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Meteo, Uragano Imelda colpisce Bermuda: venti distruttivi e piogge torrenziali

L’uragano Imelda di categoria 2 ha colpito le Bermuda con venti fino a 161 km/h, causando blackout e allagamenti. La sua traiettoria è stata influenzata dal raro effetto Fujiwhara con l’uragano Humberto.

L’uragano Imelda ha investito le isole Bermuda nella notte tra mercoledì 1 e giovedì 2 ottobre 2025, scatenando venti distruttivi fino a 161 chilometri orari e piogge torrenziali che hanno messo in ginocchio il territorio britannico d’oltremare. Il fenomeno meteorologico di categoria 2 ha attraversato direttamente l’arcipelago, provocando blackout diffusi, allagamenti e costringendo le autorità locali a chiudere aeroporto, scuole e uffici governativi per garantire la sicurezza della popolazione.

L’evento ha assunto caratteristiche particolarmente significative per la presenza simultanea nell’Atlantico dell’uragano Humberto, che ha preceduto Imelda di poche ore nel minacciare le Bermuda. Questa configurazione meteorologica ha dato vita al cosiddetto effetto Fujiwhara, un fenomeno raro descritto per la prima volta nel 1921 dal meteorologo giapponese Sakuhei Fujiwhara, caratterizzato dall’interazione reciproca tra due sistemi ciclonifcali che si trovano a distanza ravvicinata.

Secondo i dati del National Hurricane Center di Miami, Imelda si è formato domenica 28 settembre come tempesta tropicale nelle acque occidentali dell’Atlantico, intensificandosi rapidamente mentre attraversava le Bahamas e si dirigeva verso nord-est. La traiettoria del sistema è stata significativamente influenzata dalla presenza di Humberto, un potente uragano di categoria 4 che si muoveva contemporaneamente nell’Atlantico centrale, creando le condizioni per l’attivazione dell’effetto Fujiwhara quando i centri dei due sistemi si sono avvicinati a circa 758 chilometri di distanza.

L’interazione tra i due uragani ha prodotto un fenomeno di mutua influenza gravitazionale che ha alterato le rispettive traiettorie, causando una sorta di “danza” meteorologica nell’Atlantico. Mentre Humberto, più potente ma situato a maggiore distanza dalle Bermuda, ha mantenuto la sua intensità di categoria 4 spostandosi verso nord-ovest, Imelda ha beneficiato delle condizioni favorevoli create dall’interazione, intensificandosi fino a raggiungere la categoria 2 proprio mentre si avvicinava all’arcipelago.

Le autorità delle Bermuda hanno attivato tutti i protocolli di emergenza in vista dell’arrivo dei due uragani. Michael Weeks, ministro della sicurezza nazionale del territorio, ha dichiarato che si trattava di “un sistema tempestoso pericoloso che potrebbe portare venti distruttivi, precipitazioni sostanziali e significativi impatti costieri”. L’Emergency Measures Organisation ha coordinato la mobilitazione di 100 soldati del Royal Bermuda Regiment per proteggere le infrastrutture, liberare le strade e assistere nei centri di evacuazione.

L’aeroporto internazionale L.F. Wade è stato chiuso preventivamente mercoledì mattina, insieme a tutte le scuole pubbliche e gli uffici governativi. I servizi di trasporto pubblico, inclusi autobus e traghetti, sono stati sospesi, mentre la famosa Causeway che collega le isole principali dell’arcipelago è stata chiusa fino a ulteriore valutazione delle condizioni di sicurezza. Circa 53 persone hanno trovato rifugio nei centri di evacuazione allestiti presso la CedarBridge Academy.

I danni provocati da Imelda si sono manifestati immediatamente con blackout che hanno interessato oltre 650 utenze già nelle prime ore di mercoledì, prima ancora che l’occhio dell’uragano raggiungesse l’isola. Le previsioni meteorologiche indicavano accumuli di pioggia compresi tra 5 e 10 centimetri, accompagnati da una pericolosa mareggiata che ha causato allagamenti costieri in diverse aree dell’arcipelago.

