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Meteo, Crollo delle Temperature in Abruzzo: sfiorati i -10°C

In Abruzzo tornano le prime gelate stagionali: sfiorati i -10°C nelle conche interne, con valori minimi diffusi sotto zero già a inizio novembre. L’inverno lancia i suoi primi segnali.

L’Abruzzo torna sotto i riflettori meteorologici con il primo deciso affondo freddo della stagione: le aree interne dell’Aquilano, in particolare gli altopiani e le conche endoreiche del massiccio del Sirente-Velino e del Gran Sasso, hanno registrato temperature notturne prossime ai -10°C, valori tipici del pieno inverno. Protagonisti ancora una volta i “poli del gelo” regionali come i Piani di Pezza (1450 m) e l’Altopiano delle Rocche (1260 m), dove nella notte tra il 3 e il 4 novembre si sono toccati rispettivamente i -4.8°C e i -9.2°C. Si tratta di minime notevoli, ottenute grazie alla combinazione tra masse d’aria fredda post-perturbazione, cieli sereni, aria limpida e totale assenza di vento: le condizioni ideali per l’innesco dell’inversione termica notturna.

In un contesto sinottico che ha visto il progressivo isolamento di un campo anticiclonico sull’Europa centro-occidentale, l’aria fredda residua si è raccolta nei bassi strati, scivolando verso le quote inferiori e stagnando nelle conche montane. È un comportamento atmosferico ben noto nella climatologia dell’Appennino centrale, dove l’orografia accentua fenomeni di raffreddamento radiativo e le depressioni chiuse favoriscono l’accumulo di aria fredda, anche in assenza di significativi apporti da nord.

Oltre ai -9.2°C dell’Altopiano delle Rocche, spiccano i -3.6°C registrati a Rocca di Mezzo (1280 m), i -2.9°C dell’Altopiano di Cascina (1015 m), i -2.1°C di Navelli (723 m) e i -1.4°C misurati sia a Campo Felice (1545 m) che a Santo Stefano di Sessanio (1220 m). Da segnalare anche i -0.3°C di Campo Imperatore (2130 m), nonostante la quota elevata: un dato che conferma come, in presenza di inversione, le minime si portino spesso su valori inferiori nei fondovalle rispetto alle cime. Non a caso, località solitamente fredde ma situate a quote superiori hanno registrato valori meno estremi, a dimostrazione della forte impronta radiativa dell’evento.

Anche zone collinari sopra i 700–900 metri, come Aringo di Montereale (-0.2°C) e Cagnano Amiterno (-1.1°C), hanno sperimentato temperature negative, segno che l’isoterma dello zero termico al suolo si è spinta piuttosto in basso, un elemento non comune per l’inizio di novembre, ma non inedito per questa regione.

La presenza di brinate diffuse all’alba e di uno strato gelato al suolo in molte aree dell’altopiano aquilano offre un chiaro segnale di come la stagione fredda stia prendendo forma con netto anticipo. L’Abruzzo, con la sua orografia complessa e le ampie conche interne, conferma così la sua propensione a registrare minime estreme già nella prima parte dell’autunno inoltrato, evidenziando ancora una volta la continentalità marcata del clima appenninico.

Per gli appassionati di meteorologia e i climatologi locali, si tratta di un comportamento atteso e coerente con le dinamiche tipiche del territorio. Un primo segnale, freddo e limpido, di un inverno che si annuncia potenzialmente dinamico e che in Abruzzo, come da tradizione, sa farsi attendere ma raramente delude.

Le previsioni meteo vengono elaborate a partire dai dati forniti dai modelli internazionali ECMWF e GFS, successivamente verificati e interpretati dalla redazione di www.newsroomitalia.it - Per restare sempre aggiornato scarica GRATIS la nostra App!