggia in poche ore, trasformando le vie del centro in veri e propri torrenti impetuosi che hanno seminato il panico tra la popolazione locale.

L’intensità delle precipitazioni, concentrate principalmente intorno alla mezzanotte e accompagnate da una fitta sequenza di fulmini, ha completamente mandato in tilt il sistema di smaltimento delle acque meteoriche, provocando allagamenti diffusi in diverse zone urbane e costringendo molti residenti a cercare rifugio o ad abbandonare temporaneamente le proprie abitazioni invase dal fango.

Le immagini che hanno fatto rapidamente il giro dei social media documentano la furia dell’acqua che ha trascinato via numerose automobili parcheggiate lungo le strade, in particolare nelle zone di via Discesa al Santuario, via Mazzini e via Vittorio Veneto, considerate tra le aree più critiche del territorio comunale per quanto riguarda il deflusso delle acque piovane durante eventi meteorologici estremi.

Un video particolarmente impressionante, ripreso da un abitante dal proprio balcone, mostra un uomo rifugiato sotto una tettoia in via Discesa al Santuario mentre cerca disperatamente di aggrapparsi a un portone, con l’acqua già alta fino alle ginocchia che continua a trascinare via veicoli e detriti, testimoniando la drammaticità del momento e la rapidità con cui si è sviluppata l’emergenza.

Il Centro Operativo Comunale ha documentato con precisione i danni causati dal nubifragio: quindici autovetture risultano danneggiate o completamente distrutte nelle zone più colpite, tra cui Discesa Santuario, via Longarico, via Masaniello, via Erice e via Generale Cascino, dove diverse vetture sono state successivamente rimosse dai carri attrezzi dopo essere state trascinate dalla corrente.

Gli allagamenti hanno interessato in modo particolare i piani terra e i locali interrati di corso dei Mille, cortile Anime Sante e via Biagio Amico, mentre in via Generale Cascino si è verificato anche un cedimento della sede stradale che ha reso necessaria la chiusura temporanea del tratto interessato per motivi di sicurezza pubblica.

Il danno più significativo dal punto di vista simbolico e culturale ha colpito il Santuario della Madonna dei Miracoli, uno dei luoghi di culto più importanti della città, il cui interno è stato invaso dal fango fino a un’altezza di 50 centimetri, causando la distruzione degli arredi sacri e degli impianti elettrici, mentre il piazzale esterno è stato completamente sommerso da circa 150 metri cubi di detriti trasportati dall’acqua.

Anche il sistema scolastico locale ha subìto conseguenze rilevanti, con la scuola primaria “Luigi Pirandello” che ha visto il proprio piazzale interno, compreso tra via Orto di Ballo e via Veronica Lazio, completamente allagato, rendendo necessario l’intervento di idrovore per lo svuotamento e le successive verifiche di agibilità da parte dei Vigili del Fuoco.

Per fronteggiare l’emergenza sono stati immediatamente attivati tutti i protocolli di sicurezza previsti dal piano comunale di protezione civile, con il dispiegamento sul territorio di circa venti operatori specializzati dotati di mezzi tecnici, inclusi volontari della Protezione Civile, squadre della Polizia Locale, tecnici comunali e geologi inviati per monitorare le aree più vulnerabili dal punto di vista idrogeologico.

Il sindaco Domenico Surdi ha immediatamente disposto la chiusura del Santuario della Madonna dei Miracoli e delle vie di accesso all’area, in attesa degli interventi di messa in sicurezza e bonifica, mentre sono state avviate le procedure per la quantificazione dei danni al patrimonio pubblico e privato in vista di eventuali richieste di stato di calamità alle autorità regionali e nazionali.

L’evento meteorologico di ieri sera riporta tristemente alla memoria l’alluvione del 24 ottobre 2021, quando Alcamo e in particolare la frazione di Alcamo Marina furono devastate da un evento simile che causò danni ingenti e costrinse diverse famiglie ad abbandonare le proprie abitazioni, evidenziando la persistente vulnerabilità del territorio comunale nei confronti di fenomeni meteorologici estremi.

Nonostante la Protezione Civile regionale avesse diramato regolarmente un’allerta meteo per la giornata di mercoledì 10 settembre, con segnaletica elettronica attivata in diverse zone della città, molti veicoli sono rimasti parcheggiati nelle aree a rischio, aggravando le conseguenze del nubifragio e mettendo in evidenza la necessità di una maggiore sensibilizzazione della cittadinanza rispetto ai comportamenti da adottare durante le emergenze meteorologiche.

L’episodio di Alcamo si inserisce in un contesto più ampio di eventi meteorologici estremi che stanno interessando con crescente frequenza il territorio siciliano, dove l’inadeguatezza delle infrastrutture urbane di smaltimento delle acque piovane, combinata con l’intensificazione dei fenomeni atmosferici dovuta ai cambiamenti climatici, rende sempre più urgente la realizzazione di interventi strutturali di adattamento e prevenzione.

Fortunатamente, nonostante la drammaticità delle immagini e l’entità dei danni materiali, non si sono registrate vittime o feriti gravi, grazie anche alla rapidità di intervento delle forze dell’ordine e dei soccorsi, che hanno operato per tutta la notte per garantire l’incolumità dei cittadini e il ripristino delle condizioni di sicurezza nelle zone più colpite dall’ondata di maltempo.Per restare sempre aggiornato scarica GRATIS la nostra App!