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Meteo, Forte Maltempo in arrivo tra 48 ore su queste regioni: tutti i dettagli

Dal 15 novembre torna il vero autunno: piogge diffuse al Nord. Attenzione al peggioramento domenicale per Centro e alta Toscana.

Dopo un autunno sinora caratterizzato da lunghi periodi stabili e temperature superiori alla media, il quadro meteorologico è destinato a cambiare radicalmente. Sabato 15 novembre segnerà con ogni probabilità l’inizio di una fase meteorologica decisamente più dinamica, con il ritorno delle piogge al Nord e un progressivo peggioramento che coinvolgerà buona parte del Paese tra domenica 16 e l’inizio della settimana successiva.

Il primo impulso perturbato, atteso per sabato, porterà precipitazioni diffuse ma generalmente di moderata intensità. Le prime piogge faranno il loro ingresso sulla Liguria, sulla Lombardia centro-orientale, sul Veneto e sul Friuli Venezia Giulia, estendendosi nel corso del pomeriggio anche all’alta Toscana. La natura delle precipitazioni sarà regolare, senza particolari picchi di intensità, un elemento importante dopo settimane di siccità relativa in molte aree settentrionali. Non sono attesi fenomeni estremi, ma piogge diffuse e omogenee, finalmente distribuite su scala regionale. Sulle Alpi e sugli Appennini si registreranno nevicate anche abbondanti, ma confinate alle quote superiori ai 2000 metri.

Diverso il quadro per il versante adriatico e per il Sud, dove prevarranno condizioni anticicloniche. I flussi di caduta da nord-ovest manterranno queste regioni in condizioni di stabilità atmosferica, con cieli sereni e assenza di precipitazioni. Le temperature, qui, si manterranno sopra la media del periodo, soprattutto nei valori massimi.

Domenica 16 novembre, l’ingresso di una seconda e più intensa perturbazione di origine atlantica determinerà un peggioramento più marcato e generalizzato. Le piogge, inizialmente confinate al Centro-Nord, diverranno via via più frequenti e consistenti, con accumuli significativi in Emilia-Romagna, Liguria, Toscana e Lazio. In queste zone, l’interazione tra la massa d’aria umida e i rilievi accentuerà l’intensità dei fenomeni, favorendo rovesci temporaleschi localmente intensi. I venti di Libeccio soffieranno con intensità moderata o forte, specie lungo le coste tirreniche, contribuendo ad agitare i bacini marittimi, che risulteranno molto mossi o agitati.

Ancora una volta, le regioni meridionali e in particolare il Sud-Est resteranno ai margini del peggioramento, con precipitazioni assenti o sporadiche. Questo comporterà un’ulteriore divergenza nel bilancio pluviometrico tra Nord e Sud, in un contesto climatico già segnato da squilibri idrici regionali. Le temperature subiranno una flessione, soprattutto al Centro-Nord e nei settori interessati dalla nuvolosità più compatta e persistente.

Lo scenario si fa particolarmente interessante verso la fine della terza settimana di novembre, quando tra giovedì 20 e venerdì 21 è atteso un affondo freddo di matrice artico-marittima. Le ultime emissioni del modello ECMWF mostrano con crescente coerenza la formazione di un minimo depressionario sul Mediterraneo centro-occidentale, responsabile di una fase perturbata accompagnata da un calo termico deciso. Secondo le proiezioni attuali, la quota neve si abbasserà sensibilmente, con possibilità di nevicate anche in pianura su alcune aree del Nord-Est. Le regioni maggiormente interessate da accumuli nevosi significativi sembrano essere il Triveneto, in particolare le province di Udine, Pordenone, Vicenza e Verona, così come le aree pedemontane del Trentino-Alto Adige.

La neve potrebbe spingersi localmente fin sulla bassa pianura, un’eventualità sorprendente per il periodo e ancora soggetta a parziali revisioni. Anche l’Emilia e la Lombardia centro-orientale potrebbero vedere episodi nevosi, seppur con accumuli più discontinui. Al momento il Piemonte appare meno coinvolto, ma resta sotto osservazione per eventuali modifiche della traiettoria del nucleo freddo.

Come sempre in questi casi, l’attendibilità delle proiezioni a medio termine richiede una certa prudenza. Tuttavia, la convergenza tra i principali modelli (ECMWF, GFS, ICON) rafforza la credibilità di questo scenario, con particolare attenzione all’evoluzione del minimo ciclonico mediterraneo e all’esatta collocazione dell’asse perturbato. Anche minime variazioni nella traiettoria del vortice e nel posizionamento dell’aria fredda in quota potrebbero determinare significative differenze nella distribuzione e nella quota delle nevicate.

La seconda metà di novembre si prospetta dunque come una fase meteorologica chiave per l’andamento stagionale, capace di imprimere un deciso cambio di passo verso un contesto più tipicamente tardo-autunnale, se non già invernale, almeno al Nord.

Le previsioni meteo vengono elaborate a partire dai dati forniti dai modelli internazionali ECMWF e GFS, successivamente verificati e interpretati dalla redazione di www.newsroomitalia.it - Per restare sempre aggiornato scarica GRATIS la nostra App!