Durante la puntata del 23 ottobre di Ore 14, il programma pomeridiano di Rai 2 condotto da Milo Infante, si è verificato uno scontro televisivo che ha portato il conduttore a un gesto inedito per il suo stile abitualmente pacato: chiudere il microfono di un’ospite in diretta e terminare anticipatamente il collegamento. La protagonista della vicenda è stata la giornalista Azzurra Barbuto, collaboratrice del quotidiano Libero e opinionista televisiva per Mediaset, che durante il dibattito sul caso Alessia Pifferi ha dato vita a un acceso confronto con l’avvocata Alessia Pontenani, legale della donna condannata all’ergastolo in primo grado per aver lasciato morire di stenti la figlia Diana di diciotto mesi.
La tensione si è innalzata progressivamente quando Barbuto ha contestato in modo veemente la linea difensiva dell’avvocata Pontenani, che sostiene come la sua assistita sia affetta da un grave deficit cognitivo tale da aver compromesso la capacità di intendere e volere. La giornalista, con toni accusatori, ha dichiarato di avere “difficoltà serie a comprendere la linea” difensiva, arrivando a chiedersi se si volesse far credere che la donna non si fosse accorta della gravidanza “perché è stupida”, utilizzando termini che hanno immediatamente suscitato la reazione di Infante. Il conduttore ha subito corretto l’ospite, affermando che non si può ridurre tutto a questo e invitando a non banalizzare la trasmissione con espressioni come “stupida” o “scema”, cercando di riportare il confronto su un piano più elevato.
Nonostante il richiamo, Barbuto ha insistito sostenendo che “scema non è una parolaccia” e che il suo intento era mettere in discussione la tesi secondo cui la Pifferi non sarebbe capace di intendere e volere. La situazione è degenerata quando la giornalista ha minacciato di denunciare l’avvocata Pontenani in diretta, dichiarando senza mezzi termini: “La denuncio in un attimo. Io non ho nessun problema”. A quel punto, Milo Infante ha perso definitivamente la pazienza, interrompendo bruscamente il dibattito con parole ferme e inequivocabili: “Non è possibile. Questa è una trasmissione che si svolge sempre su un binario di serenità, anche con dei confronti. Azzurra adesso basta. Adesso sono io che dico basta”.
Il conduttore ha dovuto intervenire ripetutamente mentre Barbuto continuava a sovrapporsi agli altri ospiti presenti in studio, impedendo di fatto lo svolgimento ordinato del dibattito. Infante ha fatto notare che Monica Leofreddi, opinionista fissa del programma ed ex conduttrice televisiva, non era ancora riuscita a intervenire, rimasta in silenzio per l’intero blocco a causa delle continue interruzioni della giornalista. Con un tono esasperato, il conduttore ha pronunciato la frase che è diventata emblematica dell’episodio: “Basta, basta Azzurra, ti abbiamo chiesto in tutti i modi di far parlare anche gli altri ospiti. Te lo chiedo come favore personale e continui a parlare“. Quando Barbuto ha tentato di giustificarsi sostenendo di essersi sentita attaccata da tutti, Infante ha deciso di chiudere definitivamente il collegamento, chiedendo alla regia di spegnere il microfono dell’ospite: “Regia state su di me e chiudete l’audio, in questo momento Azzurra dai fastidio, devi rispettare gli altri e tornare sul binario che ti è consono”.
Le parole conclusive di Infante sono state particolarmente significative nel delineare la filosofia editoriale del programma: “Ti chiedo di rispettare gli ospiti che non hanno parlato e di consentire a questa trasmissione di tornare sul binario che le è consono. Sono anni che ci occupiamo di questa vicenda, sono anni che ci chiediamo cose che non sono ridotte a parole ma cerchiamo di capire cosa può essere successo. Abbiamo fatto negli anni questo sforzo, evidentemente non ci siamo riusciti”. Con queste affermazioni, il giornalista ha voluto marcare una netta distanza dalle modalità di confronto adottate dalla Barbuto, sottolineando come Ore 14 si distingua per un approccio approfondito e rispettoso nella trattazione dei casi di cronaca nera.
Il giorno successivo alla puntata controversa, Milo Infante ha deciso di intervenire pubblicamente per chiarire la sua posizione e scusarsi per quanto accaduto. Rispondendo a un post del portale specializzato Davide Maggio, il conduttore ha scritto: “Posso solo, come ho già fatto a chi mi ha scritto in privato, scusarmi ancora per quello che è accaduto. Ad essere stati sbagliati non sono stati purtroppo solo i toni ma anche i contenuti, come ho avuto modo di dire in diretta, non all’altezza di una trasmissione che affida l’analisi a stimati professionisti. Non è Ore 14 che si deve adeguare agli ospiti ma viceversa“. Con questa dichiarazione, Infante ha ribadito con fermezza la linea editoriale del programma, chiarendo che gli standard di confronto e approfondimento non possono essere compromessi dalle modalità di intervento degli ospiti.
