Il prossimo 22 settembre alle ore 20:19 l’Italia e tutto l’emisfero settentrionale entreranno ufficialmente nell’autunno astronomico con l’equinozio d’autunno 2025. Un evento che, contrariamente a quanto spesso si creda, non rappresenta un’intera giornata ma un singolo istante preciso in cui il Sole attraversa l’equatore celeste, quella linea immaginaria che proietta l’equatore terrestre sulla sfera celeste.
Durante questo momento particolare, l’asse di rotazione della Terra non risulta inclinato né verso né lontano dal Sole, creando le condizioni per cui teoricamente giorno e notte dovrebbero avere la stessa durata. Tuttavia, le dinamiche atmosferiche terrestri rendono questa parità solo apparente: l’atmosfera terrestre piega infatti la luce solare verso l’alto, facendo sorgere il Sole alcuni minuti prima e tramontare alcuni minuti dopo rispetto a quanto accadrebbe in assenza di atmosfera. L’effettiva uguaglianza tra ore di luce e buio si verifica in realtà solo attorno all’inizio di novembre, quando le notti iniziano a superare definitivamente le ore diurne fino a metà febbraio.
Uno degli aspetti più affascinanti dell’equinozio riguarda i punti di alba e tramonto: durante questo evento astronomico, il Sole sorge esattamente a Est e tramonta esattamente a Ovest, indipendentemente dalla latitudine in cui ci si trova. Questo fenomeno offre un’opportunità unica per orientare correttamente strumenti come le meridiane, trasformando l’equinozio in un vero laboratorio di osservazione astronomica a cielo aperto. Durante il resto dell’anno, infatti, il Sole sorge in una fascia est-nordest durante primavera ed estate e in una fascia est-sudest durante autunno e inverno.
La data dell’equinozio non rimane fissa nel calendario: può variare tra il 22 e il 23 settembre a causa della discrepanza tra l’anno solare, che dura circa 365 giorni e un quarto, e il calendario gregoriano di 365 giorni. Questa differenza, compensata dagli anni bisestili, provoca piccoli slittamenti nella data esatta dell’evento astronomico. Il 2025 presenta l’equinozio il 22 settembre, mentre negli anni precedenti si è verificato talvolta il 23 settembre.
L’equinozio d’autunno ha sempre esercitato un fascino particolare sulle civiltà antiche, che hanno costruito monumenti per segnarne il passaggio. I templi megalitici di Malta, patrimonio UNESCO, rappresentano esempi straordinari di architettura astronomica: durante gli equinozi, raggi di sole attraversano le porte dei templi di Mnajdra andando a illuminare punti precisi degli altari interni. Questo fenomeno, che si ripete ciclicamente da oltre cinquemila anni, testimonia la precisione con cui gli antichi costruttori progettavano le loro strutture in rapporto ai movimenti celesti.
Similmente, Stonehenge mostra un allineamento astronomico rispetto al Sole in connessione sia all’alba del solstizio d’estate che al tramonto del solstizio d’inverno. Sebbene recenti studi abbiano messo in discussione la teoria del monumento come calendario solare, l’interesse simbolico dei suoi costruttori per il ciclo solare rimane evidente e probabilmente legato alle connessioni tra vita ultraterrena e solstizio d’inverno nelle società neolitiche.
Il plenilunio più vicino all’equinozio di settembre assume una denominazione particolare: la Luna del Raccolto o Harvest Moon. Nel 2025, però, questo titolo spetterà eccezionalmente al plenilunio di ottobre, che cadrà il 6 ottobre a soli quattordici giorni dall’equinozio, mentre quello di settembre si verificherà il 7 settembre, ben quindici giorni prima dell’evento astronomico. La Luna del Raccolto deve il suo nome alla tradizione agricola: durante questo periodo, gli intervalli tra i successivi sorgere lunari sono più brevi grazie all’inclinazione ridotta dell’orbita lunare rispetto all’orizzonte, permettendo agli agricoltori di sfruttare più ore di luce lunare per completare i raccolti.
Le Tradizioni Popolari
Le tradizioni culturali legate all’equinozio d’autunno attraversano continenti e millenni. In Giappone si celebra la Shūbun No Hi, una delle feste più importanti del Paese dedicata alla nuova stagione, ai raccolti e al ricordo delle persone scomparse. La tradizione prevede visite ai propri cari defunti e passeggiate tra le foglie d’acero come conclusione della giornata. In Cina l’equinozio coincide con la Festa della Luna, durante la quale le famiglie si riuniscono per condividere i Mooncake e ammirare la luna piena, celebrando l’unione familiare.
