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Meteo, Freddo Artico in Arrivo: l’Italia si Prepara al Primo Brivido d’Inverno

Prima irruzione artica in arrivo sull’Italia da metà novembre: atteso un calo termico significativo, maltempo e prime nevicate a bassa quota. Occhi puntati sull’evoluzione sinottica.

Tra la seconda e la terza decade di novembre l’Italia potrebbe essere interessata da una vera e propria irruzione di aria fredda di matrice artica, la prima della stagione 2025-2026. Si tratterebbe di un evento meteorologicamente rilevante, ma perfettamente coerente con la climatologia del periodo: il mese di novembre rappresenta, infatti, una fase di transizione in cui il Mediterraneo inizia a risentire con maggiore frequenza dell’influenza di masse d’aria fredda provenienti dal Nord Europa, soprattutto in seguito alla progressiva perdita di forza del Vortice Polare.

Le proiezioni modellistiche, al momento, convergono su uno scenario di significativa irruzione fredda a partire da domenica 16 novembre. L’afflusso, di origine artico-marittima, punterebbe dapprima l’Europa centrale per poi scivolare verso le latitudini più meridionali, coinvolgendo in modo diretto l’Italia, in particolare le regioni settentrionali e centrali. In questo contesto, è atteso un brusco calo delle temperature, con anomalie termiche negative anche di 6–8°C rispetto alla media del periodo, soprattutto al Nord e nelle aree interne del Centro. Le massime giornaliere potrebbero non superare i 7–9°C in città come Milano, Torino e Bologna, mentre nelle vallate alpine e appenniniche si prospettano minime prossime o inferiori allo zero.

Da valutare con attenzione anche l’evoluzione sinottica a più ampio raggio: i principali centri di calcolo numerico suggeriscono la possibilità di un’interazione tra la discesa fredda artica e una perturbazione atlantica in risalita da sud-ovest. Se tale dinamica venisse confermata, si configurerebbe un quadro meteorologico fortemente instabile, con marcati contrasti termici e barici in grado di generare fenomeni intensi: piogge diffuse, temporali localmente forti e nevicate fino a quote collinari, specie sull’Appennino settentrionale e centrale.

È ancora prematuro definire con esattezza gli effetti al suolo, data la distanza temporale e la naturale variabilità dell’assetto barico in questa fase dell’anno. Tuttavia, i segnali precursori di una decisa svolta meteorologica sono coerenti e persistenti nei principali modelli deterministici e probabilistici. L’attenzione resta dunque alta: nei prossimi giorni si potranno chiarire meglio tempistiche, intensità e distribuzione degli effetti di questa potenziale irruzione simil-invernale.

Le previsioni meteo vengono elaborate a partire dai dati forniti dai modelli internazionali ECMWF e GFS, successivamente verificati e interpretati dalla redazione di www.newsroomitalia.it - Per restare sempre aggiornato scarica GRATIS la nostra App!