Dalla giornata di Santo Stefano, il 26 dicembre, lo scenario meteorologico sull’Italia appare destinato a cambiare in modo piuttosto rapido e netto, con il vortice di maltempo che nelle ore precedenti avrà insistito sul Mediterraneo centrale pronto ad allontanarsi verso levante, lasciando progressivamente spazio a un diverso protagonista atmosferico: l’afflusso di aria fredda in discesa dalle alte latitudini del Nord Europa, capace, secondo le più recenti elaborazioni modellistiche, di gettare le basi per una fase decisamente più invernale a cavallo tra la fine dell’anno e l’inizio del nuovo.
Secondo le proiezioni diffuse dai principali centri di calcolo, la giornata di Santo Stefano rappresenterà un momento di transizione, in cui l’azione del vortice depressionario che avrà caratterizzato Vigilia e Natale tenderà a perdere progressivamente energia ma senza determinare un miglioramento immediato e generalizzato delle condizioni meteorologiche. Le analisi tendenziali indicano ancora nuvolosità estesa e precipitazioni residue su parte del Nord, in particolare tra Piemonte, Emilia-Romagna e basso Veneto, con nevicate che potrebbero insistere sulle Alpi occidentali e lungo i rilievi appenninici a partire da quote prossime ai 700 metri, mentre al Centro il tempo resterà variabile, a tratti instabile, con fenomeni deboli e irregolari e al Sud saranno ancora possibili piogge tra Sardegna, Sicilia e settori ionici, alternate a schiarite via via più ampie.
In questo contesto, le temperature si manterranno già su valori inferiori rispetto ai giorni precedenti, con un ulteriore lieve calo soprattutto al Nord, dove la precedente irruzione d’aria fredda di matrice artico-continentale avrà contribuito ad abbassare sensibilmente la quota neve e a riportare il termometro su livelli più consoni al periodo invernale. Già nelle ore successive al giorno di Natale, d’altronde, il quadro termico risulterà improntato a una generale flessione, con valori minimi prossimi o inferiori allo zero in Pianura Padana e diffuse gelate nelle vallate interne, mentre le massime si assesteranno su valori di qualche grado al di sotto delle medie climatiche, almeno sulle regioni settentrionali e su parte di quelle adriatiche.
La vera novità, tuttavia, è legata alle proiezioni per la coda di dicembre, con i modelli numerici che iniziano a inquadrare uno scenario potenzialmente favorevole all’arrivo della prima vera ondata di freddo intenso della stagione invernale 2025-2026. A partire proprio dal 26 dicembre, con l’indebolimento e il progressivo allontanamento del vortice di maltempo, l’assetto barico sul continente europeo potrebbe favorire una discesa di masse d’aria sempre più fredde dal Nord Europa verso le medie latitudini, sostenuta dalla presenza di un campo di alta pressione proteso dall’Atlantico verso le regioni settentrionali del continente, in grado di convogliare verso l’area mediterranea una saccatura di origine artica.
Sarà proprio dalla giornata di Santo Stefano che, il vortice ciclonico responsabile del maltempo natalizio sia atteso in rapido allontanamento dal nostro Paese, mentre al suo posto comincerà ad affluire aria via via più fredda in discesa dal Nord Europa, con un graduale ma deciso calo delle temperature destinato a intensificarsi nel corso dell’ultima settimana dell’anno. Se tale configurazione dovesse trovare conferma anche nelle prossime elaborazioni, l’Italia potrebbe ritrovarsi, fra San Silvestro e Capodanno, sotto l’influenza di un nucleo di aria fredda particolarmente incisivo, in grado di riportare valori termici ben al di sotto delle medie del periodo e di dare il via a una fase invernale più strutturata, dopo anni in cui il mese di dicembre si è spesso distinto per condizioni insolitamente miti e anticicloniche.
