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Stati Uniti, Florida verso un’Ondata di Gelo Storica: Rischio Abbondanti Nevicate

Una massa d’aria artica eccezionale si prepara a investire la Florida occidentale con temperature più basse di gennaio 2025, evento storico per novembre collegato all’indebolimento del vortice polare.

La Florida occidentale si prepara ad affrontare nei prossimi giorni quella che si preannuncia come una delle ondate di gelo più eccezionali degli ultimi decenni, con temperature previste inferiori persino a quelle registrate durante lo straordinario episodio di gennaio scorso. L’irruzione artica in arrivo dal Canada potrebbe portare valori termici senza precedenti per il mese di novembre nella regione del Golfo del Messico, configurandosi come un evento meteorologico di portata storica che richiama alla memoria i grandi episodi freddi del passato secolo.

Secondo quanto emerso dalle analisi del National Weather Service e dai principali centri meteorologici internazionali, una massa d’aria polare di eccezionale intensità sta per scendere verso sud attraversando gli Stati Uniti centro-orientali, con l’apice dell’ondata previsto tra lunedì 10 e martedì 11 novembre. Le previsioni indicano che il termometro potrebbe precipitare su livelli mai toccati per questo periodo dell’anno, con anomalie termiche fino a trenta gradi Celsius sotto le medie stagionali. L’irruzione artica raggiungerà la Florida settentrionale e occidentale nella notte tra domenica e lunedì, portando un crollo termico verticale che farà passare le temperature da massime prossime ai 29,4°C della domenica a minime intorno a −1,1°C nella mattina di martedì.

Nel Panhandle della Florida, la regione nord-occidentale dello stato, si attendono le condizioni più severe. Le previsioni meteorologiche indicano temperature minime che potrebbero scendere fino a −3,9÷−2,8°C nelle zone interne, mentre lungo la costa i valori dovrebbero attestarsi tra −1,1°C e 1,7°C. Tallahassee, la capitale dello stato, si prepara a registrare la temperatura più bassa dall’inizio della stagione, con previsioni che indicano un minimo di −0,6°C nella mattina di martedì, accompagnato da una temperatura percepita di −3,9°C a causa del vento. Pensacola, che nel gennaio scorso aveva vissuto nevicate record con accumuli di quasi 23 centimetri e temperature scese fino a −10,6°C, si appresta a sperimentare nuovamente condizioni di gelo intenso con minime previste tra −1,1°C e 0°C.

Anche la Florida centrale sarà investita dall’ondata fredda, con impatti significativi su città normalmente caratterizzate da clima mite. Orlando potrebbe sperimentare temperature minime intorno a 3,3–4,4°C nella mattina di martedì, un valore che rappresenterebbe il minimo più precoce registrato dal 1993 e che eguaglierebbe la temperatura più fredda dell’intero inverno precedente. Tampa vedrà le temperature crollare dai valori estivi di domenica, con massime vicine ai 29,4°C, fino a minime intorno a 4,4°C martedì mattina, con una differenza termica di quasi venti gradi in ventiquattro ore. Per Fort Myers sono previsti minimi di 6,7°C, mentre a Sarasota il termometro potrebbe scendere fino a 7,8°C, temperature eccezionalmente basse per una regione subtropicale dove molte abitazioni non dispongono di sistemi di riscaldamento adeguati.

Il confronto con l’eccezionale episodio di gennaio 2025 rende ancora più evidente la portata storica dell’evento in arrivo. Durante la tempesta che tra il venti e il ventuno gennaio aveva portato nevicate senza precedenti sulla costa del Golfo del Messico, Pensacola aveva registrato accumuli nevosi di quasi 23 centimetri in due giorni, polverizzando il precedente record di 7,6 centimetri stabilito nel febbraio del 1895, oltre centotrenta anni prima. Mobile, in Alabama, aveva visto cadere 19 centimetri di neve, superando il record del 1895 di 15 centimetri. Quelle nevicate erano state accompagnate da temperature glaciali, con Pensacola che aveva toccato i −10,6°C il ventidue gennaio e Mobile che era scesa fino a −14,4°C, stabilendo il terzo valore più basso mai registrato nella storia della città. L’ondata in arrivo a novembre, pur non essendo accompagnata da precipitazioni significative a causa delle condizioni di siccità che affliggono la regione, potrebbe risultare ancora più estrema sul piano termico puro, con temperature minime potenzialmente inferiori a quelle di gennaio in diverse località della Florida occidentale.

Le cause meteorologiche di questo evento straordinario risiedono in una configurazione atmosferica eccezionale che vede protagonista il vortice polare. Fin dalla seconda metà di ottobre, i meteorologi hanno osservato segnali preoccupanti di un indebolimento precoce del vortice polare stratosferico, quella struttura di venti che normalmente mantiene confinata l’aria gelida nelle regioni artiche. Un’anomalia di alta pressione sviluppatasi sul versante occidentale del vortice, in corrispondenza del Canada nord-occidentale e della Groenlandia, ha iniziato a comprimere e dislocare il vortice stesso, impedendone il normale rafforzamento stagionale. Questo fenomeno, tecnicamente definito come evento di disturbo o riscaldamento stratosferico, ha creato le condizioni per l’estensione di un braccio del vortice polare verso sud, incanalando masse d’aria artica direttamente verso gli Stati Uniti centro-orientali.

