Il bonus elettrodomestici 2025 entra nella fase operativa con la registrazione di produttori e venditori sulla piattaforma dedicata, mentre si avvicina il momento cruciale per i consumatori finali che potranno richiedere il contributo per la sostituzione di apparecchi obsoleti con modelli ad alta efficienza energetica prodotti nell’Unione Europea. La misura, introdotta dalla Legge di Bilancio 2025 e disciplinata dal decreto interministeriale del 3 settembre 2025, mira a promuovere la sostenibilità ambientale e il risparmio energetico attraverso uno sconto diretto in fattura, gestito tramite un sistema di voucher digitali.
La fase preliminare coinvolge produttori e venditori
Il percorso operativo del bonus si articola in due fasi distinte e successive. La prima, già avviata, coinvolge esclusivamente gli operatori del settore. Dal 23 ottobre 2025 i produttori hanno iniziato a registrarsi sulla piattaforma gestita da Invitalia, trasmettendo via PEC la richiesta di adesione e compilando l’elenco informatico degli elettrodomestici ammessi all’agevolazione. Questi prodotti devono rispettare requisiti specifici di efficienza energetica e provenire da stabilimenti localizzati nel territorio dell’Unione Europea, condizione imprescindibile per accedere al beneficio.
Dal 27 ottobre 2025 è scattata la seconda tappa preliminare, dedicata ai venditori di elettrodomestici. I rivenditori, sia con punti vendita fisici che piattaforme online, devono registrarsi attraverso l’area riservata di PagoPA utilizzando le credenziali SPID o CIE. Possono aderire esclusivamente le società regolarmente iscritte al Registro delle Imprese, in posizione attiva e non sottoposte a procedure concorsuali, con codici ATECO specifici relativi al commercio di elettrodomestici e prodotti per la casa. Dopo la registrazione, ciascun venditore deve censire i propri punti vendita sulla piattaforma e abilitare gli operatori autorizzati a gestire le transazioni, generando credenziali dedicate per l’accettazione dei voucher.
Requisiti di accesso per i cittadini
Il contributo è riservato esclusivamente alle persone fisiche maggiorenni residenti in Italia. Non esistono vincoli legati alla proprietà dell’immobile dove verrà installato l’elettrodomestico: possono beneficiare della misura proprietari, inquilini e conviventi, purché l’utilizzo sia domestico e il richiedente risulti residente sul territorio nazionale. Il bonus viene concesso una sola volta per nucleo familiare, identificato attraverso il codice fiscale della famiglia anagrafica.
L’elemento centrale della misura è l’obbligo di rottamazione. Per ottenere il contributo è indispensabile consegnare al venditore un elettrodomestico della stessa tipologia ma con classe energetica inferiore rispetto al nuovo prodotto acquistato. Il vecchio apparecchio deve essere smaltito attraverso la rete RAEE, la filiera nazionale per il recupero dei rifiuti elettronici gestita da consorzi specializzati sotto il coordinamento del Centro di Coordinazione RAEE. Il venditore deve documentare il ritiro e il corretto smaltimento sulla piattaforma, allegando la certificazione necessaria prima di ricevere il rimborso da Invitalia. Questo meccanismo trasforma il bonus in uno strumento concreto di economia circolare, consentendo il recupero di metalli, plastiche e componenti elettronici destinati a essere reimmessi nel ciclo produttivo.
Importi differenziati in base all’ISEE
Il bonus copre fino al 30 per cento del costo di acquisto dell’elettrodomestico, con un massimale differenziato in base alla situazione economica del nucleo familiare. Per tutti i richiedenti il limite è fissato a 100 euro, mentre per le famiglie con un valore ISEE inferiore a 25.000 euro annui il tetto sale a 200 euro. In pratica, per raggiungere il massimale di 100 euro è necessario effettuare un acquisto di almeno 333 euro, mentre per il limite di 200 euro occorre una spesa di circa 667 euro.