In Lituania, a Vilnius, centinaia di candele vengono accese lungo il fiume Neris per dare il benvenuto all’autunno, mentre mercatini locali espongono gli ultimi frutti del raccolto. In Perù, visitatori si recano ogni anno al sito archeologico di Machu Picchu per osservare la pietra Intihuatana: durante l’equinozio, l’inclinazione della pietra si allinea perfettamente con quella dei raggi solari, facendo scomparire la sua ombra e realizzando secondo la tradizione Inca il momento in cui il dio Sole viene “legato” alla roccia.
Per le antiche civiltà europee, l’equinozio d’autunno rappresentava un momento di transizione fondamentale. I Celti vedevano in questo periodo l’inizio del nuovo anno, che consisteva di tredici mesi, con il tredicesimo composto di tre giorni di passaggio alla fine di ottobre. Ogni mese era governato da una luna e possedeva un albero sacro associato: quello di settembre era la quercia. Nella notte del 21 settembre, i druidi armati di falcetti d’oro si recavano nelle selve sacre per raccogliere il vischio, simbolo della luce divina che discendeva durante l’equinozio.
I Greci celebravano in questo periodo i Grandi Misteri Eleusini, riti caratterizzati dalla segretezza che rievocavano il rapimento di Persefone, figlia della dea Demetra. Il mito narrava come Persefone, condotta negli inferi da Ade dopo aver mangiato chicchi di melograno, fosse costretta a trascorrere parte dell’anno nel regno dei morti, simboleggiando il ciclo delle stagioni e il declino autunnale della natura.
Un altro aspetto caratteristico dell’equinozio riguarda il percorso del Sole nel cielo: per sei mesi precedenti l’evento, il Sole descrive un arco concavo verso Nord, simile a un sorriso gigante. Dopo l’equinozio, il suo cammino si inarca verso il basso, come un arco di cielo ribaltato. Questo cambiamento risulta visibile anche in semplici esposizioni fotografiche a lunga durata e segna concretamente l’inizio dell’avvicendamento stagionale verso l’inverno.
Il falso mito dell’Uovo
Trattando di falsi miti legati all’equinozio, il più diffuso riguarda la capacità delle uova di rimanere in equilibrio sulla propria estremità esclusivamente durante questo evento astronomico. Tale credenza, probabilmente derivante da antichi culti orientali e tradizioni cinesi che associavano l’equilibrio dell’uovo all’armonia naturale durante i giorni equamente divisi tra luce e buio, non trova alcun fondamento scientifico. Le leggi della gravità non vengono sospese durante l’equinozio e, con la giusta pazienza e tecnica, risulta possibile bilanciare un uovo in qualsiasi momento dell’anno.
Per la tradizione cristiana, la figura associata all’equinozio d’autunno è San Michele Arcangelo, la cui festa si celebra il 29 settembre. Il santo rappresenta la lotta tra luce e tenebre, tema centrale del periodo equinoziale, e molte celebrazioni popolari includono feste del pane e sagre che onorano i frutti della terra raccolti durante la stagione.
L’equinozio d’autunno del 2025 si inserisce inoltre in un contesto astronomico particolarmente ricco: il mese di settembre vedrà infatti un’eclissi lunare totale il 7 settembre, visibile anche dall’Italia, e un’eclissi solare parziale il 21 settembre, osservabile da Australia, Nuova Zelanda e Antartide. Il 21 settembre sarà anche il giorno dell’opposizione di Saturno, quando il pianeta raggiungerà la massima luminosità e sarà visibile per tutta la notte.
Equinozio d’Autunno e Meteo
Dal punto di vista meteorologico, l’equinozio segna la transizione verso la stagione autunnale caratterizzata dalla progressiva diminuzione delle ore di luce: dall’evento astronomico fino al solstizio d’inverno del 21 dicembre, si perderanno mediamente quattro minuti di sole al giorno, conducendo alla giornata più corta dell’anno. Questo processo accompagnerà i cambiamenti naturali tipici della stagione, con piante che rallentano il loro ciclo vitale, animali che si preparano all’inverno attraverso migrazioni o accumulo di provviste, e paesaggi che assumono le caratteristiche colorazioni autunnali.
L’equinozio d’autunno del 22 settembre 2025 rappresenta quindi molto più di una semplice data del calendario: costituisce un ponte tra stagioni, un momento di precisione celeste che collega tradizioni millenarie a osservazioni scientifiche contemporanee. Separare i miti dalla scienza non diminuisce la suggestione del fenomeno, ma al contrario rende ancora più straordinario osservare il nostro pianeta in perfetto equilibrio temporaneo con il cielo, in quell’istante fugace in cui l’ordine dei movimenti celesti si manifesta con particolare evidenza nel delicato equilibrio cosmico che regola la vita sulla Terra. Per restare sempre aggiornato scarica GRATIS la nostra App!