La particolare intensità dell’irruzione è amplificata dalla presenza di un potente anticiclone sugli Stati Uniti centro-occidentali che funge da barriera, costringendo l’aria gelida a scendere lungo un corridoio compreso tra le Montagne Rocciose e la valle del Mississippi, fino a raggiungere il Golfo del Messico. L’isoterma di zero gradi Celsius alla quota di millecinquecento metri si spingerà fino alla Florida settentrionale, una configurazione tipicamente osservata solo in pieno inverno durante gli episodi di freddo più intensi. I modelli meteorologici indicano anomalie di temperatura nella stratosfera media superiori ai normali parametri, con il nucleo freddo del vortice polare dislocato verso la Groenlandia e temperature superiori alla norma nella sua periferia occidentale, segnali inequivocabili di un vortice debole e instabile.

Gli impatti dell’ondata fredda si preannunciano significativi su molteplici fronti. L’agricoltura della Florida, già duramente colpita dagli uragani della stagione precedente e da un gennaio gelido che aveva causato danni alle colture di agrumi, si trova nuovamente esposta a un rischio elevato. La produzione di arance per la stagione corrente è già stimata in calo del venti per cento rispetto all’anno precedente, e questa nuova ondata di gelo potrebbe danneggiare ulteriormente i frutti rimasti sugli alberi. I coltivatori di agrumi della Florida centrale hanno attivato i protocolli di emergenza, attivando sistemi di irrigazione a goccia che, paradossalmente, proteggono le piante attraverso la formazione di uno strato di ghiaccio protettivo quando l’acqua nebulizzata congela sulle foglie e sui tronchi. Le temperature critiche per gli agrumi si collocano intorno a −2,8°C per i frutti e −8,3°C per gli alberi stessi, valori che potrebbero essere raggiunti nelle zone più interne.

Le autorità locali hanno emesso allerte di gelo per tutte le contee della Florida settentrionale e centrale, con particolare enfasi sulle aree interne dove sono previste le temperature più rigide. Il National Weather Service ha avvertito che la prima gelata letale della stagione è probabile nelle zone agricole tra martedì e mercoledì mattina, con possibili danni alle colture sensibili e alle piante non protette. Gli avvisi meteorologici sottolineano la necessità di proteggere le tubature esterne e i sistemi di irrigazione non invernalizzati, che potrebbero subire danni da congelamento. Per molte località della Florida, questo rappresenterà il primo gelo della stagione, con alcune città del sud che potrebbero sperimentare temperature sotto i 10°C per la prima volta dall’inverno precedente.

Un ulteriore elemento di preoccupazione è rappresentato dalla combinazione di temperature rigide e condizioni di siccità estrema. Gran parte della Florida settentrionale e centrale è attualmente afflitta da condizioni di siccità da moderata a estrema, con deficit pluviometrici accumulati nei mesi precedenti. L’arrivo del fronte freddo sarà accompagnato da venti settentrionali sostenuti, con raffiche che lunedì pomeriggio potrebbero raggiungere i 37 km/h, creando condizioni critiche per il rischio di incendi. Il National Weather Service ha emesso contemporaneamente allerte di gelo e allerte per rischio incendi elevato, una combinazione insolita che testimonia l’eccezionalità della situazione meteorologica. L’umidità relativa scenderà lunedì pomeriggio su valori prossimi ai minimi critici, tra il venti e il venticinque per cento, mantenendosi bassa anche martedì nonostante l’attenuazione dei venti.

Sul fronte dei trasporti, l’ondata di gelo arriva in un momento già complicato per il sistema aeroportuale statunitense, attualmente interessato da riduzioni del traffico aereo imposte dalla Federal Aviation Administration a causa della carenza di personale nelle torri di controllo, conseguenza del prolungato shutdown federale. Sebbene gli aeroporti della Florida non figurino tra quelli maggiormente colpiti dalle cancellazioni programmate, che hanno interessato principalmente gli hub del nord come Chicago, New York e Washington, le condizioni meteorologiche avverse potrebbero comunque causare ritardi e disagi nei collegamenti regionali. Le autorità aeroportuali di Jacksonville, Orlando, Tampa e Pensacola hanno attivato i protocolli per condizioni di freddo, che includono il deicing preventivo degli aeromobili nelle prime ore del mattino di martedì e mercoledì.

