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Ponte dell’Immacolata, i borghi più belli e originali da visitare in per il ponte dell’8 dicembre 2025

In vista del ponte dell’8 dicembre 2025, i flussi turistici premiano i borghi italiani che offrono esperienze originali e autentiche. Da Santa Maria Maggiore in Piemonte con il suo storico mercatino, passando per le suggestioni a lume di candela di Candelara nelle Marche, fino alle architetture illuminate di Locorotondo in Puglia e al presepe di Manarola, ecco una panoramica delle mete più suggestive sostenute da previsioni meteo favorevoli.

La prima vera pausa festiva dell’inverno 2025 si avvicina, portando con sé non solo l’occasione per un breve stacco dalla routine lavorativa, ma anche la possibilità di riscoprire le aree interne della Penisola sotto una luce diversa. Con la festività dell’8 dicembre che cade di lunedì, il calendario offre un “long weekend” di tre giorni che, stando alle ultime rilevazioni sui flussi turistici, vedrà milioni di italiani mettersi in viaggio verso le destinazioni di prossimità. A favorire gli spostamenti interviene un quadro meteorologico che, dopo le instabilità di inizio mese, promette un deciso miglioramento: l’espansione di un campo di alta pressione sul Mediterraneo centrale dovrebbe garantire condizioni di stabilità atmosferica su gran parte del Centro-Nord proprio tra sabato 6 e lunedì 8 dicembre, con cieli sereni e temperature frizzanti ma gradevoli, mentre al Sud le ultime sacche depressionarie tenderanno a esaurirsi lasciando spazio a schiarite sempre più ampie.

In questo scenario di ripresa della mobilità interna, la tendenza che si consolida è quella del “turismo lento” rivolto ai piccoli borghi, preferiti alle grandi capitali europee per la loro capacità di offrire esperienze immersive e originali, lontane dall’omologazione dei centri commerciali urbani. Non si tratta più soltanto di visitare i classici mercatini di Natale, ormai presenti in ogni piazza di provincia, ma di ricercare luoghi dove la conformazione architettonica, la storia locale e l’identità culturale si fondono per creare scenografie uniche. Dall’arco alpino all’Appennino, fino alle alture del Mezzogiorno, i viaggiatori orientano le loro preferenze verso destinazioni che hanno saputo trasformare la tradizione dell’Avvento in un elemento di valorizzazione territoriale, puntando su autenticità e recupero delle radici storiche.

Un esempio emblematico di questa fusione tra patrimonio materiale e immateriale si trova nell’alto Piemonte, precisamente in Valle Vigezzo, dove il borgo di Santa Maria Maggiore si prepara ad accogliere migliaia di visitatori per la ventiseiesima edizione del suo celebre mercatino. Questo comune del Verbano-Cusio-Ossola, insignito del marchio di Bandiera Arancione dal Touring Club Italiano, non offre una semplice esposizione commerciale, ma un vero e proprio viaggio nella cultura vigezzina. Il paese, noto storicamente come la “valle degli spazzacamini” – mestiere celebrato da un museo unico nel suo genere presente in loco – ospiterà dal 6 all’8 dicembre 2025 oltre duecento espositori selezionati. La peculiarità di questo evento risiede nella rigorosa selezione degli artigiani, ospitati in caratteristiche strutture di legno dal tetto rosso che si snodano attraverso il tessuto urbano in pietra. I visitatori potranno osservare maestranze al lavoro nella lavorazione del legno, del vetro e della lana, in un contesto che valorizza le eccellenze gastronomiche locali, dal prosciutto montano ai formaggi d’alpeggio, fino al tipico pane nero. L’atmosfera sarà arricchita da installazioni luminose che, calando la sera, esaltano i profili delle dimore signorili tipiche di questa valle, storicamente frequentata da artisti e ritrattisti.

Scendendo lungo la dorsale adriatica, l’attenzione si sposta sulle colline marchigiane, dove il borgo medievale di Candelara, frazione di Pesaro, propone una delle manifestazioni più suggestive e originali del panorama nazionale. L’evento “Candele a Candelara”, giunto a una piena maturità organizzativa, si distingue per una scelta radicale che ne costituisce il marchio di fabbrica: lo spegnimento programmato dell’illuminazione pubblica elettrica. Per due volte al giorno, alle 17:30 e alle 19:00, il borgo piomba in un buio artificiale per quindici minuti, lasciando che l’unica fonte di luce sia quella generata da migliaia di fiammelle di cera accese simultaneamente. Questa soluzione scenografica, che recupera l’atmosfera dei secoli passati, permette ai visitatori di percepire le architetture difensive e i vicoli del castello con una prospettiva inedita, quasi onirica. Oltre alla suggestione visiva, la manifestazione si caratterizza per la presenza di laboratori dove si illustrano le antiche tecniche di lavorazione della cera d’api, un’arte che in questo territorio vanta radici profonde. L’organizzazione prevede un sistema di navette per gestire l’afflusso turistico, a testimonianza di come un evento culturale possa diventare un volano economico capace di muovere numeri importanti pur mantenendo intatta la propria identità storica.

Proseguendo verso il Sud, la Valle d’Itria offre una declinazione del tutto particolare delle festività dicembrine, dove il bianco della calce sostituisce quello della neve. Locorotondo, in provincia di Bari, ha saputo reinventarsi negli ultimi anni come destinazione invernale di prim’ordine, sfatando il mito che vede la Puglia come meta esclusivamente balneare. Il centro storico, caratterizzato dalle “cummerse” – le tipiche abitazioni dal tetto spiovente coperto di chiancarelle – viene allestito con un progetto di light design raffinato che ne esalta le geometrie circolari. Non si trovano qui le classiche baite alpine, che risulterebbero fuori contesto, bensì un arredo urbano che utilizza rami di abete, palline rosse e luci calde per decorare archi, balconi e scalinate in pietra, trasformando il labirinto di vicoli in un salotto a cielo aperto. L’originalità di Locorotondo risiede proprio nella capacità di adattare l’estetica natalizia nordica al contesto architettonico mediterraneo senza creare stonature, ma anzi valorizzando il candore delle pareti imbiancate a calce. Durante il ponte dell’Immacolata, il borgo diventa teatro di presepi viventi e percorsi enogastronomici che mettono al centro i prodotti della terra pugliese, offrendo un’alternativa climatica e culturale alle classiche mete di montagna.

Infine, per chi ricerca un’esperienza legata alla tradizione religiosa ma inserita in un contesto paesaggistico di eccezionale valore, la giornata dell’8 dicembre offre un appuntamento imperdibile in Liguria, nelle Cinque Terre. A Manarola si rinnova il rito dell’accensione del presepe luminoso più grande del mondo, un’opera di ingegneria artigianale ideata da Mario Andreoli. L’intera collina delle Tre Croci che sovrasta il borgo marinaro si illumina grazie a oltre trecento figure a grandezza naturale, realizzate con materiali di recupero e illuminate da migliaia di lampadine. L’accensione, che avviene al tramonto, trasforma il promontorio in un quadro vivente visibile dal mare e dai sentieri circostanti. Non è solo uno spettacolo visivo, ma un esempio di sostenibilità e resilienza di una comunità che, attraverso la luce, celebra la propria tenacia su un territorio aspro e verticale. Queste destinazioni, diverse per latitudine e morfologia, rappresentano la sintesi perfetta di un’offerta turistica italiana che, per il ponte dell’Immacolata 2025, punta tutto sulla qualità dell’esperienza e sulla valorizzazione dei piccoli centri. Per restare sempre aggiornato scarica GRATIS la nostra App!