Sta per abbattersi sull’Europa centrale e meridionale una fase meteorologica a dir poco straordinaria, con caratteristiche di assoluta eccezionalità per il periodo. A partire dall’inizio della prossima settimana, infatti, una vasta e persistente struttura di alta pressione di matrice subtropicale andrà consolidandosi sull’intero comparto euro-mediterraneo, coinvolgendo pienamente anche l’Italia. Si tratta di una cupola anticiclonica imponente, assente da oltre tre settimane, che non solo determinerà un blocco atmosferico con assenza totale di precipitazioni, ma sarà responsabile di un’anomalia termica su scala emisferica, con risvolti potenzialmente critici per il territorio nazionale.
L’asse dell’anticiclone, secondo le ultime elaborazioni modellistiche, si estenderà dal Nord Africa fin verso l’Europa centrale, con una componente calda in quota che trasporterà masse d’aria eccezionalmente miti per il periodo. L’impatto più evidente sarà proprio nei valori termici a 850 hPa (circa 1500 metri di altitudine), dove si prevede un’anomalia positiva di oltre +12/+16 °C rispetto alle medie climatiche del trentennio 1991-2020 su vaste aree dell’Europa centrale. In quota si potranno infatti raggiungere, e localmente superare, i +15 °C tra Francia, Svizzera, Germania, Austria e anche sul Nord Italia. Valori di questo tipo, nel cuore della stagione invernale, rappresentano una deviazione statistica estrema, paragonabile a un evento di ritorno secolare.
Sull’Italia le conseguenze saranno marcate, sebbene con alcune differenze geografiche. Le temperature diurne, grazie alla forte subsidenza associata alla struttura anticiclonica, potranno facilmente raggiungere i 17-19 °C su molte località del Centro-Sud, in particolare su Lazio, Campania, Puglia, Sardegna e Sicilia, dove in alcune zone interne si potranno superare localmente i 20 °C. Tali valori sono più consoni alla fine di aprile che non ai primi di dicembre, e sono ulteriormente accentuati dall’insolazione, sebbene debole in questa parte dell’anno, e dall’assenza di ventilazione.
In montagna, lo zero termico schizzerà a quote estive: si prevedono valori compresi tra i 3600 e i 3800 metri sulle Alpi centro-orientali e sull’Appennino centro-settentrionale, un dato assolutamente fuori scala per il mese di dicembre. Ciò implica non solo una drastica assenza di neve fresca, ma anche una fusione accelerata del manto nevoso già presente, con impatti significativi sull’innevamento naturale, sulla stagionalità turistica e sui bacini idrici in prospettiva.
La situazione sarà meno evidente in Val Padana, dove il fenomeno dell’inversione termica impedirà al calore di raggiungere il suolo. Qui, l’aria più fredda intrappolata nei bassi strati darà luogo a nebbie, foschie e nubi basse persistenti, mascherando in parte l’anomalia termica. Tuttavia, proprio questo ristagno atmosferico favorirà un significativo peggioramento della qualità dell’aria. Gli accumuli di PM10 e altri inquinanti primari potrebbero raggiungere soglie critiche, con livelli di smog particolarmente elevati nelle principali aree urbane del Nord, da Milano a Torino, da Bologna a Verona.
La fase di blocco è destinata a durare almeno per tutta la settimana successiva all’8 dicembre, secondo le attuali proiezioni. Il campo barico risulterà estremamente stabile e orientato a mantenersi sopra i 1030-1040 hPa al suolo, ostacolando qualsiasi incursione atlantica o artica. Non solo: l’origine subtropicale della massa d’aria e la sua estensione emisferica rendono questo pattern meteorologico altamente anomalo anche dal punto di vista dinamico, con possibili effetti a catena sulle successive evoluzioni stagionali, compresa la possibilità di un rallentamento dell’avvio dell’inverno meteorologico vero e proprio.
È sempre più evidente la tendenza a fasi persistenti di blocco ad alta pressione nei mesi invernali, fenomeni che trovano riscontro nelle analisi climatiche a scala globale e che si inseriscono in un quadro più ampio di riscaldamento atmosferico e di alterazione dei normali flussi emisferici. L’episodio atteso nei prossimi giorni è solo l’ultima manifestazione, particolarmente vistosa, di un cambiamento strutturale del clima, che porta con sé rischi e sfide crescenti, sia sul piano ambientale che su quello socioeconomico.
Le previsioni meteo vengono elaborate a partire dai dati forniti dai modelli internazionali ECMWF e GFS, successivamente verificati e interpretati dalla redazione di www.newsroomitalia.it - Per restare sempre aggiornato scarica GRATIS la nostra App!