La prospettiva storica conferisce ulteriore significato a questo evento meteorologico. L’ultima volta che la Florida occidentale ha sperimentato temperature così rigide nel mese di novembre risale a oltre un secolo fa, con record che in molte località datano al 1911 o addirittura al 1895. Il record assoluto di temperatura minima per l’undici novembre a Fort Myers è di 7,2°C, stabilito nel 1892, un primato che potrebbe essere eguagliato o addirittura infranto secondo le previsioni attuali. Per Tampa, il record per la stessa data è di 4,4°C, mentre per Orlando è di 3,9°C. Gli esperti meteorologi sottolineano che temperature così basse a novembre rappresentano un’anomalia statistica di proporzioni eccezionali, paragonabile agli eventi che si verificano una volta ogni cinquanta o cento anni.

L’evento assume particolare rilevanza anche nel contesto climatico più ampio. Mentre gennaio 2025 è stato il mese più freddo negli Stati Uniti dal 1988, con una temperatura media nazionale di −1,54°C, e ha visto la rottura di oltre cinquemiladuecento record giornalieri di temperatura minima o nevicata in tutto il paese, a livello globale lo stesso mese è risultato il gennaio più caldo mai registrato secondo i dati del servizio europeo Copernicus. Questa apparente contraddizione riflette la complessità dei pattern atmosferici in un clima in mutamento, dove l’indebolimento del vortice polare può paradossalmente favorire irruzioni artiche più intense e frequenti verso latitudini meridionali, mentre altre regioni del pianeta sperimentano temperature superiori alla norma.

Gli studiosi del clima evidenziano come l’instabilità del vortice polare osservata fin dall’autunno 2025 possa essere collegata a fattori complessi che includono il riscaldamento differenziale tra l’Artico e le latitudini medie, le anomalie nella copertura nevosa siberiana e le configurazioni oceaniche nel Pacifico. Le previsioni stagionali indicano che questo pattern di vortice polare debole e instabile potrebbe persistere anche nei mesi invernali, aumentando la probabilità di ulteriori irruzioni artiche durante la stagione fredda. Le proiezioni dei modelli a lungo termine mostrano la possibilità di una seconda irruzione artica significativa tra fine novembre e la prima settimana di dicembre, alimentando i timori per un inverno caratterizzato da episodi freddi più frequenti e intensi del normale.

Per i residenti della Florida, abituati a temperature miti anche nei mesi invernali, l’adattamento a queste condizioni eccezionali richiede precauzioni specifiche. Le autorità sanitarie raccomandano di prestare particolare attenzione alle fasce più vulnerabili della popolazione, inclusi anziani, bambini e persone senza fissa dimora, che potrebbero essere maggiormente esposti ai rischi del freddo intenso. La sensazione termica percepita, considerando l’effetto del vento, renderà le temperature effettive ancora più rigide di quelle indicate dai termometri, con valori percepiti che martedì mattina potrebbero scendere tra −6,7°C e −1,1°C in molte località. Le strutture di accoglienza e i centri di riscaldamento pubblici sono stati attivati in diverse contee del nord Florida, mentre le organizzazioni di assistenza sociale hanno intensificato gli sforzi per raggiungere le persone più a rischio.

La durata dell’ondata fredda, fortunatamente, sarà relativamente breve. I modelli meteorologici indicano che il picco del freddo si concentrerà nella giornata di martedì undici novembre, con un graduale miglioramento già a partire da mercoledì quando i venti ruoteranno da nord-est, permettendo all’aria più mite proveniente dalle acque atlantiche, ancora relativamente calde dopo l’estate, di iniziare a rifluire sulla penisola. Le temperature dovrebbero risalire progressivamente nel corso della settimana, riportandosi verso valori più consoni al periodo entro il fine settimana successivo. Tuttavia, anche questo rapido recupero termico non diminuisce la portata storica dell’evento, che rimarrà negli annali meteorologici come una delle irruzioni artiche più precoci e intense mai registrate sulla Florida in epoca moderna.

L’episodio in arrivo rappresenta un ulteriore tassello nella serie di eventi meteorologici estremi che hanno caratterizzato il 2025 negli Stati Uniti, un anno che ha visto alternarsi ondate di calore record, siccità prolungate, una stagione degli uragani attiva e ora irruzioni artiche di intensità eccezionale. La capacità di prevedere con diversi giorni di anticipo eventi di questa portata testimonia i progressi della meteorologia moderna, permettendo alle comunità di prepararsi adeguatamente e mitigare i potenziali impatti. Tuttavia, la sfida rimane quella di comprendere appieno i meccanismi che governano la variabilità atmosferica e di sviluppare strategie di adattamento sempre più efficaci per fronteggiare un clima che appare sempre più caratterizzato da oscillazioni estreme e comportamenti fuori dai parametri storici consolidati.

Le previsioni meteo vengono elaborate a partire dai dati forniti dai modelli internazionali ECMWF e GFS, successivamente verificati e interpretati dalla redazione di www.newsroomitalia.it - Per restare sempre aggiornato scarica GRATIS la nostra App!