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Meteo Dicembre 2025, le Previsioni dell’Aeronautica Militare

L’Aeronautica Militare prevede per dicembre 2025 una prima fase stabile e mite con blocco scandinavo, seguita da possibili irruzioni artiche nella seconda metà del mese legate all’indebolimento del Vortice Polare.

L’Aeronautica Militare delinea per dicembre 2025 uno scenario meteorologico caratterizzato da marcate trasformazioni atmosferiche, con una prima fase all’insegna della stabilità anticiclonica seguita da un potenziale incremento della dinamicità nella seconda metà del mese. L’elemento chiave dell’intera configurazione è rappresentato dall’instaurazione di un blocco scandinavo, struttura barica che interesserà gran parte dell’Europa settentrionale e che condizionerà profondamente il tempo sulla Penisola italiana.

Dal freddo di fine novembre al blocco scandinavo

L’ultimo scorcio di novembre si presenta con caratteristiche opposte rispetto all’inizio del mese successivo. Tra il 24 e il 30 novembre, un’ampia saccatura europea si estende fino al Mediterraneo centrale, determinando temperature al di sotto della norma sulla Pianura Padana e precipitazioni superiori alla media sul versante occidentale della Sardegna e lungo il Tirreno tra Lazio e Calabria. Il Nord-Ovest si mantiene invece su valori pluviometrici nella norma.

L’evoluzione decisiva avviene con l’ingresso di dicembre. La saccatura si colma progressivamente, lasciando spazio a un robusto blocco anticiclonico di matrice scandinava, con un’anomalia positiva del campo di massa che si estende anche sulla Penisola italiana. Questa configurazione costituisce un elemento di svolta rispetto alla fase perturbata precedente, inaugurando un periodo più stabile e asciutto, in particolare sul Centro-Nord peninsulare.

Prima settimana di dicembre: stabilità diffusa e temperature sopra norma

Nel periodo compreso tra l’1 e il 7 dicembre, il blocco scandinavo si consolida determinando un regime pluviometrico decisamente più asciutto al centro-nord peninsulare, con particolare evidenza sulle aree tirreniche. Le precipitazioni si attestano su valori inferiori alla media su quasi tutto il territorio nazionale, con l’unica eccezione rappresentata dalle aree alpine e prealpine che potranno mantenere cumulati in linea con i valori climatologici tipici del periodo.

Dal punto di vista termico, le temperature si mantengono generalmente nella norma, salvo anomalie positive concentrate sulle regioni del Nord-Ovest, Lombardia, Toscana, Marche e Sardegna, dove i termometri faranno segnare valori superiori alla norma. La Sardegna in particolare si distingue per un’anomalia termica più marcata. Le medie diurne oscillano tra i 9 gradi Celsius e i 14 gradi Celsius, con minime notturne intorno ai 3-7 gradi Celsius, valori leggermente superiori alle medie stagionali per effetto dell’anticiclone presente.

Seconda settimana: consolidamento del blocco e stabilità persistente

La settimana compresa tra l’8 e il 14 dicembre conferma sostanzialmente le caratteristiche di quella precedente, con il consolidamento del blocco scandinavo. L’anomalia positiva di geopotenziale sul territorio italiano si concentra principalmente sulle regioni settentrionali. Le precipitazioni e le temperature risultano quasi totalmente in linea con le medie tipiche del periodo, salvo un lieve segnale di maggiore piovosità per le aree ioniche di Calabria e Sicilia e un’anomalia termica leggermente positiva sulla Sardegna.

Questa configurazione barica tende a favorire condizioni di stabilità atmosferica prolungata, con cieli sereni o poco nuvolosi su gran parte del territorio nazionale. Tuttavia, iniziano a manifestarsi i primi segnali di un possibile cambiamento nell’evoluzione successiva, con l’anomalia positiva di geopotenziale che tende a ridimensionarsi suggerendo un possibile ritorno a condizioni più dinamiche.

Terza settimana: verso maggiore dinamicità

Il periodo dal 15 al 21 dicembre, pur caratterizzato da un livello di incertezza più elevato tipico delle scadenze previsionali più lunghe, mostra la persistenza della struttura del blocco scandinavo, seppur con un’anomalia geopotenziale meno marcata sulle regioni settentrionali italiane. Le precipitazioni restano in linea con la climatologia su quasi tutto il territorio, con un leggero deficit che potrebbe persistere sul Tirreno meridionale, tra Calabria e Sicilia.

Le temperature mostrano una lieve anomalia positiva, con valori superiori alla norma su buona parte del territorio, ad eccezione del Centro peninsulare dove si prevede una situazione neutra, perfettamente in linea con i valori climatici del periodo. L’attenuazione dell’anomalia positiva di geopotenziale suggerisce un possibile ritorno a condizioni più dinamiche nella fase finale del mese.

