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Alfonso Signorini si sposa: l’annuncio delle nozze con Paolo Galimberti dopo 25 anni

Alfonso Signorini annuncia a Verissimo che nel 2027 sposerà Paolo Galimberti dopo 25 anni d’amore, mantenendo però abitazioni separate.

Alfonso Signorini ha scelto il salotto di Verissimo, il programma condotto da Silvia Toffanin su Canale 5, per fare un annuncio che ha emozionato il pubblico e sorpreso i telespettatori. Il giornalista e conduttore televisivo, 61 anni, direttore editoriale del settimanale Chi, ha rivelato che nel 2027 sposerà il compagno Paolo Galimberti, al quale è legato da oltre due decenni. Un momento atteso, celebrato con discrezione e autenticità, che segna un nuovo capitolo nella vita di una delle figure più conosciute del panorama televisivo italiano.

Durante l’intervista andata in onda sabato 22 novembre 2025, Signorini ha dichiarato con evidente soddisfazione che le nozze si terranno tra un anno e mezzo, in corrispondenza del venticinquesimo anniversario di relazione con Galimberti. Una scelta simbolica e romantica, che testimonia la solidità di un legame costruito nel tempo, attraverso momenti di gioia ma anche di difficoltà, come lo stesso conduttore ha avuto modo di raccontare nel corso degli anni. La decisione di formalizzare l’unione civile non rappresenta solo un gesto d’amore, ma assume anche una valenza pratica e giuridica, legata alla necessità di garantire tutele reciproche in un contesto normativo che, per le coppie omosessuali, risulta ancora differenziato rispetto al matrimonio tradizionale.

La storia d’amore tra Alfonso Signorini e Paolo Galimberti ha avuto inizio nel 2002, in un’epoca in cui il tema dei diritti delle coppie dello stesso sesso era ancora lontano dall’agenda politica italiana. I due si sono conosciuti attraverso una chat online, su una piattaforma di incontri di Tiscali, come lo stesso Signorini ha raccontato in diverse occasioni. Il nickname del conduttore era Perlage, quello di Galimberti Traveller68. Da quella prima conversazione virtuale è nato un incontro reale, seguito da una relazione che ha attraversato più di vent’anni di vita condivisa, tra momenti di intensa complicità e periodi di crisi, superati grazie alla maturità e alla consapevolezza reciproca.

Ospite nel salotto di Verissimo, Signorini ha spiegato che la proposta di matrimonio non è stata il frutto di una decisione unilaterale, ma di una riflessione condivisa. Dopo anni frenetici dedicati alla conduzione del Grande Fratello, con sei stagioni consecutive caratterizzate da ritmi estenuanti e dirette che si protraevano per ore, il conduttore ha ritrovato il tempo per sé stesso e per il compagno. Proprio durante uno di questi momenti di ritrovata serenità, trascorsi in viaggi in auto attraverso l’Alsazia e la Foresta Nera, i due si sono guardati e si sono detti: perché no? Una domanda semplice, ma carica di significato, che ha aperto la strada alla decisione di celebrare le nozze nel 2027, quando festeggeranno insieme un quarto di secolo di vita condivisa.

Nel corso dell’intervista, Signorini ha sottolineato che la scelta di sposarsi risponde anche a una necessità concreta. In Italia, le unioni civili tra persone dello stesso sesso sono regolamentate dalla legge 76 del 2016, conosciuta come Legge Cirinnà, che ha introdotto per la prima volta una forma di riconoscimento giuridico per le coppie omosessuali. Tuttavia, le tutele garantite dalle unioni civili, pur equiparabili in molti aspetti ai diritti derivanti dal matrimonio, presentano ancora delle differenze significative, soprattutto in ambito sanitario e successorio. Come ha spiegato il conduttore, per una coppia omosessuale non esistono le stesse garanzie automatiche previste per i coniugi eterosessuali. Se uno dei due partner dovesse avere problemi di salute o essere ricoverato in ospedale, l’altro potrebbe trovarsi in difficoltà nel far valere i propri diritti di assistenza e visita. La formalizzazione dell’unione civile rappresenta quindi anche uno strumento di protezione reciproca, una forma di sicurezza che diventa ancora più importante con il passare degli anni.

