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Stefano Corti, minacciato per Le Iene: “Coinvolta anche la mia famiglia, non è mai successo in dieci anni”

Minacce via WhatsApp a Stefano Corti: coinvolti anche i figli e la compagna Bianca Atzei. “Voglio scoprire chi sei. Mai vissuto nulla del genere in dieci anni a Le Iene”. Autorità già allertate.

Nel mestiere di inviato televisivo, soprattutto per programmi d’inchiesta come Le Iene o Striscia la Notizia, la tensione sul campo è parte della quotidianità. Ma quanto accaduto a Stefano Corti va ben oltre il consueto rischio professionale. Il giornalista e volto noto di Italia 1 ha infatti denunciato pubblicamente, attraverso un video pubblicato su TikTok nella serata di ieri, di essere stato vittima di gravi minacce personali, che hanno coinvolto anche la sua famiglia.

Corti racconta di aver ricevuto, circa tre settimane fa, un messaggio su WhatsApp da un numero anonimo contenente la fotografia della sua famiglia accompagnata dalla frase: “Complimenti per la famiglia…”, con tre puntini di sospensione a dare un tono inquietante al testo. Da quel momento, spiega l’inviato, è partita una lunga conversazione dai toni minacciosi e oscuri, nella quale l’interlocutore ha lasciato intendere che a lui e ai suoi cari potrebbe accadere qualcosa di grave a causa del suo lavoro a Le Iene. Le minacce, infatti, non si limitano alla sua persona: coinvolgono anche la compagna Bianca Atzei e i figli Noa e Gabriele.

“Mi ha mandato gli indirizzi di casa mia e di Bianca, facendomi capire che conosce i nostri spostamenti. In dieci anni non mi era mai capitata una cosa simile”, racconta Corti nel video, visibilmente provato. “Un conto è prendersela con me per il mio lavoro, un altro è coinvolgere i miei figli. Questo è un comportamento da infami. E non vi nascondo che sono molto preoccupato, soprattutto perché non sono sempre insieme a Bianca e ai bambini”.

I messaggi, che Corti ha condiviso integralmente invitando i follower a leggerli e “giudicare con i propri occhi”, contengono riferimenti espliciti alla provenienza dell’anonimo interlocutore — che sostiene di essere “reduce di guerra in Cecenia” — e all’intenzione di incontrarlo fuori dai confini italiani, più precisamente in Croazia, per un confronto dal tono tutt’altro che pacifico. “So tutto di te… pensaci bene. Sei sicuro di non aver mai sbagliato con nessuno? Nessuno potrà salvarti”, si legge in uno dei passaggi più minacciosi.

Corti ha già sporto denuncia e si è rivolto alle autorità competenti per risalire all’identità dell’autore delle minacce. L’obiettivo, oltre alla tutela della propria sicurezza e di quella della sua famiglia, è anche quello di ribadire un principio essenziale per chi fa informazione: la libertà di stampa non può e non deve essere messa a tacere attraverso l’intimidazione.Per restare sempre aggiornato scarica GRATIS la nostra App!