In questo contesto, diverse fonti previsionali convergono nel delineare una tendenza che vede il cuore dell’inverno pronto a manifestarsi proprio fra l’ultima parte di dicembre e i primi giorni di gennaio. Le tendenze stagionali e sub-stagionali, infatti, richiamano l’attenzione sul ruolo di un vortice polare meno compatto rispetto alle stagioni precedenti, con una maggiore propensione a consentire scambi meridiani di masse d’aria e discese di aria fredda verso il settore euro-mediterraneo. Indici come la NAO (North Atlantic Oscillation) su valori negativi o debolmente negativi e un possibile indebolimento del vortice polare in alta troposfera vengono interpretati come segnali di un assetto atmosferico favorevole a episodi di freddo più incisivo sull’Europa centro-meridionale, Italia inclusa, in particolare nella terza decade di dicembre e all’inizio di gennaio.
Le mappe probabilistiche del Centro Europeo (ECMWF) e le analisi di vari centri previsionali italiani indicano proprio in questo arco temporale una crescente probabilità di afflussi freddi da nord o nord-est, con conseguente calo termico e condizioni via via più stabili o solo debolmente perturbate, ma in un contesto termicamente rigido. Le ENS, ovvero le previsioni d’insieme, mostrano tre scenari principali accomunati dalla presenza di una saccatura artico-continentale che si avvicina all’area mediterranea: la differenza risiede essenzialmente nella traiettoria esatta del nocciolo freddo e nell’intensità con cui l’aria gelida riuscirà a scivolare verso la Penisola italiana, determinando in alcuni casi un raffreddamento marcato soprattutto al Nord e lungo l’Adriatico, in altri una penetrazione più estesa anche verso il Centro-Sud.
Secondo queste proiezioni, con il consolidarsi del nuovo assetto barico tra fine dicembre e inizio gennaio, le temperature potrebbero scendere di diversi gradi al di sotto delle medie climatiche, con la possibilità di estese gelate in pianura e in collina, soprattutto al Nord e nelle conche interne del Centro, e di valori moderatamente sotto zero anche lungo alcuni tratti costieri nelle ore notturne. La presenza di un “cuscinetto” freddo in Pianura Padana, originato dall’accumulo di aria densa nei bassi strati in seguito alle prime irruzioni fredde, potrebbe rivelarsi un fattore determinante qualora nuove perturbazioni riuscissero a scorrere sul bordo meridionale dell’aria gelida, aumentando il rischio di nevicate a bassa quota o fino in pianura su alcune aree del Nord e delle regioni adriatiche.
Gli analisti sottolineano come, dopo una lunga sequenza di mesi di dicembre dominati da alte pressioni subtropicali e temperature costantemente sopra media, il 2025 sembri segnare un cambio di passo, con un primo assaggio di inverno più tradizionale già nelle settimane precedenti e una possibile accelerazione verso condizioni decisamente fredde proprio in corrispondenza della fine dell’anno. Le proiezioni diffuse da MeteoGiuliacci parlano esplicitamente di un dicembre più invernale rispetto alle annate recenti, con termiche più vicine alla norma o localmente inferiori e un incremento degli episodi nevosi specie sui rilievi alpini, mentre altri centri previsionali confermano la tendenza a un progressivo raffreddamento nel corso della terza decade, pur raccomandando prudenza nell’interpretazione dei dettagli, in ragione dell’orizzonte temporale ancora relativamente lungo.
Nel quadro complessivo, dunque, la giornata di Santo Stefano si configura come una sorta di spartiacque tra la fase perturbata delle festività natalizie, dominata da un vortice mediterraneo capace di portare piogge, vento forte e nevicate a quote via via più basse, e l’avvio di una fase marcatamente più fredda, che potrebbe maturare e consolidarsi nei giorni successivi, fino a tradursi in una vera e propria ondata di freddo intenso sul finire dell’anno. Al momento, la possibilità che l’Italia sperimenti la prima ondata di gelo della stagione nella finestra temporale compresa tra San Silvestro e i primi giorni di gennaio viene considerata plausibile da più scenari previsionali, pur restando soggetta ai fisiologici margini di incertezza tipici delle tendenze a medio-lungo termine.
Le previsioni meteo vengono elaborate a partire dai dati forniti dai modelli internazionali ECMWF e GFS, successivamente verificati e interpretati dalla redazione di www.newsroomitalia.it - Per restare sempre aggiornato scarica GRATIS la nostra App!