Il Vortice Polare e lo stratwarming: il fattore di incertezza

L’elemento che introduce maggiore incertezza nelle proiezioni per dicembre 2025 è rappresentato dall’evoluzione del Vortice Polare stratosferico. Le osservazioni più recenti evidenziano un indebolimento anomalo e precoce del vortice, già manifestatosi tra ottobre e novembre 2025. Questo fenomeno, noto come Sudden Stratospheric Warming oppure stratwarming, si verifica quando le temperature nella stratosfera artica, a circa 30 chilometri di altitudine, aumentano in modo anomalo, provocando un indebolimento o una frammentazione della struttura vorticosa.

La condizione di velocità zonali molto basse nella stratosfera artica durante il tardo autunno costituisce un indicatore predittivo cruciale. Quando questa decelerazione avviene precocemente a novembre o dicembre, la probabilità che si verifichi un Major Sudden Stratospheric Warming nei successivi 30-60 giorni aumenta drasticamente. Le emissioni dei modelli ECMWF confermano infatti una marcata fase di stratwarming nella media e alta stratosfera, con anomalie termiche significative.

Gli effetti di un eventuale stratwarming sulla troposfera potrebbero manifestarsi con un ritardo di dieci-venti giorni, suggerendo impatti tangibili proprio nel periodo compreso tra metà dicembre e le festività natalizie. Un Vortice Polare frammentato o dislocato aprirebbe le porte a incursioni di aria artica o continentale verso latitudini medie, aumentando significativamente le probabilità di episodi freddi e nevosi sull’Europa centrale e meridionale.

La Niña: un acceleratore di dinamicità invernale

Il secondo elemento di rilevanza nel quadro meteorologico di dicembre 2025 è rappresentato dal ritorno della Niña, la fase fredda dell’oscillazione ENSO. Le analisi più recenti del NOAA e del BOM australiano confermano anomalie termiche negative di circa 0,8 gradi Celsius nella regione equatoriale del Pacifico, con prospettive di persistenza per tutto l’inverno 2025-2026.

La Niña rimodella l’intera circolazione emisferica, contribuendo ad ondulare il flusso perturbato principale sull’area atlantica e favorendo lo sviluppo di robusti blocchi anticiclonici che dettano le regole dell’andamento della circolazione sinottica fra Europa e bacino del Mediterraneo. L’energia termica traslata verso ovest si riflette in un’anomalia di geopotenziale negativo sull’Indo-Pacifico e positivo sul Pacifico orientale, incentivando il trasporto di calore in direzione della fascia temperata e ondulando il ramo principale del getto polare.

Per l’Italia, questo si traduce in un inverno potenzialmente più dinamico, con maggiore variabilità barica e contrasti termici più marcati rispetto alle ultime stagioni dominate da configurazioni anticicloniche persistenti. Le simulazioni stagionali del modello ECMWF indicano un’anomalia di precipitazioni positive, con un potenziale 50 per cento in più al Centro-Sud tra dicembre e febbraio, mentre il Nord Italia potrebbe fronteggiare una stagione più secca nella seconda parte dell’inverno.

Scenari pluviometrici: un dicembre asciutto al Nord, variabile al Sud

Dal punto di vista delle precipitazioni, dicembre 2025 si configura come un mese complessivamente più asciutto della norma, almeno nella prima metà. Le previsioni dell’Aeronautica Militare indicano valori inferiori alla media su gran parte del territorio nazionale nelle prime due settimane, con la probabilità di pioggia che oscilla tra il 30 per cento e il 40 per cento, per un totale di 3-8 giorni di precipitazioni in tutta Italia.

Le accumulazioni medie si attestano intorno ai 70-100 millimetri, concentrate al Centro-Nord, mentre al Sud si attendono valori tipici o sotto media. Le regioni tirreniche, in particolare quelle comprese tra Lazio e Calabria, mostrano un deficit pluviometrico più marcato. Le uniche eccezioni sono rappresentate dalle aree alpine e prealpine nella prima settimana e dalle zone ioniche di Calabria e Sicilia nella seconda settimana, dove si prevede una lieve anomalia positiva delle precipitazioni.

Nella terza decade del mese, il quadro potrebbe modificarsi con il possibile ritorno di una maggiore dinamicità atmosferica. Se il Vortice Polare dovesse frammentarsi a seguito dello stratwarming, aumenterebbero sensibilmente le probabilità di irruzioni fredde accompagnate da precipitazioni più abbondanti, con nevicate diffuse sui rilievi e possibilmente anche a quote più basse.

