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Quali sono i Giorni di Festa in Italia? Tutte le date da segnare

In Italia 11 festività ufficiali, ma dal 2026 il 4 ottobre sarà festa nazionale in onore di San Francesco. Quattro le festività abolite nel 1977 per esigenze economiche.
Credit © Wikipedia

Le festività civili e religiose rappresentano un pilastro del calendario italiano, scandendo i momenti più significativi della vita collettiva, tra spiritualità, memoria storica e identità culturale. Attualmente, in Italia, sono undici le giornate riconosciute come festività nazionali ufficiali, distribuite tra ricorrenze religiose e laiche. A queste, dal 2026, si aggiungerà una nuova data di particolare valore simbolico: il 4 ottobre, dedicato a San Francesco d’Assisi, patrono d’Italia, che diventerà a tutti gli effetti una festa nazionale.

Il calendario delle festività italiane inizia con il 1° gennaio, giorno di Capodanno, che celebra l’inizio dell’anno civile. Segue, il 6 gennaio, l’Epifania, che commemora la visita dei Magi a Gesù Bambino, chiudendo il ciclo natalizio.

Il Lunedì dell’Angelo, noto come Lunedì di Pasqua, è una festività mobile legata al calendario pasquale e viene celebrata il giorno successivo alla Pasqua di Resurrezione, ricorrenza centrale della fede cristiana.

Il 25 aprile è una data cardine della memoria civile italiana: è la Festa della Liberazione, in ricordo della sconfitta del nazifascismo e della rinascita democratica del Paese nel 1945.

Segue il 1° maggio, giornata internazionale dedicata alla Festa del Lavoro, simbolo delle conquiste sociali e sindacali del Novecento.

Il 2 giugno si celebra la Festa della Repubblica, che ricorda il referendum istituzionale del 1946 con cui gli italiani scelsero la repubblica al posto della monarchia.

L’estate è segnata da una delle festività religiose più sentite: il 15 agosto, giorno dell’Assunzione di Maria – Ferragosto – che fonde tradizione cristiana e radici pagane, spesso associato alle vacanze e ai ritmi lenti della stagione calda.

Il 1° novembre è la solennità di Ognissanti, in cui si commemorano tutti i santi, noti e ignoti, celebrando la dimensione universale della santità cristiana. Il mese di dicembre è particolarmente ricco di ricorrenze: l’8 dicembre, Immacolata Concezione, apre simbolicamente il periodo natalizio; il 25 dicembre, Natale, celebra la nascita di Gesù, mentre il giorno successivo, il 26 dicembre, è dedicato a Santo Stefano, primo martire della cristianità.

Il 4 ottobre diventa festa nazionale

A partire dal 2026, il panorama delle festività italiane si arricchirà di una nuova ricorrenza: il 4 ottobre, giorno in cui la Chiesa celebra San Francesco d’Assisi, sarà riconosciuto ufficialmente come festa nazionale civile e religiosa. Il Parlamento ha approvato la norma che istituisce la giornata festiva in onore del santo patrono d’Italia, proclamato tale da Papa Pio XII nel 1939. La scelta di questa data è profondamente radicata nella spiritualità italiana: San Francesco, simbolo di pace, umiltà e fraternità, rappresenta valori universali che trascendono il credo religioso e parlano all’intera collettività nazionale. In Umbria, e in particolare ad Assisi, il 4 ottobre è già celebrato con solennità, ma dal 2026 la sua rilevanza sarà estesa su tutto il territorio nazionale.

Le festività abolite

Non tutte le ricorrenze storicamente celebrate in Italia sono rimaste nel calendario ufficiale. Nel 1977, in un contesto di grave crisi economica e industriale, il Governo decise la soppressione di alcune festività religiose, per aumentare la produttività e limitare i giorni di inattività economica. Le ricorrenze abolite furono quattro:

  • Il 19 marzo, giorno di San Giuseppe, tradizionalmente legato alla figura paterna e molto sentito soprattutto nel Sud Italia;
  • Il giorno dell’Ascensione, che cadeva il giovedì della sesta settimana dopo Pasqua, e ricordava la salita di Gesù al cielo;
  • Il Corpus Domini, celebrato il giovedì della nona settimana dopo Pasqua, in onore dell’Eucaristia;
  • Il 29 giugno, solennità dei Santi Pietro e Paolo, patroni della città di Roma. Sebbene non sia più festa nazionale, in alcune città – come appunto la capitale – è tuttora considerata festività locale.

Queste ricorrenze, pur non essendo più giorni non lavorativi a livello nazionale, mantengono un’importanza liturgica per la Chiesa cattolica e continuano a essere celebrate con funzioni religiose e iniziative locali.

Il calendario festivo italiano riflette un equilibrio tra identità religiosa e valori civili, con ricorrenze che parlano della storia della nazione e delle sue radici culturali. L’aggiunta del 4 ottobre rafforza questo legame tra spiritualità e senso civico, proponendo un momento di riflessione nazionale ispirato alla figura di Francesco d’Assisi, patrono di un’Italia chiamata oggi più che mai a riscoprire il senso della comunità, della sobrietà e della pace.Per restare sempre aggiornato scarica GRATIS la nostra App!