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Morgan, bordata a Marco Mengoni: “Irriconoscente, senza di me non esisterebbe”

Morgan attacca Marco Mengoni rivendicando di averlo scoperto e lanciato, accusandolo di ingratitudine e sostenendo che senza di lui non esisterebbe.
Credit © Rai

Un nuovo capitolo della travagliata relazione tra Morgan e Marco Mengoni si è aperto nel pomeriggio di sabato 20 settembre, quando il controverso artista milanese ha rilasciato dichiarazioni al veleno contro il vincitore dell’Eurovision 2023 durante la prima puntata della nuova stagione di Ciao Maschio, il programma condotto da Nunzia De Girolamo su Rai 1.

Dal salotto televisivo dell’ex parlamentare, Marco Castoldi – questo il vero nome di Morgan – non ha risparmiato attacchi frontali al sistema musicale italiano, rivendicando con veemenza il proprio ruolo di scopritore di talenti e lamentando una sistematica marginalizzazione da parte dell’industria discografica. Le sue parole hanno colpito duramente Marco Mengoni, artista che lui stesso aveva guidato alla vittoria nella terza edizione di X Factor nel 2009.

“Marco Mengoni esiste perché l’ho scoperto io, non l’ha mai detto nessuno e nessuno lo dice”, ha dichiarato senza mezzi termini l’ex leader dei Bluvertigo. “Se non ci fossi stato io non esisterebbe. Mengoni era un ragazzino su cui nessuno avrebbe investito e io invece l’ho capito”. La rivendicazione di Morgan si estende oltre il cantante di Ronciglione, coinvolgendo altri nomi di spicco del panorama musicale contemporaneo: “Così come Noemi, Michele Bravi, tutti quei talenti li ho lanciati io”.

Quando Nunzia De Girolamo gli ha chiesto se Marco Mengoni si sia dimostrato riconoscente nei suoi confronti, la risposta di Morgan non ha lasciato spazio a interpretazioni: “Per niente, perché il sistema non è riconoscente. Lui poverino non può esserlo, perché è attorniato da gente che rema contro”. In questa dichiarazione emerge la strategia retorica dell’artista, che distingue tra la persona di Mengoni e l’apparato industriale che lo circonda, scaricando le responsabilità del presunto ingrato comportamento sul sistema piuttosto che sull’individuo.

Le dichiarazioni odierne rappresentano l’ennesimo episodio di una polemica che si trascina da oltre un decennio. La storia tra i due artisti affonda le radici nel 2009, quando Morgan, nella veste di giudice e coach della categoria 16-24 anni di X Factor, scelse il giovanissimo Marco Mengoni tra i suoi concorrenti dopo aver sentito la sua interpretazione di “Uomini semplici” di Eduardo De Crescenzo durante le audizioni.

Il percorso di Mengoni nel talent show fu costellato di successi e tensioni. Durante le puntate, Morgan alternò elogi sperticati a critiche feroci, arrivando a definire il suo pupillo “identico a tutti gli altri, uno comune, un normalissimo e banale cantante” dopo una delle esibizioni, aggiungendo con la sua consueta provocatorietà: “Non sai neanche scrivere le canzoni, sei soltanto un cantante”. Nonostante questi momenti di attrito, il 2 dicembre 2009 Marco Mengoni si aggiudicò la vittoria finale, conquistando un contratto discografico del valore di 300.000 euro e l’accesso di diritto al Festival di Sanremo 2010.

Tuttavia, secondo le ricostruzioni più accreditate, immediatamente dopo la conclusione del programma televisivo, tra i due calò un gelo voluto proprio da Marco Mengoni. Il giovane cantante, consigliato dalla sua manager Marta Donà, avrebbe preso le distanze da Morgan per concentrarsi sulla costruzione di una carriera artistica solida e serena, lontana dalle polemiche e dalle provocazioni che spesso circondano l’ex Bluvertigo.

