Un’importante svolta sul fronte meteorologico si profila con crescente certezza tra la fine della seconda e l’inizio della terza decade di novembre. Dopo settimane dominate da un’eccezionale stabilità atmosferica, legata alla persistenza di un vasto campo anticiclonico di matrice sub-tropicale, l’Italia si prepara a un cambio radicale di scenario: è ormai confermata l’irruzione di aria fredda di origine polare marittima, attesa tra venerdì 21 e sabato 22 novembre, con effetti termici e dinamici di rilievo su gran parte del territorio nazionale.
Il contesto attuale continua a mostrare valori termici marcatamente superiori alla media climatologica del periodo, con anomalie positive di +4/+6°C in particolare sulle regioni centro-meridionali e sulle aree interne del Nord, dove il soleggiamento prolungato e l’assenza di ventilazione contribuiscono a mantenere un’atmosfera insolitamente mite. Tuttavia, il campo anticiclonico che ha dominato lo scenario mediterraneo sta per cedere sotto la spinta di una saccatura atlantica in discesa dalle alte latitudini, alimentata da un profondo minimo depressionario attualmente in formazione a ovest della penisola iberica.
Il primo segnale concreto di questo cambiamento è atteso già a partire da venerdì 14 novembre, quando l’approssimarsi della suddetta perturbazione atlantica causerà un progressivo peggioramento delle condizioni meteorologiche, inizialmente sul Nord-Ovest e sulle regioni tirreniche centrali. In queste aree si assisterà a un incremento della nuvolosità, accompagnato da precipitazioni sparse e da una graduale diminuzione delle temperature, sebbene ancora su valori moderati. Sul versante adriatico e al Sud, invece, la colonnina di mercurio si manterrà su livelli anomali per il periodo, con massime anche superiori ai 20°C.
Il vero ribaltone è però atteso a partire dalla terza settimana di novembre, in particolare tra il 21 e il 22, quando un’imponente massa d’aria fredda, di origine artico-marittima, farà il suo ingresso nel Mediterraneo centrale attraverso la porta del Rodano, con successiva estensione verso l’Italia. Il nucleo più freddo, partito nei prossimi giorni dall’area del Mare di Barents, attraverserà prima il Regno Unito e la Francia, per poi penetrare sul nostro Paese sospinto da un profondo minimo ciclonico in formazione sul Golfo Ligure.
Le conseguenze saranno significative: le temperature subiranno un tracollo generalizzato, con cali anche superiori ai 10-12°C rispetto ai valori attuali. Torneranno condizioni tipicamente invernali, con la possibilità di nevicate a quote collinari sull’Appennino settentrionale e, localmente, anche sui rilievi del Centro. Le aree più esposte a questa irruzione saranno quelle del Nord, le regioni tirreniche e successivamente anche il Sud peninsulare, in un contesto di marcata instabilità atmosferica e venti intensi dai quadranti settentrionali.
Il passaggio da un contesto tardo-estivo a uno pienamente invernale potrebbe avvenire in maniera piuttosto brusca, con implicazioni anche sul piano energetico e sanitario. Gli aggiornamenti dei principali modelli previsionali (ECMWF e GFS) sono concordi nel delineare questa traiettoria, confermando la fase di freddo come probabile evento di svolta stagionale.
Le previsioni meteo vengono elaborate a partire dai dati forniti dai modelli internazionali ECMWF e GFS, successivamente verificati e interpretati dalla redazione di www.newsroomitalia.it - Per restare sempre aggiornato scarica GRATIS la nostra App!
