L’autunno meteorologico, partito in anticipo già a settembre con un sensibile calo termico e precipitazioni anche intense, sta attraversando una fase di blocco. A dominare lo scenario atmosferico sull’Europa centro-meridionale è un vasto campo anticiclonico, ben strutturato in quota, che ha sbarrato l’ingresso alle perturbazioni atlantiche, favorendo una pausa prolungata delle piogge anche su buona parte del territorio italiano. Questo assetto sinottico ha determinato temperature al di sotto della media climatologica nella prima decade di ottobre, ma anche un contesto anomalo per il mese in corso, in cui il vero flusso perturbato autunnale continua a latitare.
Il blocco anticiclonico ha agito come un vero e proprio scudo, estendendosi dal vicino Atlantico fin oltre il cuore del Continente, deviando verso latitudini più settentrionali i sistemi frontali. Solo in alcune aree, in particolare tra la Penisola Iberica e il Mediterraneo Occidentale, si osservano condizioni di instabilità locale dovute all’interazione tra masse d’aria di differente origine termica e un bacino mediterraneo ancora molto caldo. Ne sono prova le isolate celle temporalesche che stanno interessando a tratti la Sardegna, sebbene in maniera circoscritta e disorganizzata.
Tuttavia, proprio tra il 14 e il 17 ottobre, il quadro sinottico potrebbe subire un’evoluzione significativa. Le più recenti elaborazioni modellistiche (ECMWF e GFS) indicano un progressivo cedimento del promontorio anticiclonico sul quadrante sud-orientale europeo. Ciò favorirà l’ingresso di una saccatura in quota in discesa dalla Russia verso i Balcani, con aria fredda d’origine continentale che tenderà a scivolare sul bordo orientale dell’anticiclone verso l’Europa Centro-Orientale. Tale dinamica sarà determinante nel riattivare una circolazione ciclonica sul basso Mediterraneo, ancora in fase embrionale ma in possibile approfondimento nei giorni successivi.
L’Italia, in particolare le regioni meridionali e parte del Centro, si troverà lungo la linea di confluenza tra correnti fredde nord-orientali in discesa balcanica e masse d’aria umida e mite in risalita dal Nord Africa. Questo contrasto potrebbe dare origine a una nuova fase perturbata, con piogge anche abbondanti e possibili fenomeni di forte intensità, in particolare tra la Sicilia, la Calabria e la Puglia. Non si esclude la formazione di celle temporalesche organizzate, con associato rischio idrogeologico localizzato.
Tuttavia, va sottolineato che non si tratterà ancora di un ritorno strutturato delle grandi piogge autunnali. La circolazione atlantica resta ancora bloccata a latitudini più alte, e per l’ingresso di perturbazioni di ampio respiro sul Mediterraneo centrale potrebbe essere necessario attendere la fine del mese di ottobre. Sarà solo con la ritirata definitiva dell’anticiclone verso ovest e l’affondo di una depressione atlantica vera e propria che potremo assistere al ripristino di un regime pluviometrico più tipico della stagione.
Nel frattempo, l’Italia resterà sotto l’influenza di configurazioni ibride e instabili, in grado di produrre fenomeni localmente intensi, ma di portata limitata e disomogenea sul piano territoriale.
Le previsioni meteo vengono elaborate a partire dai dati forniti dai modelli internazionali ECMWF e GFS, successivamente verificati e interpretati dalla redazione di www.newsroomitalia.it - Per restare sempre aggiornato scarica GRATIS la nostra App!