Neve e quote nivometriche: dalla stabilità alla possibile svolta artica

L’aspetto nivometrico rappresenta uno degli elementi di maggiore interesse per dicembre 2025. Nella prima fase del mese, con il blocco scandinavo ben strutturato, le nevicate risulteranno limitate alle quote più elevate. Sulle Alpi, si prevedono accumuli significativi già dalla prima settimana, con 20-30 centimetri sopra i 1000 metri. Sull’Appennino, la quota neve si attesta inizialmente tra gli 800 e i 1200 metri.

Tuttavia, il quadro nivometrico potrebbe subire una trasformazione radicale qualora si concretizzasse l’irruzione artica o continentale preannunciata dallo stratwarming. I modelli matematici, in particolare il GFS, prospettano la possibilità di un’irruzione gelida da est intorno al 5 dicembre, con tutte le caratteristiche del temuto Burian. In tale scenario, la quota neve potrebbe abbassarsi drasticamente, raggiungendo i 500-600 metri sugli Appennini e potenzialmente scendendo fino alle pianure nelle fasi più intense.

Le zone più esposte a questa eventualità sono quelle del Centro-Sud, in particolare Abruzzo, Molise, Puglia, Marche e Basilicata, tradizionalmente più vulnerabili alle irruzioni orientali. Anche il Nord Italia potrebbe risentire dell’arrivo del freddo, sebbene con minore probabilità di precipitazioni nevose nella fase iniziale, a causa della formazione del cosiddetto cuscinetto d’aria fredda sulla Pianura Padana.

La Pianura Padana: tra nebbie, inversioni termiche e possibile neve

Un capitolo a parte merita la situazione della Pianura Padana, area particolarmente sensibile alle configurazioni bariche di dicembre. Con il consolidamento dell’alta pressione previsto nella prima metà del mese, la bassa radiazione solare tipica del periodo favorirà la formazione di inversioni termiche e l’accumulo di aria fredda nei bassi strati.

Questa dinamica determinerà giornate con clima relativamente mite al pomeriggio in quota, ma con temperature rigide in pianura, soprattutto nelle ore notturne. Il fenomeno del cuscinetto d’aria fredda, tipico della morfologia padana circondata dai rilievi alpini e appenninici, tende a intrappolare l’aria fredda creando condizioni ideali per la formazione di nebbie persistenti.

Nel caso in cui si verificasse l’irruzione gelida prevista per i primi giorni di dicembre, con venti da est associati a una bassa pressione sul Sud Italia, la Pianura Padana potrebbe sperimentare un evento meteorologico eccezionale. L’aria continentale alimenterebbe il cuscinetto freddo, con temperature che potrebbero scendere ben sotto lo zero durante le ore notturne e la possibilità di giornate di ghiaccio, con massime sotto o attorno a 0 gradi Celsius. In questo contesto, non si esclude la comparsa di fiocchi di neve anche a quote molto basse, potenzialmente fino alle pianure, soprattutto tra il 3 e il 5 dicembre.

Anomalie termiche: un dicembre mediamente mite ma con possibili strappi freddi

L’analisi delle anomalie termiche previste per dicembre 2025 restituisce un quadro articolato. Le proiezioni dell’Aeronautica Militare indicano temperature generalmente in linea con i valori stagionali o lievemente superiori alla norma per la maggior parte del mese. Le anomalie positive più marcate si concentrano sulla Sardegna, che dovrebbe registrare valori termici superiori alla media per quasi tutte le settimane del mese.

Le regioni del Nord-Ovest, Lombardia, Toscana e Marche mostrano anomalie positive nella prima settimana, mentre nella terza decade le temperature sopra norma si estendono a buona parte del territorio, con l’eccezione del Centro peninsulare dove si prevede una situazione neutra. Complessivamente, le anomalie termiche potrebbero oscillare tra 1 grado Celsius e 1,5 gradi Celsius rispetto alla media, con il Sud e le Isole che vivrebbero un clima sensibilmente più mite, con massime che potrebbero raggiungere i 14-16 gradi Celsius sulle località costiere.

Tuttavia, questo quadro mediamente mite potrebbe essere interrotto bruscamente da episodi freddi intensi qualora si concretizzasse l’irruzione artica o continentale associata allo stratwarming. In tal caso, i modelli prevedono anomalie termiche negative che supererebbero i 12 gradi Celsius in meno rispetto alla media stagionale nelle aree più colpite, con cali termici anche di 6-10 gradi Celsius rispetto ai valori medi nelle 24-48 ore successive alle irruzioni. Le notti serene post-passaggio potrebbero vedere temperature scendere abbondantemente sotto zero in pianura al Nord e nelle conche del Centro, con gelate diffuse.