Nella puntata successiva, il conduttore ha lanciato una frecciata nemmeno troppo velata all’indirizzo di Azzurra Barbuto, rivolgendosi alla giornalista Candida Morvillo, ospite in studio ed editorialista del Corriere della Sera. Con tono eloquente, Infante ha dichiarato: “Ci onori della tua presenza. Sai che noi distinguiamo ospiti di cui ci onoriamo di accogliere e persone che invece noi scegliamo ad un certo punto di non accogliere più nel parterre di Ore 14, ma di questo parleremo più tardi”. Un riferimento diretto e inequivocabile alla decisione di non invitare nuovamente la giornalista di Libero, a conferma della volontà del programma di mantenere un livello qualitativo e un tono rispettoso nel trattare tematiche delicate come i casi di cronaca nera.
Lo scontro televisivo ha suscitato ampio dibattito sui social network, dove il video dell’episodio è stato ampiamente condiviso e commentato. Nonostante le polemiche, la puntata del 23 ottobre ha registrato ottimi ascolti, con Ore 14 che ha totalizzato novecentododicimila spettatori e l’otto virgola due percento di share, confermando il gradimento del pubblico per il programma. Il successo della trasmissione si inserisce in un trend positivo che ha caratterizzato l’intera stagione televisiva, con Ore 14 che ha raggiunto punte prossime al dieci percento di share nella fascia pomeridiana e ha ottenuto il prolungamento fino a dicembre della versione in prima serata, Ore 14 Sera, che registra una media del sei virgola cinque percento con quasi novecentomila spettatori.
Il caso Alessia Pifferi, oggetto del dibattito che ha scatenato lo scontro, continua a rappresentare uno dei temi più seguiti dal programma. La donna, condannata all’ergastolo in primo grado il tredici maggio duemilaventiquattro dalla Corte d’Assise di Milano per omicidio volontario aggravato, ha lasciato la figlia Diana sola in casa per sei giorni, dal quattordici al venti luglio duemilaventidue, provocandone la morte per stenti. Nel processo di appello, la Corte d’Assise d’Appello ha accolto a febbraio duemilaventicinque la richiesta della difesa di disporre una nuova perizia psichiatrica sulla capacità di intendere e volere dell’imputata, ritenendo il materiale precedente “lacunoso, incompleto e a tratti contraddittorio”. La perizia, affidata a tre esperti e conclusa ad agosto duemilaventicinque, ha confermato la piena capacità di intendere e volere della donna al momento dei fatti, ribadendo quanto già stabilito nel primo grado di giudizio.
L’avvocata Alessia Pontenani, al centro delle critiche di Azzurra Barbuto durante la trasmissione, è stata a sua volta coinvolta in un procedimento giudiziario parallelo insieme a quattro psicologhe del carcere di San Vittore e allo psichiatra Marco Garbarini, consulente della difesa. Sono accusati di falso e favoreggiamento per una presunta attività di manipolazione finalizzata a orientare la perizia psichiatrica della Pifferi, tentando di far riconoscere alla donna un vizio parziale di mente. Il processo a carico della legale e degli altri imputati è iniziato il primo luglio duemilaventicinque davanti al giudice per le udienze preliminari di Milano, con Pontenani che ha fatto sapere di voler respingere le accuse e di essere disposta a farsi interrogare.
Milo Infante sbotta a #Ore14 contro Azzurra Barbuto pic.twitter.com/1HM6iC0G41
— Daniele Lombardi (@DaniLombardi03) October 23, 2025
Azzurra Barbuto, quarantadue anni, originaria di Reggio Calabria e laureata in Scienze Politiche Internazionali, è nota per le sue posizioni spesso provocatorie e per un approccio giornalistico definito “politicamente scorretto”. Oltre alla collaborazione con il quotidiano Libero e con Mediaset come autrice televisiva, è scrittrice e ha pubblicato diversi libri tra cui “Ali di burro” nel duemilaundici e “Spegni quel telefono. Galateo per sopravvivere in Italia” nel duemiladiciotto. Recentemente ha fondato il Movimento delle Bandiere, nato nell’ottobre duemilaventicinque con l’obiettivo dichiarato di difendere il tricolore italiano nelle piazze, nelle istituzioni, nelle chiese e nelle università, opponendosi all’esposizione di bandiere di altri Stati. In passato era già stata protagonista di scontri televisivi, come quello avvenuto nel duemilaventi con il conduttore Massimo Giletti durante una puntata di “Non è l’Arena”, quando aveva minacciato di alzarsi e andarsene dallo studio.
Milo Infante, cinquantasette anni, milanese e figlio del noto giornalista e critico d’arte Massimo Infante, è giornalista professionista dal millenovecentonovantasei e attualmente ricopre il ruolo di vicedirettore di Rai 2 nell’ambito della Direzione Approfondimento. Dopo aver collaborato con diverse testate tra cui Corriere della Sera, Il Giorno e L’Indipendente, è approdato in Rai nel duemilatre, conducendo nel tempo diversi programmi tra cui “L’Italia sul 2” insieme a Monica Leofreddi. Ore 14, partito nell’ottobre duemilaventi con uno share del quattro percento, ha raggiunto nel corso delle stagioni successive risultati sempre più significativi, chiudendo la quinta stagione con una media superiore all’otto percento e punte del dodici percento con oltre un milione di spettatori. Il programma si distingue per l’approccio giornalistico rigoroso nell’analisi dei casi di cronaca nera, affidando l’approfondimento a professionisti come avvocati, medici legali, pubblici ministeri e criminologi, tra cui la nota Roberta Bruzzone. Per restare sempre aggiornato scarica GRATIS la nostra App!