Nei quindici anni successivi, Morgan ha più volte attaccato pubblicamente il suo ex allievo. Nel 2024, durante la partecipazione di Mengoni come co-conduttore della prima serata del Festival di Sanremo, Morgan aveva dichiarato all’Adnkronos: “Mengoni mi ha citato sul palco dell’Ariston in una gag? Ma da quando Mengoni è un comico?”, aggiungendo di non guardare il Festival perché rappresenta “la bruttura” e un “problema culturale gravissimo”.

Le critiche di Morgan si sono spesso concentrate sulla dimensione autoriale di Mengoni. In diverse occasioni ha definito il cantante “uno che canta bene, ma non è un autore” e ha lamentato che “non ha una personalità brillante”. Durante un’apparizione televisiva nel 2024 a La Confessione di Peter Gomez, Morgan aveva accusato Mengoni di non avere uno stile unico perché “condivide uno stile con tutti i suoi colleghi”, riferendosi al fatto che diversi autori scrivono per lui.

Nell’intervista odierna, Morgan ha esteso le sue critiche oltre Mengoni, rivolgendosi anche a Lorenzo Cherubini, in arte Jovanotti. Con una dichiarazione provocatoria ha affermato: “Se potessi rinascere, vorrei essere Jovanotti per fargli fare cose migliori. Sfruttare l’occasione di avere tutto il suo pubblico, per fargli fare musica intelligente. Lui è furbo, si schiera e non si schiera. È molto furbo, cavalca tutte le epoche. Si trasforma”.

Il contesto di queste dichiarazioni è quello di un artista che si sente sistematicamente escluso dal mainstream musicale italiano. “Io sono marginalizzato da tutto il sistema, nonostante i successi che ho avuto”, ha esordito Morgan nel corso dell’intervista, portando come esempio un documentario di cui ha curato le musiche che “ha vinto 47 festival in tutto il mondo, è arrivato al primo posto a Los Angeles, Toronto, Londra, ovunque, e non ne ha parlato nessuno” in Italia.

La strategia comunicativa di Morgan appare sempre più orientata a costruire un’immagine di artista incompreso e ostracizzato, che rivendica meriti non riconosciuti nella scoperta e formazione di talenti poi divenuti mainstream. Questa narrazione si scontra però con la realtà di una carriera artistica che, pur ricca di successi e riconoscimenti, è stata spesso caratterizzata da comportamenti controversi e dichiarazioni provocatorie che hanno contribuito a creare un clima di tensione con colleghi e addetti ai lavori.

Da parte sua, Marco Mengoni ha sempre mantenuto un profilo basso riguardo alle polemiche con il suo ex mentor, limitandosi in passato a dichiarazioni secche come quella rilasciata nel 2017: “Non accadrà finché Morgan non farà pace con se stesso, ci ho provato in tutti i modi, e non ho intenzione di pregarlo, non prego il Signore figuriamoci Morgan”.

Le recenti dichiarazioni di Morgan si inseriscono in un momento particolarmente florido per la carriera di Marco Mengoni, reduce dal trionfo al Festival di Sanremo 2023 con “Due vite” e dalla partecipazione all’Eurovision Song Contest di Liverpool, dove ha conquistato un rispettabile quarto posto rappresentando l’Italia. Il cantante di Ronciglione ha costruito negli anni una solida carriera internazionale, vendendo oltre 2,8 milioni di dischi in Italia e conquistando sette volte consecutive la vetta della classifica degli album italiani.

La polemica odierna conferma come il rapporto tra Morgan e il sistema musicale italiano rimanga caratterizzato da tensioni irrisolte e recriminazioni che affondano le radici in dinamiche professionali e personali complesse. Mentre l’industria discografica tende a prendere le distanze dalle provocazioni dell’artista milanese, quest’ultimo continua a rivendicare un ruolo di scopritore di talenti e formatore di artisti che ritiene non gli venga adeguatamente riconosciuto.Per restare sempre aggiornato scarica GRATIS la nostra App!