L’impatto sui Caraibi aveva già anticipato la devastazione che Imelda avrebbe portato alle Bermuda. Nei giorni precedenti, la tempesta tropicale aveva causato gravi danni a Cuba, dove si registrano due vittime confermate e oltre 18.000 sfollati nella provincia di Guantánamo. A Santiago de Cuba, allagamenti e frane hanno isolato 17 comunità dove vivono più di 24.000 persone, mentre le autorità locali hanno sospeso le lezioni in tutte le scuole della provincia orientale dell’isola.

Particolarmente drammatica è stata la situazione nella comunità di Hatibonico, dove il fiume omonimo ha rotto gli argini dopo aver ricevuto 657 millimetri di pioggia in sole 72 ore. Le immagini diffuse dai media locali mostrano intere strade di San Antonio del Sur completamente sommerse, con l’acqua che ha raggiunto abitazioni, negozi e centri pubblici, costringendo i residenti a rifugiarsi nelle zone più elevate.

Il fenomeno dell’effetto Fujiwhara ha rappresentato uno degli aspetti più affascinanti dal punto di vista meteorologico di questo evento. Quando due cicloni tropicali si avvicinano a una distanza inferiore ai 1.200-1.400 chilometri, iniziano a orbitare attorno a un punto comune, modificando drasticamente le loro traiettorie e, in alcuni casi, la loro intensità. Nel caso di Humberto e Imelda, l’interazione ha contribuito a deviare la traiettoria di quest’ultimo lontano dalla costa orientale degli Stati Uniti, dirigendolo invece verso le Bermuda.

Gli effetti collaterali dell’interazione tra i due uragani si sono estesi ben oltre l’area di impatto diretto. Lungo tutta la costa orientale degli Stati Uniti, da Florida al Maine, sono stati registrati mari agitati e pericolose correnti di risacca che hanno causato il crollo di almeno cinque abitazioni disabitate lungo gli Outer Banks del North Carolina. Le autorità hanno emesso avvisi per i bagnanti e sospeso i servizi di salvataggio lungo le spiagge della costa meridionale delle Bermuda.

La stagione degli uragani 2025 nell’Atlantico si sta confermando particolarmente attiva, con Imelda che rappresenta il nono sistema denominato dell’anno. Secondo le previsioni della National Oceanic and Atmospheric Administration (NOAA), la stagione dovrebbe produrre tra 13 e 18 tempeste con nome, di cui 5-9 potrebbero raggiungere l’intensità di uragano. Le condizioni oceaniche e atmosferiche favorevoli, caratterizzate da temperature superficiali del mare più calde del normale e ridotta cizallatura dei venti, continuano a sostenere un’attività ciclonica superiore alla media.

Le previsioni meteorologiche indicavano che Imelda avrebbe attraversato le Bermuda durante le prime ore di giovedì 2 ottobre, con venti sostenuti di forza uragano destinati a durare dalle quattro alle sei ore. Phil Rogers, direttore del Bermuda Weather Service, aveva avvertito che l’isola avrebbe sperimentato “bande significative di pioggia con temporali incorporati” e onde massime fino a 30 piedi di altezza.

L’evento ha evidenziato ancora una volta la vulnerabilità delle piccole isole atlantiche di fronte ai fenomeni meteorologici estremi, nonostante le Bermuda abbiano una lunga esperienza nella gestione degli uragani grazie alle loro robuste infrastrutture. L’arcipelago ha affrontato 14 uragani che sono passati entro 10 miglia dalla costa negli ultimi decenni, con l’ultimo impatto diretto risalente all’uragano Ernesto nel 2024.

L’episodio meteorologico di Imelda e Humberto rappresenta un caso di studio significativo per i meteorologi, dimostrando come l’effetto Fujiwhara possa influenzare le traiettorie degli uragani e, paradossalmente, proteggere alcune aree mentre ne minaccia altre. L’interazione tra i due sistemi ha infatti contribuito a deviare Imelda dalla costa orientale degli Stati Uniti, che inizialmente sembrava a rischio, dirigendolo invece verso le Bermuda.Per restare sempre aggiornato scarica GRATIS la nostra App!