Il contributo viene erogato sotto forma di voucher digitale da richiedere tramite l’app IO o il sito web dedicato, accessibili attraverso SPID o Carta d’Identità Elettronica. Una volta completata la domanda, la piattaforma verifica automaticamente i requisiti del richiedente, controllando che il nucleo familiare non abbia già ottenuto un altro voucher e che le risorse non siano esaurite. Se il richiedente dichiara un ISEE inferiore a 25.000 euro, il sistema interroga l’INPS per verificarne la correttezza e stabilire l’importo del voucher da emettere. Superati i controlli, il cittadino riceve il voucher nella propria app IO e tramite email.
Voucher con validità di 15 giorni
Il voucher ha una validità limitata a 15 giorni dalla data di emissione, scadendo alle ore 23:59 del quindicesimo giorno. Questa scadenza ravvicinata è stata concepita per evitare l’accaparramento digitale dei voucher e garantire un utilizzo effettivo delle risorse. Una volta scaduto, il voucher non è più utilizzabile e i fondi vengono liberati per nuove richieste. Il voucher può essere speso sia nei negozi fisici che online, purché il rivenditore sia censito e accreditato sulla piattaforma.
Una volta ottenuto il voucher digitale, l’utente può utilizzarlo presso i rivenditori accreditati entro il termine di 15 giorni. Nei punti vendita fisici, il referente del venditore accede alla piattaforma per attivare la funzione di accettazione del buono sconto, individua l’elettrodomestico nell’elenco informatico e inserisce il prezzo di listino insieme al codice del voucher fornito dall’utente. È cruciale che il referente verifichi la corrispondenza tra il codice fiscale dell’utente e quello riportato sul voucher, richiedendo l’esibizione della tessera sanitaria se l’utente non utilizza l’app IO. La piattaforma calcola automaticamente l’importo dello sconto e fornisce un riepilogo della transazione.
Per gli acquisti online, il venditore deve predisporre una sezione dedicata sul proprio sito e-commerce. Al momento della finalizzazione dell’ordine, l’utente inserisce il proprio codice fiscale e il codice del voucher. La piattaforma di e-commerce interroga il sistema informatico per quantificare il valore dello sconto da applicare al prezzo dell’elettrodomestico, consentendo all’utente di pagare l’importo residuo e ricevere la fattura.
Sette categorie di elettrodomestici ammessi
Il decreto interministeriale del 3 settembre 2025 identifica con precisione le sette categorie di grandi elettrodomestici ammessi al contributo, ciascuna con requisiti specifici di classe energetica. Sono inclusi lavatrici e lavasciuga con classe energetica non inferiore alla A, forni con classe non inferiore alla A, cappe da cucina con classe non inferiore alla B, lavastoviglie con classe non inferiore alla C, asciugatrici con classe non inferiore alla C, frigoriferi e congelatori con classe non inferiore alla D, piani cottura conformi ai limiti di prestazione di efficienza energetica previsti dal Regolamento UE 2019/2016.
Sono esclusi dal bonus i piccoli elettrodomestici come phon, ferri da stiro, robot da cucina, aspirapolvere e i condizionatori. Tutti i prodotti ammessi devono essere fabbricati in uno stabilimento collocato nel territorio dell’Unione Europea, requisito certificato dai produttori attraverso autocertificazione inserita nell’elenco informatico disponibile sulla piattaforma.
Risorse limitate e apertura prevista a novembre
Per finanziare l’iniziativa è stato istituito un fondo di 50 milioni di euro presso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy, di cui 48,1 milioni effettivamente disponibili per gli utenti finali dopo la deduzione degli oneri per i gestori PagoPA e Invitalia. Le domande saranno accolte in ordine temporale di presentazione fino a esaurimento delle risorse. Qualora alcune pratiche non vadano a buon fine o beneficiari non spendano il voucher nei tempi stabiliti, sarà stilata una lista d’attesa per riassegnare l’incentivo.