Una delle rivelazioni più sorprendenti fatte da Signorini durante l’intervista riguarda il futuro assetto abitativo della coppia. Nonostante le imminenti nozze, infatti, il giornalista e il compagno hanno deciso di mantenere le proprie abitazioni separate, continuando a vivere ciascuno nella propria casa. Una scelta controcorrente, che il conduttore ha motivato con la volontà di preservare spazi individuali e autonomie personali, considerati essenziali per la stabilità della relazione. Signorini ha spiegato che lui e Galimberti hanno convenuto su un accordo preciso: ognuno manterrà la propria identità e la propria casa, condividendo i weekend e le vacanze, ma senza rinunciare alla libertà e alla privacy che ritengono fondamentali per il loro equilibrio di coppia.

Questa decisione affonda le radici in un episodio significativo del passato. Dopo dieci anni di convivenza, avviata subito dopo essersi conosciuti, Signorini aveva sentito il bisogno di riappropriarsi di una propria autonomia e aveva acquistato una nuova casa. La scelta, tuttavia, non era stata comunicata immediatamente al compagno. Fu la madre del conduttore a rivelare involontariamente a Galimberti l’acquisto dell’abitazione, scatenando una reazione di forte disappunto da parte del compagno, che si sentì tradito dalla mancanza di trasparenza. Quell’episodio segnò una crisi profonda nella relazione, ma divenne anche un momento di crescita e di consapevolezza. Signorini ha ammesso di essere una persona che tende a evitare le discussioni e che spesso, per paura del confronto, finisce per creare situazioni ancora più complicate. La lezione appresa da quella crisi ha contribuito a ridefinire i termini della relazione, orientandola verso un equilibrio più maturo e consapevole, fondato sul rispetto reciproco e sulla libertà individuale.

Paolo Galimberti, nato a Giussano il 7 luglio 1968, è un imprenditore e politico italiano. La sua carriera professionale si è sviluppata principalmente nel settore del commercio al dettaglio. Dal 1997 è consigliere di amministrazione di Euronics Italia, azienda nella quale la sua famiglia ha importanti quote societarie. Nel 2004 è entrato a far parte del consiglio direttivo di Eurocommerce, organizzazione europea che rappresenta i settori del commercio al dettaglio, all’ingrosso e internazionale, e nel 2006 è stato eletto membro del board di Euronics International. Dal 2010 al 2012 ha ricoperto il ruolo di consigliere del Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro. Nel 2013 è stato eletto senatore della Repubblica Italiana nella circoscrizione Lombardia, nelle file del Popolo della Libertà, per poi aderire a Forza Italia, partito del quale è diventato vicepresidente e tesoriere per la Lombardia. Durante la XVII legislatura ha ricoperto il ruolo di segretario della decima commissione permanente Industria, commercio e turismo. Alle elezioni politiche del 2018 è stato candidato alla Camera nel collegio plurinominale Lombardia, ma non è stato eletto. Dichiaratamente omosessuale, Galimberti ha condiviso con Signorini un percorso di vita privata vissuto con riserbo, lontano dai riflettori mediatici, nonostante la notorietà di entrambi.

La storia di Alfonso Signorini e Paolo Galimberti rappresenta un esempio significativo di come le relazioni omosessuali in Italia abbiano progressivamente conquistato visibilità e riconoscimento sociale, pur in un contesto normativo che solo di recente ha introdotto forme di tutela giuridica. Il percorso personale di Signorini, che ha fatto coming out pubblicamente solo dopo anni di relazioni eterosexuali, testimonia le difficoltà e i condizionamenti che per lungo tempo hanno accompagnato la vita di molte persone omosessuali in Italia. Il conduttore ha raccontato in diverse occasioni di essere stato legato sentimentalmente a due donne prima di accettare la propria omosessualità. La prima relazione, con la zia di un allievo, si concluse a causa di un tradimento di lei, proprio alla vigilia delle nozze. La seconda, con una donna che ha descritto come intelligente e affascinante, durò sette anni e rappresentò per lui un amore profondo e totalizzante. Solo dopo la fine di quella relazione, vissuta con grande sofferenza, Signorini trovò il coraggio di ascoltare la voce interiore che lo spingeva verso il genere maschile.

