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Islanda, ottobre da record: a Reykjavík 40 cm di neve, mai così tanta in questo mese! -VIDEO-

A Reykjavík caduti 40 cm di neve tra il 28 e il 29 ottobre: un’anomalia otto volte superiore alla media mensile, con temperature fino a -9 °C e un paesaggio da pieno inverno.

In Islanda l’inverno ha bussato con un mese d’anticipo, e lo ha fatto con una forza senza precedenti. Tra il 28 e il 29 ottobre, la capitale Reykjavík è stata investita da un’intensa perturbazione atlantica che ha determinato la nevicata più abbondante mai osservata nel mese di ottobre da quando esistono rilevazioni meteorologiche sistematiche. In sole 48 ore, il suolo ha accumulato ben 40 centimetri di neve fresca: 27 cm nella giornata del 28 ottobre e ulteriori 13 cm il giorno seguente. Il precedente primato mensile, risalente all’ottobre del 1921, si fermava a 15 centimetri, valore ora ampiamente superato.

La straordinarietà dell’evento emerge in tutta la sua evidenza se confrontata con i dati climatologici medi. Secondo l’Icelandic Meteorological Office (IMO), alla fine di ottobre Reykjavík registra normalmente uno spessore medio nevoso al suolo inferiore ai 5 cm, con una media annuale di circa 55 giorni completamente innevati. L’accumulo misurato quest’anno rappresenta un’anomalia pari a otto volte la media, sia in termini di quantità che di precocità stagionale.

Benché si trovi a una latitudine prossima al Circolo Polare Artico, Reykjavík gode di un clima oceanico subpolare, mitigato dalla Corrente del Golfo. Ne consegue che le nevicate più consistenti si verificano tipicamente tra dicembre e marzo, mentre ottobre è di norma caratterizzato da precipitazioni miste e temperature ancora vicine allo zero termico.

Quest’anno, tuttavia, il quadro sinottico è stato dominato da una profonda depressione nord-atlantica che ha convogliato masse d’aria artica direttamente sull’Islanda, causando un repentino crollo termico. Le temperature hanno raggiunto valori prossimi ai -9 °C, circa 10 gradi al di sotto della media climatica mensile, favorendo il mantenimento del manto nevoso in condizioni stabili.

In un contesto climatico noto per la sua variabilità estrema, dove escursioni termiche di oltre 5 gradi in poche ore non sono insolite e i cicli di fusione e ricongelamento si susseguono rapidamente, il persistere della neve al suolo per più giorni consecutivi a fine ottobre rappresenta un’ulteriore eccezionalità. Le immagini della capitale avvolta in un bianco paesaggio invernale, con strade, tetti e veicoli completamente sommersi dalla neve, ricordano più facilmente le tipiche condizioni di gennaio che non quelle di un autunno ancora in corso.

Questo episodio, pur non direttamente attribuibile a un singolo fenomeno climatico globale, si inserisce in una più ampia riflessione sull’aumento della frequenza e dell’intensità degli eventi meteo estremi alle alte latitudini. Gli studi climatologici in corso suggeriscono che il progressivo riscaldamento dell’Artico sta alterando in modo significativo le dinamiche atmosferiche dell’intero emisfero nord, influenzando la traiettoria delle correnti a getto e la persistenza delle anomalie bariche.