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Lo Stato delle Cose, anticipazioni della puntata di oggi lunedì 6 ottobre

Torna stasera su Rai 3 a partire dalla 21:20 Lo Stato delle Cose, il programma di Massimo Giletti. Ecco le anticipazioni della puntata.
Credit © Rai

La puntata di oggi, lunedì 6 ottobre, di Lo Stato delle Cose, il programma di approfondimento condotto da Massimo Giletti, riaccende i riflettori su uno dei casi più controversi e stratificati della cronaca giudiziaria italiana: l’omicidio di Chiara Poggi, avvenuto a Garlasco il 13 agosto 2007. A distanza di oltre diciotto anni, il cosiddetto “delitto di Garlasco” continua a generare interrogativi, piste confliggenti e ricostruzioni parziali, alimentando un dibattito che si colloca a metà tra il dovere di verità e il rischio di un eterno ritorno di ipotesi già vagliate, alla luce però di nuovi elementi e di una cornice istituzionale in rapido mutamento.

L’appuntamento di questa sera si annuncia particolarmente denso per la concomitanza di tre linee di sviluppo che, negli ultimi giorni, hanno ridisegnato il perimetro del confronto pubblico: le dimissioni di Luciano Garofano dall’incarico di consulente di Andrea Sempio, l’indagine sull’ex procuratore Mario Venditti con l’accusa di corruzione, e l’emersione di nuovi dettagli riferibili alle ore decisive di quel 13 agosto 2007, elementi che potrebbero introdurre variabili non trascurabili nell’analisi delle relazioni, dei movimenti e delle compatibilità temporali dei protagonisti indiretti dell’inchiesta. La trasmissione, fedele alla propria impostazione di confronto tra atti, testimonianze e consulenze, proverà a mettere in fila documenti, riscontri e domande rimaste in sospeso, facendo il punto sullo stato dell’arte senza cedere a semplificazioni.

Il primo capitolo riguarda le dimissioni di Luciano Garofano, generale in congedo dell’Arma dei Carabinieri ed esperto in investigazioni scientifiche, che aveva assunto il ruolo di consulente della difesa di Andrea Sempio. La scelta di lasciare l’incarico, annunciata nelle scorse ore, apre una fase nuova e impone una riflessione sull’impostazione delle analisi tecniche fin qui condotte, nonché sull’opportunità di ridefinire le priorità investigative delle parti. In un contesto già attraversato da letture divergenti delle evidenze scientifiche e della loro attribuzione probatoria, la decisione di Garofano introduce un elemento di discontinuità che sarà al centro della discussione in studio, dove verranno valutate le implicazioni pratiche e le possibili ricadute sui passaggi successivi.

La seconda traiettoria, destinata ad avere risonanza anche sul piano istituzionale, è l’avvio delle indagini sull‘ex procuratore Mario Venditti, oggi indagato per corruzione. Pur trattandosi di un procedimento distinto, la figura del magistrato si intreccia, per ragioni di ruolo e di contesto, con il dibattito più ampio sulla gestione dei casi di cronaca nera che hanno segnato la recente storia giudiziaria del Paese. La trasmissione di Giletti si propone di analizzare con rigore i profili di notizia, evitando sovrapposizioni improprie e distinguendo i perimetri procedurali, allo scopo di restituire al pubblico la necessaria chiarezza tra ciò che attiene al caso Garlasco e ciò che riguarda le contestazioni mosse a Venditti in un ambito separato, benché cronologicamente contiguo e mediaticamente suggestivo.

In parallelo, le informazioni che continuano ad emergere sui rapporti tra due ex carabinieri e lo stesso Sempio costituiscono il terzo asse di approfondimento della puntata. La cronologia dei contatti, la natura delle interlocuzioni e l’eventuale influenza su fasi specifiche delle verifiche condotte all’epoca verranno analizzate alla luce dei nuovi materiali, con particolare attenzione alla documentazione primaria e alle coerenze interne tra gli atti. L’obiettivo dichiarato è comprendere se gli elementi emersi possano orientare diversamente la lettura di alcuni passaggi chiave o se, al contrario, debbano essere collocati in un quadro già noto che richiede però maggiore sistematizzazione.

All’interno di questo impianto, un ruolo centrale lo rivestono i dettagli riconducibili alla mattina del 13 agosto 2007, quando Chiara Poggi venne uccisa nella sua abitazione di via Pascoli a Garlasco. La trasmissione annuncia la presentazione di nuovi tasselli documentali e testimonianze rilette con il supporto di tecnici forensi, che potrebbero incidere sulle compatibilità temporali dei movimenti già ricostruiti e su eventuali discrepanze rilevate nelle dichiarazioni nel corso degli anni. Si tratta di una fase estremamente delicata, che impone prudenza nella selezione delle fonti e rigore nella ricomposizione della sequenza degli eventi, tenendo in considerazione la stratificazione di perizie, controperizie e pronunce che hanno già segnato l’evoluzione del fascicolo.

In questa prospettiva, il caso Garlasco viene ripercorso non come un repertorio di suggestioni ma come un insieme organico di dati, dove ogni elemento deve trovare collocazione in una trama temporale e logica verificabile. Le domande che la puntata si propone di porre con chiarezza riguardano l’effettiva novità dei materiali sopraggiunti, il loro tasso di affidabilità e, soprattutto, il contributo reale che possono offrire alla comprensione del quadro complessivo. In particolare, il possibile impatto delle dimissioni di un consulente di profilo come Garofano verrà valutato nel merito delle consulenze già prodotte e nei margini di rielaborazione che tale avvicendamento potrebbe aprire per la difesa di Sempio.

La figura di Andrea Sempio, spesso evocata in relazione a piste alternative, torna al centro del confronto in un momento in cui la coerenza dei contatti e delle frequentazioni viene posta sotto la lente, non in chiave meramente indiziaria, ma con l’intento di chiarire relazioni e contestualizzare dinamiche che, all’epoca dei fatti, potrebbero non essere state pienamente esplorate o documentate con il grado di esaustività richiesto. È in questo spazio di verifica che si innesta il dibattito sulle interlocuzioni con i due ex carabinieri, la cui analisi documentale e incrociata può offrire risposte più solide rispetto a ricostruzioni frammentarie o a deduzioni prive di adeguato sostegno probatorio.

Un capitolo a parte sarà riservato alla gestione mediatica del caso lungo l’arco di questi diciotto anni, con particolare riguardo all’influenza esercitata dal racconto televisivo e digitale sul senso comune e, in alcuni frangenti, sulla percezione dell’opinione pubblica riguardo alle tappe processuali. La trasmissione si propone di misurare il divario tra il tempo della giustizia e il tempo dell’informazione, interrogandosi su come la serializzazione dei contenuti e la continua emersione di “nuovi particolari” possano aver inciso sulla lettura collettiva del caso, nel tentativo di restituire una prospettiva più ordinata e aderente ai fatti.

Al netto del clamore, l’attenzione si concentra sul lavoro di selezione e verifica che la trasmissione intende portare avanti con rigore, nella consapevolezza che solo una ricostruzione aderente agli atti può offrire un contributo utile alla comprensione dei fatti. La puntata promette di fornire un quadro aggiornato, mettendo in prospettiva gli sviluppi più recenti e interrogandosi sulla loro effettiva capacità di incidere sullo stato dell’indagine, con la chiarezza necessaria per distinguere ciò che è davvero nuovo da ciò che, pur tornando alla ribalta, richiede un vaglio severo prima di assumere rilievo in sede giudiziaria. Per restare sempre aggiornato scarica GRATIS la nostra App!