Il coming out con i genitori rappresentò un momento cruciale nella vita del conduttore. Signorini ha raccontato di aver a lungo rimandato quella confessione, per non dare un dispiacere ai genitori, che desiderava proteggere e far invecchiare serenamente. Fu l’amore per Paolo Galimberti a dargli la forza necessaria per affrontare quel passaggio. Durante un pranzo di famiglia, alla presenza della madre, del padre e di una zia, Signorini dichiarò di amare una persona. Quando la madre gli chiese perché non l’avesse mai presentata, il conduttore rivelò che si trattava di un uomo. Dopo un attimo di silenzio, il padre sentenziò con una frase che stemperò la tensione: io l’avevo sempre detto. La madre di Signorini accolse Paolo come un figlio, instaurando con lui un rapporto di grande affetto e complicità. Il padre, invece, mantenne una certa rigidità e non diede mai grande confidenza al compagno del figlio, pur accettando la situazione con dignità e rispetto.

L’intervista a Verissimo è stata anche l’occasione per Signorini di presentare il suo primo romanzo, intitolato Amami quanto io t’amo, pubblicato da Mondadori e in uscita il 25 novembre 2025. Il libro, di 304 pagine, racconta la storia di Alvise e Leonardo, due ragazzi cresciuti in mondi opposti. Alvise è l’erede impeccabile di una famiglia nobile, che vive nella villa Acero Rosso, simbolo di un passato prestigioso e di un presente fatto di successo e apparenze. Leonardo proviene invece da un ambiente semplice, dove la libertà non è un privilegio ma un modo naturale di stare al mondo. I due si incontrano per caso, alle soglie dell’adolescenza, in un’estate destinata a cambiare ogni cosa. Da quel giorno nasce tra loro un legame fatto di riconoscenza e complicità, che col tempo si trasforma in un sentimento che Alvise non osa confessare nemmeno a sé stesso. Il romanzo esplora con sensibilità le pieghe dei sentimenti, raccontando la forza e la fragilità del desiderio, sullo sfondo di una provincia elegante e ipocrita, in cui il decoro conta più della verità. La trama riflette evidentemente elementi autobiografici e tematiche care all’autore, legate alla scoperta dell’identità sessuale e alla difficoltà di vivere autenticamente i propri sentimenti in un contesto sociale e familiare che impone modelli rigidi e convenzionali.

La carriera di Alfonso Signorini, nato a Milano il 7 aprile 1964, si è sviluppata attraverso un percorso articolato che lo ha visto transitare dall’insegnamento al giornalismo, fino alla televisione. Dopo aver lavorato come docente in un liceo milanese, ha iniziato la carriera giornalistica collaborando con testate come La Provincia di Como e Panorama, specializzandosi nel giornalismo di costume e gossip. Entrato nel gruppo Mondadori, nel 2006 è diventato direttore del settimanale Chi, incarico che ha mantenuto per quindici anni, prima di assumere il ruolo di direttore editoriale. In televisione ha esordito come opinionista e ospite fisso in diversi programmi, per poi condurre nel 2010 il suo primo show personale, Kalispéra, su Canale 5. Dal 2008 al 2012 è stato opinionista fisso del Grande Fratello per cinque edizioni consecutive. Dal 2016 ha ricoperto lo stesso ruolo nella versione Vip del reality, per poi diventare conduttore dalla quarta edizione nel 2020, ruolo che ha mantenuto fino al 2023. Nel 2026 tornerà alla conduzione del Grande Fratello Vip, dopo un periodo di pausa che gli ha consentito di ritrovare equilibrio e serenità personale. Signorini è anche un regista teatrale, in particolare di opere liriche, e nel 2023 ha fondato la società Talent Agency insieme a Mondadori.

