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Meteo San Silvestro e Capodanno 2026, rischio FREDDO intenso e NEVE: l’ultima tendenza

Prime proiezioni meteo indicano possibile irruzione gelida sull’Italia a fine dicembre, con rischio neve e ghiaccio fino in pianura tra San Silvestro e Capodanno. Evoluzione da confermare.

Le ultime elaborazioni dei principali modelli numerici internazionali iniziano a delineare un quadro atmosferico potenzialmente rilevante per l’ultima parte di dicembre e per l’avvio del nuovo anno. Secondo le tendenze più recenti, si profila un possibile cambio di circolazione su scala emisferica che potrebbe favorire la discesa di masse d’aria molto fredde di origine artico-continentale verso l’Europa centro-meridionale, con implicazioni da monitorare attentamente anche per l’Italia, proprio a ridosso delle festività di San Silvestro e Capodanno.

Il segnale attualmente più significativo proviene dalle latitudini artiche, dove tra la penisola Scandinava e la Russia si sta consolidando un vasto e profondo serbatoio gelido, noto in gergo meteorologico come “lago freddo”, alimentato da correnti artico-siberiane. Tale struttura, ben visibile anche nelle simulazioni termiche a livello troposferico, potrebbe progressivamente allentare la propria posizione stazionaria e iniziare a muoversi verso sud-ovest, innescando un flusso di aria freddissima in direzione dell’Europa centrale e, successivamente, del Mediterraneo.

A confermare questa possibile dinamica sinottica sono le proiezioni del Centro Europeo ECMWF che, nell’ultima emissione stagionale, evidenziano anomalie termiche negative estese sull’Europa centro-orientale e in progressiva espansione verso i settori alpini e padani tra il 29 dicembre e il 2 gennaio. Le aree colorate in azzurro nelle mappe previsionali corrispondono a temperature inferiori alla media climatica del periodo, con scarti anche di 4–6°C in quota, compatibili con l’irruzione di masse d’aria polare continentale.

Questo assetto barico, se confermato, potrebbe favorire l’attivazione di una circolazione depressionaria sul Mediterraneo occidentale o centrale, con la formazione di minimi ciclonici in prossimità del Tirreno o del basso Adriatico. Un simile schema configurerebbe una “manovra a tenaglia”, con l’Italia stretta tra l’avanzata del gelo da nord-est e la risalita di sistemi perturbati da sud-ovest, condizione ideale per la genesi di fenomeni anche intensi, nevosi a quote molto basse e con rischio di gelate diffuse fino in pianura, in particolare al Nord e lungo le vallate interne del Centro.

Naturalmente, trattandosi ancora di una tendenza a medio-lungo termine, resta elevato il margine d’incertezza sulle esatte modalità e traiettorie dell’irruzione fredda, nonché sull’eventuale sviluppo dei minimi depressionari nel bacino del Mediterraneo. Tuttavia, l’insistenza dei principali modelli globali (ECMWF, GFS, UKMO) nel proporre una simile evoluzione da diversi giorni conferisce una certa attendibilità alla dinamica, pur richiedendo ulteriori conferme nelle prossime emissioni.

Le giornate più critiche, allo stato attuale, sembrano essere comprese tra il 30 dicembre e il 2 gennaio, con una particolare attenzione alla notte di San Silvestro, che potrebbe essere contraddistinta da condizioni meteo avverse in alcune regioni: temperature rigide, rischio ghiaccio e possibili nevicate a bassa quota. Il quadro va monitorato con puntualità e prudenza, in attesa di scenari più definiti che potranno essere delineati con maggiore precisione a ridosso delle festività.

Le previsioni meteo vengono elaborate a partire dai dati forniti dai modelli internazionali ECMWF e GFS, successivamente verificati e interpretati dalla redazione di www.newsroomitalia.it - Per restare sempre aggiornato scarica GRATIS la nostra App!