Un contributo straordinario da 55 euro sulle bollette elettriche arriverà nel 2026 a sostegno di circa 4,5 milioni di famiglie italiane considerate vulnerabili. Lo prevede la nuova bozza del decreto Energia, che introduce questa misura aggiuntiva rispetto al bonus sociale elettrico già in vigore. Il bonus sarà riconosciuto a due categorie di nuclei familiari: quelli con un Isee fino a 15mila euro e quelli con almeno quattro figli a carico e un Isee non superiore a 20mila euro. Si tratta di un intervento dal costo complessivo di 250 milioni di euro, coperto dal bilancio della Cassa per i servizi energetici e ambientali (Csea), lo stesso organismo che finanzia altre voci delle bollette elettriche tramite gli oneri di sistema.
La misura, se confermata, verrà concretamente attuata attraverso una delibera dell’Arera, l’Autorità di regolazione per energia reti e ambiente, che dovrà definire le modalità operative per l’erogazione del contributo. Il bonus si configura come una risposta tampone all’aumento strutturale dei prezzi dell’energia registrato negli ultimi anni, in particolare a partire dalla crisi energetica del 2021-2022.
Parallelamente, il decreto prevede un’ulteriore misura destinata a sostenere il sistema produttivo, con particolare riferimento alle piccole e medie imprese. Queste potranno beneficiare di uno sconto sulle bollette elettriche grazie a una riduzione degli oneri generali di sistema, in particolare di quelli finalizzati al finanziamento delle fonti rinnovabili e della cogenerazione ad alto rendimento. Il beneficio, stimato in circa 11,5 euro per megawattora, si applicherebbe alle utenze non domestiche connesse in bassa tensione, per un consumo complessivo previsto di circa 64,3 TWh. Il costo della misura, che rientra nelle proposte per calmierare il costo di luce e gas, è stimato in 750 milioni di euro, anch’esso coperto tramite il bilancio della Csea.
Non mancano però le critiche. Il Codacons, tra i principali osservatori della spesa delle famiglie italiane, ha definito il bonus “una misura che non risolve il problema del caro-bollette in Italia”. L’associazione sottolinea che, per quanto l’aiuto sia rivolto a una platea fragile, gli aumenti strutturali delle tariffe rimangono significativi: nel solo ultimo trimestre del 2025, le tariffe della luce per i clienti vulnerabili risultano superiori dell’8,6% rispetto allo stesso periodo del 2024. E rispetto al 2020, la bolletta sul mercato tutelato risulta ancora più cara del 49,7%.
Secondo il Codacons, dunque, la via dei bonus non può essere considerata una soluzione strutturale. L’associazione chiede interventi più ampi e sistemici, capaci di agire alla radice del problema del costo dell’energia, piuttosto che limitarsi a una serie di sussidi occasionali. L’attuale fase di transizione energetica e il graduale smantellamento del mercato tutelato impongono, secondo molti osservatori, una revisione profonda del sistema di formazione dei prezzi e di gestione delle tariffe, per evitare che il peso delle bollette continui a gravare in modo sproporzionato su famiglie e imprese. Per restare sempre aggiornato scarica GRATIS la nostra App!
