Meteo, Forti Piogge per 48 ore: si Temono Alluvioni Lampo. Ecco le aree a rischio

Un profondo ciclone colpirà l’Italia nelle prossime 48 ore con piogge torrenziali fino a 400mm al Nord-Ovest. Massima allerta in Piemonte, Valle d’Aosta, Liguria e Sardegna con elevato rischio di alluvioni lampo.

L’Italia si trova di fronte alle ore più critiche della perturbazione che sta interessando gran parte del territorio nazionale in questa Settimana Santa. Un profondo sistema ciclonico in formazione sul Mediterraneo centro-occidentale sta per scatenare quella che gli esperti definiscono come la peggiore ondata di maltempo degli ultimi mesi, con un concreto rischio di alluvioni lampo particolarmente nelle regioni nord-occidentali. Il quadro meteorologico si presenta estremamente preoccupante nelle prossime 48 ore, con l’approfondimento di una saccatura atlantica che dal Regno Unito si estenderà fino all’Algeria, causando la risalita di masse d’aria calda e umida dal Mediterraneo centrale verso il Nord Italia e la Sardegna.

Secondo gli ultimi aggiornamenti la situazione evolverà rapidamente in un vero e proprio ciclone che raggiungerà un minimo barico stimato intorno ai 995-999 hPa. Il sistema depressionario, nel suo movimento rotatorio, richiamerà intensi flussi di aria umida meridionale, con venti di Scirocco che attraverseranno l’intero bacino del Mediterraneo caricandosi di umidità. Questo meccanismo, tecnicamente noto come “warm conveyor belt” o “nastro trasportatore di calore”, rappresenterà il carburante necessario per la genesi di imponenti celle temporalesche, alcune delle quali potrebbero assumere caratteristiche di sistemi auto-rigeneranti, in grado di stazionare sulla stessa area per diverse ore.

Il fenomeno della pioggia torrenziale che caratterizzerà questa perturbazione non va confuso con un normale acquazzone o con piogge forti. Si tratta di precipitazioni caratterizzate non solo dall’intensità con cui cadono ma anche dalla quantità eccezionale di acqua che raggiunge il suolo in pochissimo tempo, concentrandosi in uno spazio temporale ristretto. Questa tipologia di eventi, amplificata dagli effetti del riscaldamento globale secondo gli esperti, aumenta notevolmente il rischio di criticità idrogeologiche sui territori interessati.

Le aree maggiormente esposte a questo intenso maltempo includono tutta la fascia nord-occidentale della penisola. Massima allerta in Liguria di Ponente, particolarmente nelle zone interne e sui rilievi, l’intero Piemonte con focus sulle province settentrionali di Biella, Vercelli e Verbano-Cusio-Ossola, la Valle d’Aosta, la Lombardia occidentale con particolare attenzione alla provincia di Varese, e la porzione occidentale dell’Emilia-Romagna. Preoccupazione anche per il Veneto orientale e il Friuli Venezia Giulia, dove la provincia di Udine risulta tra le più esposte. Non viene risparmiata nemmeno la Sardegna, soprattutto nei suoi settori occidentali.

Le proiezioni modellistiche delineano uno scenario allarmante per quanto riguarda l’accumulo di precipitazioni: sulle zone maggiormente colpite potrebbero scaricarsi al suolo quantitativi stimati tra i 300 e i 400 millimetri di pioggia nell’arco di appena 48 ore, equivalenti a circa 300-400 litri di acqua per metro quadrato. Si tratta del quantitativo di precipitazioni che normalmente si registra nell’arco di tre-quattro mesi, concentrato in appena due giorni. Un evento meteorologico di tale portata presenta evidenti criticità, con un rischio concreto di esondazioni di fiumi e torrenti, attivazione di frane e smottamenti nei territori collinari e montani, e possibili allagamenti diffusi nelle aree urbane.

La Protezione Civile ha già emesso un’allerta meteo di livello arancione per Valle d’Aosta, Piemonte settentrionale e occidentale, provincia di Varese in Lombardia e per i settori occidentali della Sardegna. Allerta gialla è stata invece diramata sul resto di queste quattro regioni e si estende anche a Emilia-Romagna, Toscana e Umbria. In queste ore le autorità locali stanno attivando i centri operativi per fronteggiare le possibili emergenze, con particolare attenzione al monitoraggio dei principali corsi d’acqua, le cui portate verranno costantemente controllate nelle prossime ore.

Ad aggravare ulteriormente il quadro meteorologico contribuiranno i venti burrascosi di origine meridionale. Scirocco e Libeccio soffieranno con notevole intensità, alimentando il fronte perturbato e causando mari molto mossi o agitati, con possibili mareggiate lungo i litorali esposti. Secondo le previsioni, durante i fenomeni più intensi, le raffiche potrebbero generare il fenomeno delle cosiddette “piogge orizzontali”, rendendo ancora più complessa la situazione in molte aree. Previste anche abbondanti nevicate sulle Alpi occidentali, con accumuli significativi oltre i 1700-1800 metri di quota, che contribuiranno ad aumentare la già abbondante copertura nevosa presente in quota.

La fase più acuta di questo intenso maltempo è attesa particolarmente nel pomeriggio di mercoledì 16 aprile, quando il sistema perturbato raggiungerà il suo massimo sviluppo, con temporali e nubifragi che interesseranno diffusamente le aree a rischio. L’instabilità proseguirà nella giornata di giovedì 17, quando il ciclone comincerà lentamente a traslare verso est. Una graduale attenuazione dei fenomeni è prevista in serata sulle regioni nord-orientali, mentre continueranno a registrarsi precipitazioni significative sul Nord-Ovest.

Secondo le proiezioni a medio termine, questa intensa fase di maltempo andrà progressivamente attenuandosi nel corso di venerdì 18 aprile, quando il vortice ciclonico si allontanerà verso i Balcani, liberando gradualmente l’Italia dalla morsa delle precipitazioni. Tuttavia, non mancheranno ancora fenomeni residui, irregolari, che potranno interessare parte del Centro-Sud. Le temperature, che si manterranno insolitamente miti e sopra la media stagionale nelle regioni centro-meridionali durante questa fase perturbata, tenderanno poi a un generalizzato abbassamento.

Gli esperti avvertono che la tregua dal maltempo potrebbe rivelarsi solo temporanea. Le proiezioni modellistiche a lungo termine, sebbene ancora caratterizzate da un certo grado di incertezza, sembrano indicare la possibilità di un nuovo peggioramento in corrispondenza del fine settimana pasquale. Una nuova perturbazione potrebbe infatti interessare la penisola tra Pasqua e il Lunedì dell’Angelo, con piogge abbondanti al Nord-Ovest e instabilità diffusa sul resto del Paese, complicando i piani degli italiani in occasione delle festività. L’anticiclone delle Azzorre, che tipicamente garantisce condizioni di stabilità in primavera, rimane infatti defilato sull’Atlantico, senza capacità di proteggere l’Italia dalle incursioni di aria instabile di origine atlantica.