Un acceso confronto ha infiammato lo studio di Porta a Porta nella puntata andata in onda martedì 30 settembre, dove il conduttore Bruno Vespa ha duramente attaccato Tony La Piccirella, attivista a bordo della Global Sumud Flotilla, attualmente in rotta verso Gaza. Il dibattito, nato per discutere le finalità della missione, si è trasformato presto in un botta e risposta carico di tensione e accuse incrociate. Vespa ha messo in discussione le reali motivazioni della Flotilla, accusando gli attivisti di perseguire obiettivi politici più che umanitari: «Posso dire che non ve ne fotte niente di portare gli aiuti alle persone? Voi volevate stabilire un collegamento diretto, non riuscirete ad averlo e lo sapevate prima di partire». Un attacco frontale che ha gelato lo studio, scatenando reazioni immediate da parte del pubblico e degli ospiti in collegamento.
Il giornalista ha poi motivato il suo sfogo lamentando il mancato accordo con la Chiesa per far arrivare i beni raccolti a Gaza tramite il cardinale Pierbattista Pizzaballa, una proposta respinta dagli attivisti. La Piccirella, dal canto suo, ha tentato di riportare la discussione sul piano dei diritti internazionali e della solidarietà, spiegando come l’obiettivo fosse quello di rompere l’assedio e creare un canale diretto con la popolazione palestinese. «Contavamo sul rispetto del diritto internazionale e sull’intervento degli Stati che si dicono civili», ha ribadito, mantenendo un tono fermo ma pacato di fronte all’attacco del conduttore.
Bruno #Vespa all'attivista della #Flotilla: "Vi fidate di Pizzaballa o no? Se vi fidate perchè non gli date gli aiuti?"
— Rik Troiani (@riktroiani) October 1, 2025
L'attivista: "La natura della missione è di aprire un canale diretto"
Vespa: "Posso dire quindi che non ve ne fotte niente di dare aiuti alle persone?… pic.twitter.com/VQhxEOXX6B
La puntata ha messo in luce non solo la complessità geopolitica della missione della Flotilla, ma anche la crescente polarizzazione del dibattito pubblico italiano intorno alla questione israelo-palestinese. L’esplosione di Vespa, che ha scelto di mettere in discussione apertamente le intenzioni dell’equipaggio, segna un momento televisivo che difficilmente passerà inosservato, e che potrebbe riaccendere il dibattito sull’efficacia — e la legittimità — delle azioni civili internazionali in scenari di guerra.Per restare sempre aggiornato scarica GRATIS la nostra App!