Immacolata e Natale: tra stabilità anticiclonica e possibili sorprese artiche

Le prospettive per le festività di dicembre risentono profondamente dell’incertezza legata all’evoluzione del Vortice Polare. Per il ponte dell’Immacolata, tra il 6 e l’8 dicembre, le prime proiezioni indicano tempo prevalentemente soleggiato o poco nuvoloso su molte regioni, con scarse precipitazioni e ventilazione generalmente debole. Questa configurazione riflette la persistenza del blocco scandinavo, che dovrebbe garantire condizioni di stabilità atmosferica.

Per il periodo natalizio, il quadro diventa più complesso e incerto. I principali centri meteorologici europei evidenziano la centralità del comportamento del Vortice Polare nella definizione delle condizioni che accompagneranno le festività. Se il vortice dovesse mantenersi compatto nonostante l’indebolimento iniziale, le correnti atlantiche continuerebbero a dominare la scena, favorendo un clima mite ma umido e piovoso, con temperature sopra la media e scarse occasioni per irruzioni fredde organizzate.

Al contrario, un indebolimento più marcato o una frammentazione del Vortice Polare, con conseguente amplificazione delle onde planetarie, aumenterebbe sensibilmente le probabilità di episodi freddi con irruzioni di aria artica o continentale proprio in prossimità del Natale. In questa configurazione si aprirebbero scenari favorevoli a nevicate a bassa quota sulle pianure del Nord Italia e lungo l’Appennino centrale. Alcuni membri degli ensemble propendono per anomalie termiche positive di uno-due gradi Celsius, mentre altri simulano scenari più freddi, soprattutto nella seconda metà del mese.

Teleconnessioni e indici climatici: NAO, AO e l’influenza atlantica

L’evoluzione meteorologica di dicembre 2025 è profondamente condizionata dalle principali teleconnessioni emisferiche. La North Atlantic Oscillation, indice che misura la differenza di pressione tra l’alta pressione delle Azzorre e la bassa pressione islandese, è prevista debole o leggermente negativa per buona parte del mese. Una NAO debole o negativa tende a facilitare scambi meridiani e incursioni gelide a latitudini più basse, favorendo configurazioni favorevoli agli episodi freddi e nevosi.

L’Arctic Oscillation, collegata alla compattezza del Vortice Polare, mostra segnali di valori negativi proprio nella terza decade di dicembre, in coincidenza con il periodo natalizio. Una AO negativa è tipicamente associata a un Vortice Polare meno compatto e facilita l’espansione dell’aria fredda artica verso latitudini inferiori.

I blocchi atmosferici sull’Atlantico Nord o sulla Scandinavia costituiscono ulteriori tasselli cruciali. Quando una campana anticiclonica si stabilizza in quelle zone, i flussi sono costretti a scorrere a sud, convogliando aria fredda verso Germania, Alpi e Italia. L’insieme di questi elementi spiega perché le mappe con anomalie negative su larga scala possano tradursi, in dicembre, in episodi freddi anche marcati sul territorio italiano.

Sintesi operativa

Il quadro meteorologico delineato dall’Aeronautica Militare per dicembre 2025 configura un mese a due velocità. La prima metà dovrebbe caratterizzarsi per condizioni di stabilità anticiclonica prevalente, con temperature generalmente nella norma o lievemente superiori, precipitazioni sotto media e neve limitata alle quote più elevate dei rilievi. Il blocco scandinavo rappresenterà l’elemento dominante della circolazione atmosferica, garantendo tempo prevalentemente asciutto e soleggiato su gran parte del territorio nazionale.

La seconda metà del mese introduce elementi di maggiore incertezza, con la possibilità concreta di un cambiamento significativo dello scenario meteorologico. L’indebolimento del Vortice Polare stratosferico, documentato dai centri di calcolo internazionali, potrebbe tradursi in irruzioni fredde anche marcate, con nevicate diffuse e temperature in sensibile calo. Il periodo tra metà dicembre e le festività natalizie si configura come la fase più critica e potenzialmente dinamica dell’intero mese.

Per gli operatori del settore turistico montano, agricolo e della protezione civile, la prima decade di dicembre rappresenta un periodo da monitorare con particolare attenzione, considerata la possibilità di una transizione rapida dalle condizioni miti e stabili a scenari invernali più severi. L’aggiornamento costante delle emissioni modellistiche nei giorni immediatamente precedenti sarà essenziale per affinare le previsioni e valutare la concretezza degli scenari freddi prospettati.

Le previsioni meteo vengono elaborate a partire dai dati forniti dai modelli internazionali ECMWF e GFS, successivamente verificati e interpretati dalla redazione di www.newsroomitalia.it - Per restare sempre aggiornato scarica GRATIS la nostra App!