L’annuncio delle nozze tra Alfonso Signorini e Paolo Galimberti rappresenta un momento simbolico importante non solo per la coppia, ma anche per la visibilità delle relazioni omosessuali in Italia. Sebbene le unioni civili siano riconosciute dalla legge dal 2016, il percorso verso la piena parità dei diritti resta ancora lungo e complesso. Le unioni civili, infatti, non prevedono l’obbligo di fedeltà e non consentono l’adozione congiunta, limitazioni che continuano a segnare una differenza sostanziale rispetto al matrimonio tra persone di sesso diverso. Tuttavia, le unioni civili garantiscono diritti fondamentali come l’assistenza morale e materiale reciproca, il diritto alla pensione di reversibilità, la successione ereditaria, il riconoscimento in ambito sanitario e carcerario, e il permesso di soggiorno per il partner straniero. La scelta di Signorini e Galimberti di formalizzare la propria unione dopo venticinque anni di relazione testimonia la crescente consapevolezza dell’importanza di questi strumenti di tutela giuridica, che rappresentano una conquista civile significativa per le coppie omosessuali in Italia.

La cerimonia, come ha anticipato Signorini, sarà un evento intimo, lontano dai clamori mediatici, in linea con lo stile discreto che ha sempre caratterizzato la vita privata della coppia. La scelta di celebrare le nozze nel 2027, in corrispondenza del venticinquesimo anniversario, sottolinea il valore simbolico che entrambi attribuiscono a questo traguardo. Un quarto di secolo insieme rappresenta un arco temporale significativo, che testimonia la capacità di costruire e preservare un legame autentico, fondato sul rispetto, sulla complicità e sulla capacità di attraversare insieme le difficoltà. La decisione di mantenere abitazioni separate dopo il matrimonio, lungi dall’essere un segnale di distanza o di fragilità, riflette invece una concezione matura e consapevole della relazione, che riconosce l’importanza degli spazi individuali come elemento di equilibrio e di libertà all’interno della vita di coppia.

L’annuncio fatto a Verissimo ha suscitato reazioni positive e commosse da parte del pubblico e dei telespettatori, che hanno apprezzato la sincerità e l’autenticità con cui Signorini ha raccontato la propria storia d’amore. In un’epoca in cui i diritti delle persone LGBTQ+ sono al centro di un dibattito sociale e politico ancora acceso, la testimonianza di una relazione lunga, solida e serena come quella tra Signorini e Galimberti rappresenta un contributo importante alla normalizzazione delle diverse forme di amore e di famiglia. La visibilità di personaggi pubblici che vivono apertamente la propria omosessualità e che scelgono di condividere con il pubblico momenti importanti della propria vita privata contribuisce a scardinare pregiudizi e stereotipi, favorendo una cultura dell’inclusione e del rispetto delle diversità.

Alfonso Signorini, con la sua storia personale e professionale, rappresenta una figura emblematica di questo cambiamento culturale. Dichiaratamente omosessuale e cattolico praticante, ha sempre espresso posizioni a favore dei diritti civili e del diritto di adozione per i single, pur riconoscendo le complessità e le contraddizioni insite in queste tematiche. La sua capacità di conciliare identità apparentemente divergenti, come quella di uomo di fede e di persona omosessuale, testimonia la possibilità di superare dicotomie rigide e di costruire percorsi individuali autentici e coerenti. La scelta di sposarsi, dopo più di vent’anni di relazione vissuta con riserbo e discrezione, segna un ulteriore passo in questo percorso di affermazione personale e di rivendicazione dei propri diritti.

Il matrimonio tra Alfonso Signorini e Paolo Galimberti, previsto per il 2027, si inserisce in un quadro più ampio di trasformazione sociale e normativa che ha caratterizzato l’Italia negli ultimi decenni. Sebbene il percorso verso la piena uguaglianza dei diritti per le coppie omosessuali sia ancora incompleto, i passi compiuti rappresentano conquiste significative, frutto di battaglie culturali e politiche lunghe e complesse. La legge Cirinnà del 2016, pur con i suoi limiti, ha rappresentato un momento di svolta, introducendo per la prima volta in Italia una forma di riconoscimento giuridico delle unioni tra persone dello stesso sesso. Da quella data, oltre ventunomila coppie in tutta Italia hanno scelto di formalizzare la propria unione, testimoniando il bisogno diffuso di tutela e di riconoscimento. La storia di Signorini e Galimberti si aggiunge a questo percorso collettivo, portando con sé il peso simbolico della visibilità pubblica e la forza di un amore che ha saputo attraversare il tempo, superare le difficoltà e reinventarsi continuamente, senza mai tradire la propria autenticità. Per restare sempre aggiornato scarica GRATIS la nostra App!