I tempi di apertura per la presentazione delle domande da parte dei consumatori finali non sono ancora stati ufficializzati dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy. Le previsioni indicano un avvio nella prima metà di novembre 2025, probabilmente tra il 7 e il 10 novembre, sebbene la data esatta debba essere ancora comunicata attraverso un decreto direttoriale specifico. La piattaforma bonuselettrodomestici.it sarà il punto di accesso per le domande, con gestione operativa affidata a PagoPA per l’interfaccia utente e a Invitalia per le verifiche e i rimborsi ai venditori.
Il meccanismo di rimborso per i venditori
Dopo l’acquisto e trascorso il periodo previsto per eventuali resi, il venditore deve caricare la fattura dell’acquisto sulla piattaforma PagoPA insieme alla dichiarazione di avvenuto ritiro dell’elettrodomestico rottamato e alla documentazione relativa al corretto smaltimento attraverso la filiera RAEE. Invitalia verifica la documentazione e procede al rimborso sul conto dedicato comunicato dal venditore in fase di adesione. Tutta la documentazione deve essere conservata dal rivenditore per eventuali controlli successivi.
Differenze con il bonus mobili ed elettrodomestici
È fondamentale distinguere il bonus elettrodomestici 2025 dal bonus mobili ed elettrodomestici, misure con finalità e modalità completamente diverse. Il bonus mobili è un’agevolazione riservata a chi realizza interventi di ristrutturazione edilizia e consente una detrazione fiscale IRPEF del 50 per cento, ripartita in dieci quote annuali, per l’acquisto di mobili e grandi elettrodomestici destinati ad arredare l’immobile ristrutturato. Il limite di spesa è fissato a 5.000 euro per il 2025, con un risparmio fiscale massimo di 250 euro all’anno. Gli elettrodomestici ammessi devono rispettare classi energetiche minime diverse: classe A per i forni, E per lavatrici, lavasciuga e lavastoviglie, F per frigoriferi e congelatori.
Il bonus elettrodomestici 2025, al contrario, non richiede lavori di ristrutturazione, offre uno sconto immediato in fattura anziché una detrazione fiscale dilazionata nel tempo e impone l’obbligo di rottamazione del vecchio apparecchio. Inoltre, le classi energetiche richieste sono generalmente più elevate rispetto al bonus mobili. Le due misure non sono cumulabili per lo stesso acquisto: chi ha già beneficiato della detrazione del 50 per cento nell’ambito del bonus ristrutturazioni non può richiedere il bonus elettrodomestici per lo stesso elettrodomestico.
Impatto ambientale e obiettivi della misura
Il bonus elettrodomestici si inserisce in una strategia più ampia di transizione ecologica e sostegno al risparmio energetico nelle famiglie italiane. L’obbligo di rottamazione e smaltimento controllato attraverso la filiera RAEE rappresenta un elemento centrale per contrastare la dispersione incontrollata di rifiuti elettronici. Secondo le stime del settore, in Italia circa un terzo dei rifiuti elettronici non segue canali ufficiali e finisce in circuiti informali o all’estero. Il sistema di certificazione introdotto dal bonus riduce questo margine e garantisce che i materiali recuperati vengano reimmessi nel ciclo produttivo. Il riciclo di un milione di frigoriferi può evitare l’emissione di oltre 150.000 tonnellate di anidride carbonica.
Parallelamente, la misura sostiene l’industria europea degli elettrodomestici, richiedendo che i prodotti siano fabbricati in stabilimenti dell’Unione Europea. Questo requisito mira a rafforzare la competitività del sistema industriale europeo e favorire la creazione di posti di lavoro nel settore manifatturiero continentale. Il bonus elettrodomestici è stato finanziato per il 2025 con 50 milioni di euro. Data la limitatezza delle risorse e la modalità di assegnazione in ordine cronologico, è probabile che i fondi si esauriscano rapidamente una volta aperta la finestra per le domande. Per restare sempre aggiornato scarica GRATIS la nostra App!
